Aggiungi un posto a tavola che c’è un outsider in più
Una settimana fa è iniziata The Outsider sulla HBO e stasera avremo in onda il terzo episodio diretto da Andrew Bernstein (alunno di Ozark quindi parente a Jason Bateman) e la mia opinione l’ho già versata nella prima pagina di diario lo scorso martedì. Cosa ne pensa invece Stephen King lo disse ai twitteri un mese fa:
Logico sia spinto anche per ragioni di contratto a pubblicizzarla positivamente, ma Castle Rock alla sua seconda stagione la considerò per la scenografia dell’Emporium Galorium di Pop Merrill. Non mi risulta si spellò le mani per applaudirla come ora lui e Joe Hill stanno facendo per The Outsider:
Presto per dire se sia un successo su tutta la linea o un fallimento, ma pilota e secondo episodio non lasciano margini per confronti così ingenerosi. Mindhunter è un capolavoro, The Outsider promette di essere un buon mystery. Il che va benissimo e accontentarsi di una buona storia ben diretta mi sembra essere la scelta migliore.
La produzione in serie
Gennaio non porta nuove né da Hulu né da Audience Network circa il rinnovo di Castle Rock e Mr. Mercedes, rispettivamente per una eventuale terza e quarta stagione.
Ne porta anche una tristemente prevista: niente immaginei promozionali, zero annunci e un pilota concluso 7 mesi fa. La torre nera è stato cancellato da Amazon Prime Video dove preferiscono seguire la strada de La ruota del tempo di Robert Jordan (e Brandon Sanderson) e Il signore degli anelli di Tolkien liberamente adattato.
Questa decisione sembra essere la pietra tombale su qualsiasi tentativo in corso di adattare La torre nera. La Media Rights Capital (MRC) detentrice dei diritti, secondo Deadline starebbe attivamente cercando di vendere gli script, ma è difficile immaginare ci possano essere canali interessati, ognuno sembra già avere la sua dose di King.
In più La torre nera col suo miscuglio di generi si presenta come una sfida, in parte rappresentata dalla costosa Westworld dove Francesca vide giustamente un rapporto con la storia del pistolero. Se non ne sapete niente, vuol dire che dovete proprio leggere questo suo articolo ► Westworld e la Torre Nera.
Abbandoniamo gennaio e torniamo a dicembre che invece ne ha dette di tutti i colori subito dopo la pubblicazione del CineKing #48: faccio riferimento a due nuove serie televisive appena annunciate, Jerusalem’s Lot su Epix e Carrie su FX, canale prima della 20th Century Fox e ora di proprietà della Disney.
L’epistolario di Boone
La prima sarà una novità assoluta trattandosi del racconto breve pubblicato su A volte ritornano ambientato nel XIX secolo prima dei fatti presentati nel suo secondo romanzo Salem’s Lot.
E come ben sappiamo di collegamenti con La torre nera ce ne sono di importanti.
Ma questo è solo un bravo fan che spera di vedere quella saga colpire duramente lo schermo in un modo o nell’altro, mi basta anche qualcosa di piccolo piccolo.

Protagonista sarà Adrien Brody e questa è la sinossi:
La serie è ambientata negli anni Cinquanta del XIX secolo. Seguirà il cpt. Charles Boone che in seguito alla morte in mare di sua moglie trasloca con la sua famiglia ora composta da tre bambini nell’antica casa dei suoi avi nella piccola e solo all’apparenza sonnacchiosa città di Preacher’s Corners, Maine. Tuttavia Charles dovrà presto confrontarsi coi segreti della sporca storia di famiglia e combattere per porre fine all’oscurità che ha macchiato i Boone per generazioni.
Qui invece abbiamo una dichiarazione del presidente di Epix Michael Wright:
La serie è un’intensa e terrificante riscrittura dei classici horror gotici. Non vediamo l’ora di metterci al lavoro con l’eccezionale team composto da Donald De Lin e Jason e Peter Filardi, insieme col nostro fenomenale attore protagonista Adrien Brody… e ovviamente, quando si parla di horror, non c’è niente di meglio di Stephen King.

Ms. White è pronta per il primo piano
Carrie oltre a essere il primo romanzo di Stephen King credo sia anche il più adattato. Collider annuncia l’intenzione – ebbene sì, non c’è ancora un progetto ufficiale – di portare per la quarta volta sullo schermo la storia di Carrie White. Quarta escludendo il sequel di Katt Shea e non considerando il musical di Broadway.
Cosa sappiamo del progetto: poco e nulla. Prima di tutto che anche in questo caso si tratta di una miniserie in dieci episodi e nessuna preoccupazione di dover aspettare una seconda stagione; altro possiamo dedurlo dal canale scelto cioè FX ovvero la vecchia cruenta casa di Sons of Anarchy, Legion e The Strain.
Il loro è un curriculum eccellente che al momento domina l’award season con Atalanta e Fargo tra le varie e da parte loro sarebbe interessante vedere se stavolta riuscissimo ad avere un Carrie dignitoso. L’ultima incarnazione diretta da Kimberly Peirce fu veramente deludente, sarebbe il caso di seppellirla con del buono.

L’ombra si allunga
Passiamo alle cose serie: è confermata l’uscita per il 2020 de L’ombra dello scorpione di Josh Boone – che col capitano di Jerusalem’s Lot spero non abbia parentele – su CBS All Access, ma di pollici ne gireranno nel frattempo giacché si tratta di una lunga attesa.
Finora è stato annunciato sarà in onda tra ottobre e dicembre.
Il che è già meglio di un lontano 2021 e in più abbiamo anche una novità circa il cast, a cui si aggiunge Natalie Martinez, già co-protagonista nella prima e seconda stagione di Under the Dome.
Fu l’agente Linda Esquivel a Chester’s Mill e se non fosse per… bè avremmo potuto chiederci se non fosse stata sempre lei, trattandosi entrambe di due serie targate CBS. Quello che non mancherà sarà la violenza, la crudezza del romanzo stando a questa dichiarazione di Stephen King risalente al maggio dell’anno scorso:
Mi piace l’opera di Josh Boone, in realtà lavorai già con lui al suo primo film [nda Stuck in Love] e poi uscì con Colpa delle stelle, dove ha mostrato la sua maturata esperienza col medium. Lui mi piace un sacco. Apprezzo la sua ambizione per L’ombra dello scorpione. La cosa che davvero mi emoziona è prima di tutto l’avere a disposizione due ore in più per raccontare la storia. In secondo luogo l’essere liberi di fare qualsiasi cosa che ci fu impedita nella miniserie. Non solo il budget è superiore, siamo liberi in termini di linguaggio, di violenza, in modi che non ci erano concessi nella prima.

Nell’attesa vedremo anche di cos’è stato capace Boone con New Mutants, il 2 aprile in Italia.
Ritorno all’Overlook
Dopodomani negli USA usciranno ben 28 nuove ragioni per riguardare Doctor Sleep. Con la pubblicazione del blu-ray avremo infatti una extended cut che porta i 152 minuti della versione cinematografica a ben 180 di pura gioia kinghiana.
Mike Flanagan alle prese ora con Bly Manor e il Midnight Mass visto nel suo adattamento de Il gioco di Gerald annuncia grandi cambiamenti per il suo (pseudo)seguito di Shining.
Scene mai viste si alterneranno a precedenti modificate per l’occasione, in particolare qualche novità sulle iniziali che vedono approfondito il rapporto tra il bambino Danny Torrance e sua madre Wendy e anche quello di Abra piccolina coi suoi genitori.
Avrà anche un sapore letterario, perché in questo caso Flanagan ha diviso il film in capitoli. Insomma, sarà come vedere Doctor Sleep per la prima volta e non vedo l’ora che spunti.

Un pensiero su “Gli Outsider e le vecchie fiamme di King – CineKing #49”