Venerdì 17: meglio se horror!
Come direbbe qualcuno ne Il seme della follia di Carpenter, lo leggete il #VenerdìHorror? Ogni secondo e quarto venerdì del mese su CineFatti vi consigliamo un horror pescato dai grandi classici, in proiezione nelle sale, home video oppure dal cinema internazionale.
Ci sembra giusto dunque festeggiare un Venerdì 17 con una selezione di 10 #VenerdìHorror (e qualche guest star degna di questa lista) per organizzare la vostra serata a tema possessioni, zombie, mostri e pazzi assassini di varia natura.
Train to Busan
“Uno dei migliori film di zombie dei nostri tempi. Yeon Sang-ho, regista di punta del cinema d’animazione sudcoreano con King of Pigs e The Fake (oltre a Seoul Station, prequel di Train to Busan) dirige un film carico di adrenalina e orrore senza dover mai scendere nello splatter”.
Darling
“Come nei brutti sogni, non c’è tinta che tenga: la vera paura viene da ciò che si intravede. Dietro le tende delle docce, sui fondi degli specchi, nelle linee invisibili tracciate fra un dettaglio e l’altro di una scena quasi perfettamente simmetrica“.
The Monster
“In questo film, per quanto a piccole dosi, il mostro c’è e si vede. A stare in scena non sono soltanto i rapporti incrinati, gli affetti traditi, l’imperfetto essere umano. La metafora vive di se stessa ed è un pregio”.
Under the Shadow
“Il regista Babak Anvari dedica alle origini iraniane una storia di timori e paure sul futuro dei bambini, drenati della loro linfa vitale da caos, turbolenze belliche e infestazioni autoritarie. Under the Shadow fa accapponare la pelle”.
Man in the Dark
“In Man in the Dark non esiste casa che significhi accoglienza. Solo confusione, buio, terrore, assieme alla sensazione da incubo di trovarsi, prima o poi, nello stesso labirinto dei protagonisti. Una cosa che capirete solo guardando questo stupefacente thriller”.
31
“Non soltanto la regia di Rob Zombie orchestra i suoi personaggi e le orribili violenze che percorrono tutto il film senza sbagliare mai un dettaglio, ma sono soprattutto il montaggio e il sound design a farne un horror tesissimo che tiene incollati alla sedia fino all’ultimo minuto“.
L’uomo che ride
“Gli occhi sono tutto o sono niente, nel film di Leni. Chi guarda può ridere, chi è guardato deve farlo. E quand’è che l’uomo dal sorriso eterno riderà davvero? Lontano dagli occhi della folla, vicino a quelli del cuore. Che è dove punta e colpisce questa intramontabile storia di mostruosità umane in cerca di pace”.
The Conjuring 2
“Il malese lo riconosciamo dal suo uso infame dei cliché, tortura lo spettatore simulando l’arrivo di un classico jump scare prima di sorprenderti giocando d’anticipo e lasciandoti a bocca vuota o, peggio, cogliendoti di sorpresa. Uno pensa di potersi abituare, ma i movimenti della macchina da presa e il montaggio non danno la possibilità di acclimatarsi e godersi lo spettacolo senza un colpo al cuore.
The Wailing
“È subito horror. Tuttavia Na Hong-jin non perde di vista la madre patria, il thriller dei suoi precedenti The Chaser e The Yellow Sea e tra possessioni demoniache, esorcismi in chiave tradizionale con uno splendido Hwang Jung-min (lo sciamano Il-gwang) e lotte che uniscono slapstick e gore, il regista inserisce gli elementi di alta tensione che lo hanno reso famoso in tutto il mondo”.
Green Room
“Un gioco da tavolo su cui le pedine sono schierate in attesa di scontrarsi. Quando arriverà il primo colpo di machete la tensione si trasformerà in terrore puro. Green Room accrescerà il vostro amore col salire dell’angoscia”.
L’ha ribloggato su La finestra di Hoppere ha commentato:
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