Film di Stephen King: una top ten… kinghiana
Dal libro Goes To The Movies di Stephen King, la classifica in ordine alfabetico dei 10 migliori film kinghiani secondo il Re in persona!
1. Le ali della libertà, di Frank Darabont
2. L’allievo, di Bryan Singer
3. Cujo, di Lewis Teague
4. Il miglio verde, di Frank Darabont
5. 1408, di Mikael Håfström
6. Misery non deve morire, di Rob Reiner
7. The Mist, di Frank Darabont
8. Stand By Me, di Rob Reiner
9. La tempesta del secolo, di Craig Baxley
10. L’ultima eclissi, di Taylor Hackford
Viva i fan, abbasso gli snob
Presenze abbastanza ovvie, ma qualche sorpresa c’è pure – Cujo per esempio: qualcuno è riuscito a vederlo? In tutti i sensi del verbo riuscire. In sostanza, comunque, niente di totalmente inatteso.
Pur conoscendo i gusti (pessimi) di King in fatto di cinema, soprattutto recente, possiamo dire che il suo giudizio sulle traduzioni filmiche dei suoi racconti si sia mantenuto entro i limiti dell’obiettività (salvo qualche antipatia di troppo nei confronti di chi sappiamo noi, che inizia per Stanley e finisce per Kubrick)
Ma, più che altro, qui viene richiesto il VOSTRO parere. Naturalmente mi rivolgo soltanto agli interessati, ai fan, agli affezionati; si astengano gli snob.
Francesca Fichera
Contando che, tecnicamente, “The Mist” e “La tempesta del secolo” sono produzioni televisive… Non mi sembra male la classifica.
E non mi stupisce l’assenza di “Shining” di Kubrick, che è kubrickiano e non kinghiano, e nemmeno quella di “La zona morta” di Cronenberg. Laddove una forte autorialità cinematografica si “sovrappone” a King, quest’ultimo disconosce il film. Amen.
Spiace per “Carrie”, ma forse vale il discorso di cui sopra.
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Mi risulta che The Mist sia stato pensato per il cinema, diversamente da La Tempesta del Secolo, reso in miniserie televisiva… Comunque concordo, non è male come classifica, ed è verissimo quanto dici sulla distanza abissale fra personalità immense come Kubrick e Cronenberg, che poco potevano infondere di realmente kinghiano nelle loro interpretazioni avendo già a portata di mano un complesso universo registico e narrativo da mettere in scena. Una cosa con cui concorda anche il prof. Ascione, uno dei pochissimi italiani ad avere scritto un saggio critico su King (se t’interessa l’argomento, il libro è edito dalla Bulzoni e si intitola “La bottega degli orrori – Le ossessioni commerciabili di King”). In effetti stupisce anche me l’assenza di Carrie, che non mi pare fosse dispiaciuto allo scrittore, e pure un qualsiasi film di Romero che, per quanto abbia potuto sfornare una vasta serie di B-movie dalla materia kinghiana, vanta un’assidua e, a quanto so, piacevole collaborazione con il suddetto. Se poi a un Creepshow King preferisce quella boiata di Cujo, fatti suoi… del resto, non potrò mai dimenticare quando stilò nel 2009 la classifica dei suoi film preferiti dell’anno: in testa c’era 2012. Credo sia emblematico, no? :P
– Fran
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Esistono due The Mist il primo e stato un film cinematografico il secondo e una serie TV basata sul racconto.Personalmente ho avuto modo di vedere nel completo solo il primo, la serie per chi fosse interessato e fruibile su netflix ma avendo visto solo il primo episodio di vedono subito le prime differenza dal film sopratutto in fatto di “nebbia” 🤭😁
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Sulla serie è meglio stendere “una nebbia pietosa”. Il film invece, per quanto a tratti insostenibile sul piano del gore, è molto ben fatto. Se ti interessa ne abbiamo scritto su questo stesso sito!
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1)the mist
2)stand by me
3)christine la macchina infernale
4)fenomeni paranormali incontrollabili
5)Carrie
6)le ali della libertà
7)it
9)cimitero vivente
10)la zona morta
che poi la posizione è ,come nel sesso,variabile eh?Dico solo che questi dieci sono fotutti capolavori per me!
http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.com
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La Zona Morta, preso da solo, non è un gran film di Cronenberg. Ma almeno si sforza di rendere lo ‘spirito’ del libro, e poi c’è Walken che..cioè, PARLIAMONE! *.* (questo per dire che hai fatto bene a metterlo, ‘nsomma! :D)
Non sono d’accordo invece per quanto riguarda IT che, pur se meritevole d’aver impresso nel nostro immaginario una nuova icona e soprattutto una delle più eclatanti forme di fobia collettiva, rimane tecnicamente una robetta da poco. Si salva solo quel personaggione di Tim Curry. Mentre Pet Sematary va osannato solo ed esclusivamente per la colonna sonora dei Ramones, almeno io così la vedo.
Poi sì, le posizioni e i gusti sono variabili e varie/vari, nel sesso e nella vita, motivo per cui si suol dire che il mondo è bello – asd –
Fran
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Beh…io direi IL MIGLIO VERDE ; THE MIST e LE ALI DELLA LIBERTA’.
Considerando che King ha odiato la versione Kubrickiana di SHINING , apprezzando moltissimo invece quella del suo amico Garris, direi che il rapporto del “nostro” con il Cinema è sempre stato quantomeno conflittuale….nel suo saggio DANSE MACABRE King sostiene che l’adattamento di un romanzo in film equivale all’accompagnare la figlia al ballo delel debuttanti e sperare che non torni violentata e incinta.
E questo la dice tutta.
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Di quelli citati da King, secondo me, il migliore è Stand By Me perché è fedele senza essere didascalico. Subito dopo, però, vengono sicuramente Le ali della libertà e Misery non deve morire che sono entrambi dei bellissimi film. Però in tutti e due i casi, più che la trasposizione filmica del testo letterario, quello che rimane impresso sono le grandi prove degli attori che finiscono un po’ per oscurare anche la pur pregevole regia.
P. s. Franny, ti linko subito nel post sul cinema ;-)
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Uh, e dove lo trovo il post?? (scusa la domanda scema, sono un po’ rinco a causa del troppo studiare!)
Comunque, tornando a King – di cui tu sei fan, diciamo così, almeno quanto me e forse un tantinello di più – le regie citate non sono poi il top, al di là di quella di Darabont: Reiner conduce una narrazione asciutta, talvolta esagerando. Che la sua assenza di stile, di ricercatezza, sia proprio ciò che lo caratterizza di più? Chissà. Però concordo, gli attori sono bravissimi – Kathy Bates in Misery è superlativa *.* -, l’errore probabilmente sta nell’essersi adagiati sulle loro interpretazioni in più d’un caso.
A prestissimo, dunque! – Fran
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Di Cujo ho la VHS originale presa su un catalogo per corrispondenza negli anni 90. Si trattava si un negozio da qualche parte in Italia che era una vera miniera d’oro. Continuavo a leggere sulle varie riviste che King adorava questo film e lo volli, fortissimamente volli. Nessuna sorpresa quindi che sia nella sua top 10. Un discreto film, ma non è nella mia di sicuro.
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Nel mio caso temo non arrivi neanche alla top 20 :°D
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