Oscar 2020 - CineFatti

Una parola buona per tutti gli Oscar 2020

In cerca del lato positivo nei candidati dell’Academy

Ho pensato chissene frega di leggere un mio articolo su ogni film che non mi è piaciuto. Ho pensato a questo giro non avrei cavalcato quell’Oscar Wave che coniammo io e Francesca anni fa, almeno non su CineFatti. Un po’ perché senza di lei la celeberrima notte ha perso gran parte del divertimento: commentarla con lei, armati di pop-corn e caffè, bè… è qualcosa che rimarrà nella mia memoria e quel posto su Trip Advisor ha ottime recensioni.

Il gioco però resta e già che mi trovo mi andava di proporre una cosa diversa per questo blog, un esercizio mentale: trovare una ragione per amare ogni candidato nelle categorie principali. È difficile in alcuni casi – me ne sovviene uno in particolare – e proprio per questo mi sono divertito a farlo, andare contro sé stessi ogni tanto fa bene alla salute. Su internet il cinefilo medio, me incluso a volte, tende a voler esprimere solo opinioni granitiche.

Per carità, è giusto dire quando un film fa schifo e quando è un capolavoro. È giustissimo e sacrosanto sfogare la propria passione per questa o quell’opera senza dover costringere un sentimento in onore di… che cosa? La storia del cinema che verrà o l’amicizia con chi scrive su quella testata e potrebbe notarvi? Siamo blogger e semplici spettatori sant’iddio, anche chi ha studiato lo è. Non siamo CEO della Disney, godiamocelo ‘sto cinema.

E oggi che in un certo senso è festa per il mondo della settima arte, ho voglia di farlo pensando solo belle cose anche di chi ho odiato (sì, basta, Joker sei tu il bersaglio delle mie frecciatine). Le riflessioni politiche le lascio ai social, quelle sui meriti da nessuna parte. Ormai dovremmo aver imparato la meritocrazia non è di casa agli Oscar e non perché sono incapaci: è un business e il business in una società dominata dal mercato è politica.

Ho sclerato pure troppo.

Godetevi la nottata, anche per chi non può.

1917

Candidato a 10 Academy Award, tra cui Miglior film e Miglior regista.

È da incorniciare la corsa tra le rovine di una cittadina francese, illuminata nella notte solo dalle fiamme della guerra. Credo nessuno sia contrario a considerare Roger Deakins il principale fautore del successo di 1917 e questa scena in particolare rappresenta la bravura di un DoP semplicemente fuori dal comune.

Un amico straordinario

Candidato per il Miglior attore non protagonista.

Come gestisce le emozioni negative un uomo apparentemente di gomma? Se Tom Hanks merita di essere alla notte degli Oscar è per come ha restituito un’umana e controllata fragilità al mito di Fred Rogers, risvegliatosi con quel bellissimo documentario di Morgan Neville uscito ormai quasi due anni fa.

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Avengers: Endgame

Candidato per i Migliori effetti speciali.

“Avengers, assemble.” e parte la battaglia conclusiva di un decennio segnato dal Marvel Cinematic Universe. Mai stato un fan della saga anche se l’ho seguita come chiunque altro, tuttavia devo dire una scena del genere può solo essere emozionante, specialmente perché una volta tanto l’esito non era prevedibile nei modi.

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Bombshell

Candidato per il Miglior trucco, la Miglior attrice protagonista e non protagonista.

Un applauso per la vulnerabile Margot Robbie e l’adamantina Charlize Theron, 16 veneziani minuti d’applausi invece vanno a Kazu Hiro, Vivian Baker e Anne Morgan per l’altissima qualità del trucco. Hanno trasformato la Theron al punto da renderla irriconoscibile cambiandone solo pochi tratti somatici.

C’era una volta a… Hollywood

Candidato a 10 Oscar, tra cui Miglior film e Miglior regista.

Il confronto finale, ai miei occhi C’era una volta esplode in quei minuti di scontro tra la famiglia Manson e Cliff Booth. Brad Pitt dà il meglio di sé con Quentin e per quanto mi riguarda è stato spassoso, chi altri riesce a dirigere una scena violenta con lo stesso entusiasmo di un bambino? Diciamocelo, Tarantino è inimitabile.

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Dov’è il mio corpo?

Candidato come Miglior film d’animazione.

Trovare un lato positivo nei film disprezzati è difficile, ma provate a trovarne solo uno in quelli amati. Jéremy Clapin è stato eccezionale, e chi lo è stato ancor più di lui nel suo debutto è Dan Levy. Autore della colonna sonora, di quelle da ascoltare a ripetizione su YouTube mentre si lavora e si desidera un’atmosfera malinconica e speranzosa.

Dragon Trainer – Il mondo nascosto

Candidato come Miglior film d’animazione.

Baby Yoda? La DreamWorks ha dato il top con Sdentato anni fa e al terzo e si suppone conclusivo film della saga continua a essere l’elemento migliore della storia. Un ottimo personaggio è sempre il miglior aiutante di una trilogia che potrebbe rischiare una fase di stanca e Sdentato lo è, senza neanche aver bisogno di parlare.

I due papi

Candidato per la Miglior sceneggiatura non originale, Miglior attore protagonista e non protagonista.

È il motivo per cui esiste questo film: la coppia Anthony Hopkins e Jonathan Pryce. Se loro non ci fossero sicuro non esisterebbe e del resto è impossibile immaginarlo senza il duo, magici nei dialoghi. Anche quando dividono una pizza e bevono un paio di Fanta dietro la Cappella Sistina.

Harriet

Candidato per la Miglior canzone originale e la Miglior attrice protagonista

Guardandolo pensai “mica male la fotografia”, da bravo cinefilo dell’internét quale sono. Scorrendo i titoli di coda ho visto il nome di John Toll e ogni cosa è stata chiara. È l’uomo giusto da chiamare quando vuoi aggiungere colore alla tua storia, farlo spiccare senza però perdere il realismo. Un ottimo lavoro, secondo me.

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The Irishman

Candidato a 10 Oscar, tra cui Miglior film e Miglior regia

Joe Pesci che tra i denti manda a ‘fanculo Jimmy Hoffa e gli altri. Quel fuck ‘em pronunciato come un rantolo mentre gli tremano le mani, impegnate a pucciare del pane raffermo nel succo di frutta. È una scena che chiunque voglia fare l’attore dovrebbe guardare, perché tra Robert De Niro e Al Pacino è il terzo litigante Joe a vincere.

Jojo Rabbit

Candidato a sei Oscar, tra cui Miglior Film.

Taika Waititi è un grandissimo attore comico. Quando appare il suo Hitler buffone Jojo Rabbit si illumina, ti auguri sia compagno del bambino fino alla morte della pellicola e anche se purtroppo non è così, è come se dominasse ogni scena. La cosa che adoro ancor di più è come non si trattenga dall’esagerare, nemmeno per un minuto.

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Joker

Candidato a 11 Academy Award, tra cui Miglior film e Miglior regia.

Al di là d’ogni giudizio resta un attore come pochi nella sua generazione. Ritengo abbia fatto di meglio Joaquin Phoenix e Joker lo dimostra, è un perfetto showreel: numerose scene mi hanno portato alla memoria momenti simili in altri grandissimi film e basta per me a evidenziare quanto versatile sia quest’uomo.

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Judy

Candidato per il Miglior trucco e la Miglior attrice protagonista.

Le standing ovation vanno a Renée Zellweger e perché non anche a Darci Shaw, la novità praticamente introdotta da Judy? Ha il ruolo di Judy Garland in giovane età ed è la mia umile opinione quella secondo cui avrebbe fatto un lavoro migliore della reale attrice protagonista. Avrei voluto qualche decina di flashback in più.

Klaus

Candidato come Miglior film d’animazione

Si è levato un bel polverone su Klaus nella comunità animata. Le principali testate dedicate non la smettevano di sbraitare su quanto fosse bello l’effetto tridimensionale in un film realizzato col “classico” 2D. Sapete cosa? Hanno ragione, il regista Sergio Pablos ha combinato magnificamente il meglio dei due mondi.

Knives Out

Candidato per la Miglior sceneggiatura originale

L’ensemble. Considerarli uno per uno sarebbe fare un torto alla regia di Rian Johnson, il whodunit funziona grazie a uno sforzo corale davvero niente male. Le caricature protagoniste sono appassionanti stereotipi viventi degni di un adattamento di Agatha Christie, solo insieme possono essere considerate.

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The Lighthouse

Candidato per la Miglior fotografia

Già the Witch mi colpì per la medesima scelta artistica fatta da Robert Eggers, ma con the Lighthouse sono arrivati i fuochi d’artificio. I dialoghi ricavati da parole dell’epoca sulle bocche di Dafoe e Pattinson contribuiscono all’atmosfera anche più della fotografia per cui l’horror è arrivato alla notte degli Oscar.

Le Mans ’66 – La grande sfida

Candidato a 4 Academy Award, tra cui Miglior film

Scade spesso nell’overacting ed è dipinto come un gran buffone, ma l’interpretazione di Tracy Letts l’ho trovata di gran lunga la più interessante. Il suo Henry Ford II almeno esce dai prevedibili sentieri machisti e nazionalisti battuti dal duo protagonista Matt Damon e Christian Bale. Quanto basta a farmelo apprezzare!

Missing Link

Candidato come Miglior film d’animazione.

È ai miei occhi il minore della Laika ed è comunque un ottimo film. Vorrei citare gli avanzamenti nella fusione di CGI e stop motion nelle scene d’insieme, a questo giro però voglio stringere la mano per l’humour decisamente nelle mie corde. Zach Galifianakis è stata un’ottima scelta e il suo Susan lo ricorderò a lungo.

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Parasite

Candidato a sei Oscar, tra cui Miglior film e Miglior regia.

L’istinto mi porta a indicare Song Kang-ho e non sbaglierebbe, credo comunque sia il caso di stringere la mano anche ad altri grandi interpreti in questo premiatissimo ensemble e ritengo Choi Woo-shik sia degno quanto gli altri più ricercati membri del cast. Il ragazzo ha una carriera importante davanti a sé, si vede.

Piccole donne

Candidato a sei Academy Award, tra cui Miglior film.

Greta Gerwig avrebbe meritato una vittoria, però ha ragione l’amica Lucia quando si indigna per l’assenza di Nick Houy nella rosa dei candidati al miglior montaggio. L’ultima mezz’ora è coreografata con grande cura dalla regia, ma a nulla sarebbe valso quello sforzo se Houy non avesse colto il giusto ritmo per farla scorrere.

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Richard Jewell

Candidato per la Miglior attrice non protagonista.

Sarà Kathy Bates la frontrunner, peccato a farle compagnia non ci sarà Paul Walter Hauser. La sua interpretazione ha forse qualcosa che non va? Se il quarto eroe statunitense dell’anziano Clint mi ha catturato nella sua storia di ingiustizia è soprattutto grazie a lui. Impeccabile, sembra persino non stia recitando.

Rocketman

Candidato per la Miglior canzone originale.

È fantastico veder giustizia fatta per Dexter Fletcher, si è preso la briga di salvare Bohemian Rhapsody senza nulla in cambio e infine fa ballare il pubblico in sala con un gran biopic su Elton John. Credo a questo giro meriti più di chiunque altro di essere applaudito per l’ottimo lavoro svolto, specialmente nelle scene musical.

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Star Wars: The Rise of Skywalker

Candidato per la Miglior colonna sonora, miglior Montaggio sonoro e Migliori effetti speciali.

C3P0 si è preso insulti per 43 anni, ininterrottamente. Anthony Daniels dentro quel costume deve aver provato le stesse sensazioni di un sacco da boxe in tutto questo tempo sui set di Star Wars e io vorrei dedicargli un applauso. È sua la scena più commovente del film ed è sua la scena che rivedrò volentieri dall’episodio IX.

Storia di un matrimonio

Candidato a sei Academy Award tra cui Miglior film.

Lo chiamano hook, uncino, nei vademecum dell’arte narrativa cinematografica. Apri la tua sceneggiatura con una scena che agganci lo spettatore e hai contribuito a metà del successo. Noah Baumbach lo ha fatto e al contempo ha fornito allo spettatore un libretto d’opera per comprendere la sua bellissima storia di un matrimonio.

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Toy Story 4

Candidato per la Miglior canzone originale e come Miglior film d’animazione.

Anche quando la saga sembra non avere un futuro la Pixar glielo trova. Il fratello piccolo del quartetto riflette a modo suo sull’aldilà dei giocattoli e lo fa con grazia ed eleganza, un tratto distintivo dello studio d’animazione abituato a rompere il tabù Disney della morte. Curioso di sapere cosa accadrà nel quinto, se ci sarà.

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p.s. sentite scuse ai film assenti, non sono riuscito ancora a vedere Ad Astra, Il re leone e Frozen II, nessuno dei cinque candidati al miglior documentario, né gli altri quattro stranieri. Sono lacune a cui rimedierò, con calma.

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