Prima di domani - CineFatti

Prima di domani (Ry Russo-Young, 2016)

Il mito di Sisifo incontra le mean girls liceali in Prima di domani.

Ogni tanto Ricomincio da capo si incrocia con un altro film. Genera un loop e subito col corpo e col pensiero torneremo alla spassosa giornata della marmotta con Bill Murray, un’idea già usata in passato ma che da allora si è meticciata con altri format, come American Pie per Premature e ora la versione drama di Mean Girls, Prima di domani.

Il dramma della Mean Girl

Un cult anni Novanta e un altro contemporaneo – sì, Mean Girls è un cult – danno come risultato il romanzo young adult di Lauren Oliver e una volta tanto non è la solita benedetta distopia, è piuttosto l’immagine precisa spiccicata dei cliché sulle high school statunitensi: lesbiche isolate, artiste folli, fighetti, ragazzi ignorati e le belle e infami.

Una di queste è la nostra protagonista Samantha (Zoey Deutch, la ricorderete da Tutti vogliono qualcosa!) tipica adolescente che non ricambia l’affetto dei genitori, scalcia via la sorella minore, maltratta senza pensarci due volte chi non crede sia alla sua altezza. Finché il Cupid Day conclusosi con la sua morte per incidente non si ripeterà.

La morte è blu

Sam morirà ancora e ancora, vivrà lo stesso giorno all’infinito fino alla morte, come il mito di Sisifo citato durante la lezione mattutina a scuola dovrà portare la pietra in cima alla montagna per poi ricominciare, senza sosta e senza una spiegazione. Il film di Russo-Young scritto da Maria Maggenti però vuole ovviamente dare una morale.

Facile indovinare quale sia, meno semplice indovinare gli sviluppi conclusivi di Prima di domani. Un bagno in mille tonalità di blu destinate a scaldarsi solo in alcuni istanti sul finale, quando Logan Miller riuscirà a farsi notare, anche se per poco, e il pubblico potrà finalmente scartare i cliché per godersi una chiusura coi fiocchi e senza zucchero.

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Il giusto refrigerio

Certo non è il film imperdibile della stagione (Civiltà perduta o Okja?) né sarà uno dei casi dell’anno (per quanto gli incassi raccontino una storia felice) ma è la sua pioggia delicata, la fresca sera della festa e l’onnipresenza del blu ne fanno la release al cinema ideale per la fine di questo luglio povero di uscite veramente speciali.

Prima di domani è agile e leggero, Ry Russo-Young coi luoghi comuni come liane vola da una scena importante all’altra senza stancare per un secondo gli spettatori e dandogli quanto ci aspettano senza battere ciglio. Consigliato per chi i teen drama li mastica a colazione, meno a chi odia il genere e non ha mai visto Mean Girls più di una volta.

Fausto Vernazzani

Voto: 3/5

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