The Strangers riporta in superficie Johannes Robert.
Il britannico Johannes Roberts lo abbiamo già incontrato qui su CineFatti lo scorso anno, quando diresse il discreto 47 metri (è in pre-produzione il sequel), film ambientato nelle profondità dell’oceano con protagonisti squali e vittime chiuse in una gabbia per una esperienza estrema.
Col suo ultimo progetto, The Strangers: Prey at Night, Roberts torna in superficie regalando un prodotto di buona fattura.
Probabilmente questa è la miglior prova di Roberts dall’inizio della sua carriera, anche se non si può dire che prima di 47 metri si sia distinto con chissà quali capolavori.
Il suo stile di regia propone sequenze fantastiche quali la scena della piscina, un misto tra giochi di luce, colore e con Total Eclypse of the Heart di Bonnie Tyler a fare da sottofondo musicale.
Da leccarsi i baffi anche grazie alla meravigliosa fotografia di Ryan Samul.
Musica anni ’80 e l’arte del saper citare
Con la musica anni ’80 a fare da accompagnamento, Prey at Night si differenzia dal primo film diretto da Bryan Bertino nel 2008 (qui solo sceneggiatore) per un elemento molto importante, spunto a numerosi sviluppi: l’ampiezza dello spazio nella quale agiscono gli assassini in maschera.
Mentre l’originale The Strangers era il classico home invasion, qui i protagonisti dovranno far fronte agli assalitori in un infinito numero di location, tra prefabbricati, roulotte e una molteplicità di rifugi. Novità positiva per noi, negativa per i protagonisti, ignari dei nascondigli dei loro cacciatori.
Così facendo si favorisce l’effetto sorpresa, con alcune scene che vi faranno letteralmente sobbalzare dalla sedia e non coi soliti jump scare. Sono sufficienti semplici dialoghi o evoluzioni che mai ci saremmo aspettati. Confesso che in alcuni casi mi è sfuggita qualche imprecazione, però ero contento… dopo.
Inoltre è piacevole il citazionismo non ammiccante. Esempi sono la scena del bagno, che può ricordare A l’Interieur, o i finali di Shining e Dawn of the Dead, oppure l’inseguimento del pick up in fiamme, omaggio Carpenter. Nell’arco del film l’appassionato di horror potrà divertirsi a scovare tante altre citazioni.
Bene, ma non benissimo!
Non è tutto oro quel che luccica in The Strangers: Prey at Night. A non brillare, fa strano a dirsi, sono proprio i due attori adulti Christina Hendricks e Martin Henderson, nel ruolo di due genitori nella classica famiglia problematica.
Infatti è la parte introduttiva quella meno riuscita, quando ci vengono presentati Lucy, Mike e i loro figli Kinsey (Bailee Madison) e Luke (Lewis Pullman). Sono 30 minuti lenti e statici, fatti dei consueti clichè, come l’adolescente ribelle, madre e padre che non sanno cosa fare, eccetera eccetera.
È quando i protagonisti diventano i due ragazzi che il film di Johannes Roberts decolla. Amerete soprattutto Kinsey, raro caso di adolescente in un horror che prenderà le decisioni giuste quando c’è bisogno.
The Strangers: Prey at Night è la prima sorpresa di questo inizio di stagione per quanto riguarda gli horror estivi. Sarà una speranza per il futuro del genere al cinema o ci è stata già donata l’eccezione che ogni anno, in estate, le uscite cinematografiche di genere ci regalano? Non manca molto per scoprirlo.
Roberto Manuel Palo
Voto: 3.5/5