American Assassin a metà fra Homeland e una grandissima delusione.
Il trailer di American Assassin aveva incuriosito tutti, oltre che per le scene action, anche per Dylan O’Brien alle prese con un ruolo totalmente diverso dai personaggi che ispiravano simpatia in Maze Runner e Teen Wolf. Per non parlare del mitico Michael Keaton. Questo hype piuttosto alto avrà avuto conferma?
Tratto da un romanzo di Vince Flynn, L’assassino americano, primo di una saga di 15 libri sul personaggio di Mitch Rapp (O’Brien) American Assassin è un film che non decolla mai. La causa?
È tutto già visto, non c’è nulla di diverso rispetto a una stagione di Homeland o un episodio di 24 dedicato ai terroristi iracheni, nonostante O’Brien se la cavi piuttosto bene. Sono sicuro che presto lo vedremo in qualcosa di più serio rispetto ai film o alle serie per ragazzini e ai Jack Bauer/Carrie Mathison movies.
Guardare Youtube è la stessa cosa
Michael Cuesta è stato regista di ben otto episodi della serie Homeland, quindi non è un caso che American Assassin assomigli a un episodio televisivo di 103 minuti, anche piuttosto noioso. La delusione aumenta ogni minuto che passa, il film scorre pochissimo e i colpi di scena sono totalmente assenti e prevedibili.
La promessa d’azione e divertimento fatta dal trailer non è stata mantenuta. Le sparatorie sono cose che si possono trovare su internet senza spendere 10 euro, mentre i “combattimenti” privi della benché minima coreografia sembrano risse da bar o litigi fra liceali (in particolare le cazzottate che coinvolgono Mitch).
Un vero peccato avendo nel cast Scott Adkins, che non vedeva l’ora di usare le sue tecniche di combattimento su tutti e invece si limita a dare due colpi di pistola in una simulazione.
American Assassin è come un video di Wikileaks della durata di un lungometraggio e la paura più grande è quel finale aperto che lascia presagire un adattamento del secondo libro, mentre il vero terrore viene dalla prospettiva di una trasposizione dell’intera saga: chiederemo a James Bond e Jason Bourne di salvarci tutti (o forse sarà sufficiente invocare Medioman).
Medioman, aiutaci tu!
La storia comunque è quella di Mitch Rapp che, durante una vacanza a Ibiza, chiede con successo la mano alla sua fidanzata, la quale viene uccisa due secondi dopo da un gruppo di terroristi messosi a sparare all’impazzata sulla folla.
La sete di vendetta spinge Mitch a diventare un hacker migliore di Felicity della serie Arrow e un esperto di arti marziali al livello di Tony Jaa per riuscire a scovare e uccidere i terroristi. Viene assunto dalla CIA e addestrato dal sergente Hartmann veterano marine, burbero e con le battutine fighe pronte e scontate, Stan Hurley (Keaton). Insieme scoprono la cellula terroristica e la vanno a sgominare facendo casini.
Il Keaton Dolente
Una delle tante note dolenti è proprio Michael Keaton che questa volta ha scelto un ruolo insulso, trito e ritrito e che trita anche i cosiddetti allo spettatore. Le sue frasi moraliste, nazionaliste, burbere, sono (lasciatemelo dire) un’autentica rottura di coglioni. Appena apre bocca per pronunciare il solito aforisma (puntualmente apprezzato dal suo allievo) viene voglia di alzarsi e andarsene dalla sala.
American Assassin non basta neanche a fare addormentare chi lo guarda: durante la visione probabilmente utilizzerete il cellulare, oltre che per giocare e fare i quiz su TvTime, per avvertire tutti gli amici di evitare come la peste un’inutile spesa di 10 euro, iniziando una conversazione che si spera durerà fino alla fine del film e oltre.
Roberto Manuel Palo
Voto: 1/5