Doctor Sleep - CineFatti

Finché non ti addormenterai

L’affamato mondo di Doctor Sleep

Avete ragione, sì. È passato un mese dall’uscita di Doctor Sleep e in calce a questa pagina non vi è il nome adatto a trattare il tema Stephen King, ma come già saprete CineFatti è rimasto orfano della sua co-fondatrice Francesca Fichera, della sua passione per l’unico Re.

Eravamo tornati attivi solo di recente, un timido affacciarsi alla finestra stroncato sul nascere e ora CineFatti è costretto a ricominciare ancora una volta. A riformarsi in realtà, perché senza Francesca non si parla di inizio, è una fine quella a cui siamo… sono stato messo davanti.

Il plurale segue lo Scott Carey di Elevation e d’ora in avanti, quel che fu un blog collettivo cesserà di ricorrere alla necessità di una firma agli articoli. “Ne rimarrà solo uno” dissero, e tant’è: d’ora innanzi CineFatti avrà un solo autore e il desiderio di rispettare la sensibilità di Francesca.

Ecco allora il motivo per cui non esiste opzione migliore del Doctor Sleep di Mike Flanagan per inaugurare il nuovo corso di CineFatti. È il nostro amato King incoronato sul grande schermo, è uno dei romanzi recenti a Lei più cari, ma è la centralità della morte a lasciare un segno.

Il sonno della ragione

I figli sono una seconda occasione, per Jack Torrance significava non prosciugare il bar, ma conosciamo il suo destino, lassù sul Tetto del Mondo, in cima alle pagine di The Shining. È così che sul futuro del piccolo Danny cala l’alcolismo dei Torrance insieme al peso della luccicanza.

Corroso dal vizio, morte negli occhi azzurri di Ewan McGregor, Dan Torrance vive di carne e sangue finché non sbatte sul fondo del barile e ribalta la sua esistenza: è il momento della sobrietà, di abbandonare gli spettri dell’Overlook Hotel, di suo padre, di suo nonno prima di lui.

Trova persino il modo di stringere un patto con la nera signora, accompagnando dolcemente alla morte col suo dono gli ospiti della casa di riposo dov’è stato assunto. Segue il fiuto mortale del gatto Azrael e prende per pochi minuti il suo posto nel mondo, quello del Doctor Sleep.

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Lontano da Shining, vicino a Shining

Francesca e il sottoscritto Doctor Sleep l’abbiamo amato. Il libro, s’intende. È lontano dall’essere un reale seguito del cult di Stephen King ma come ogni pezzo della sua opera è sempre vicino a ogni romanzo perché in un certo senso sul mondo intero impèra l’ombra della Torre Nera.

Sono relegati sullo sfondo il ricordo di Shining e della sua paura, Doctor Sleep segna lo scoccare dell’ora del sentimento. È commovente sul finale, non spaventoso. Affronta la morte con forza, ma sceglie di proseguire in avanti senza mai fermarsi.
Finché non ti addormenterai, come da titolo del capitolo conclusivo del romanzo del Re, ecco.

Flanagan è IL regista vivente capace meglio di chiunque altro di coniugare orrore e sentimento. Lo è al punto da far perdere di vista la mostruosità del terrificante portando a galla il cuore del racconto. Gli è riuscito in Oculus, con Before I Wake e col suo capolavoro The Haunting of Hill House.

Ciò non toglie che anche Doctor Sleep ha il suo momento da incubo, protagonisti Jacob Tremblay – “vecchio” compagno in Before I Wake – e una villain d’eccezione interpretata da Rebecca Ferguson. Qui è d’obbligo mettere in luce uno dei pregi dell’adattamento di Flanagan.

Lo zampino di Mike

I suoi 150 minuti poteva renderli un’esclusiva di McGregor, nessuno si aspettava diversamente, lui invece li ha divisi in tre parti uguali: Doctor Sleep gode dell’ottima compagnia di Rose Cilindro, la succitata e perfetta Ferguson, cacciatrice spietata di luccicanza, e la giovane Abra, preda affatto indifesa interpretata dalla nuova promessa Kyliegh Curran.

Flanagan ricorre a Kubrick e al consolidato immaginario in cui è incastonato Jack Nicholson per caratterizzare Dan Torrance. È talmente radicato nella nostra memoria da non necessitare di una ulteriore presentazione utile invece per conoscere Rose e famiglia, la compagine del Nodo.

È un trio di protagonisti col proprio universo narrato negli elementi comuni a ciascuno, legati con cura dal montaggio dello stesso Flanagan per raccogliere le differenti esperienze sotto l’ala di Papà Shining (sempre Stanley) in un finale che è omaggio e coraggio insieme.

Perché ce ne vuole di fegato per avvicinarsi a un padreterno dell’arte cinematografica, sapendo di correre un rischio immenso coi fan sfegatati di Kubrick. Per quanto suoni assurdo, il trucco funziona proprio perché ormai dopo oltre due ore lo spettatore è in Doctor Sleep non Shining.

È il secondo a fare il suo ingresso in una nuova storia e non viceversa. Schiva la trappola del fanservice eterno – anche Dick Halloran svanisce in fretta – di cui sono preda reboot, sequel & co. dell’ultima decade. Flanagan unisce due mondi vicini ma separati e distinti.

Il punto di domanda

Mi chiederò sempre se a Francesca sarebbe piaciuto. Abbiamo sperato fino all’ultimo di avere le forze per entrare in un cinema a vedere Doctor Sleep e so che in tanti le avrebbero chiesto un parere, su Stephen King era per molti di noi un’autorità. Sul libro, per fortuna, lo abbiamo.

L’istituto era già da tempo sul suo comodino.

Siamo stretti sulla stessa barca adesso e l’unica certezza nelle mie mani è troppo astratta per essere accettata dai miei desideri. Avrebbe senz’altro pianto l’assenza dello struggente finale perduto a favore del ritorno all’Overlook Hotel di Kubrick, l’unico Shining cinematografico.

In qualche modo quella conclusione l’abbiamo avuta noi.

Era un ospedale e tu troppo giovane per un ospizio, nemmeno ho la luccicanza è vero. Posseggo invece la forte volontà di prendere quel Finché non ti addormenterai come un invito a credere che sarai sempre a fianco a me, insieme a noi, finché non ci addormenteremo.

Fausto Vernazzani

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14 pensieri su “Finché non ti addormenterai

      1. Probabilmente Orizzonti di gloria mi è piaciuto di meno rispetto a te perché è inferiore a tanti altri film di Kirk Douglas: Lo strano amore di Marta Ivers, Lo zoo di vetro, Il bruto e la bella… tutti film indimenticabili. Colgo l’occasione per dirti che ho appena pubblicato un nuovo post: è una classifica dei migliori film del decennio… spero che ti piaccia! 🙂

        Piace a 1 persona

  1. Questo commento arriva molto in ritardo e me ne dispiaccio molto. Non sapevo di ciò che era successo e mi dispiace tantissimo sentire questa notizia.
    Per il resto considero Doctor Sleep un ottimo film che non osa avvicinarsi a Kubrick ma si avvicina molto di più al libro e al pensiero di King. Flanagan è un ottimo regista che sa come dirigere il tutto riuscendo a farti provare emozioni vere, veri sentimenti.
    E’ un regista strepitoso e spero di vederlo di nuovo al cinema.
    Mi dispiace ancora per quel che è successo.

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    1. Ti ringrazio, purtroppo su queste storie non si è mai davvero in ritardo :) riguardo Flanagan sono d’accordo, è un regista meraviglioso. Ancora non riesco a togliermi dalla testa Hill House e l’ho già vista due volte. Spero ritornerà su King dopo aver affrontato Henry James, diciamo che già la prossima serie Midnight Mass ha echi kinghiani, leggendo la sinossi mi ha ricordato La tempesta del secolo.

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