Torre Nera: no Clint Eastwood, no party?
C’è il rischio che, a discutere di Torre Nera, i pochi sostenitori della scelta di Idris Elba per il ruolo principale si ritrovino a sprofondare nel baratro della spirale del silenzio; perché ormai pare veramente che non si parli di altro che di un’immensa delusione a scatola chiusa, peraltro in veste di unica argomentazione legittima e popolare.
Per carità, non stiamo certo qui a difendere dei presupposti tutt’altro che incoraggianti, di cui (almeno per noi) NON fanno parte Elba e Matthew McConaughey, futuro interprete dell’uomo in nero.
Abbiamo già espresso le nostre convinzioni riguardo al fatto che, pur stravolgendo l’intreccio di partenza, alla Torre si possa pervenire comunque attraverso altri sentieri e che l’aspetto fisico passi decisamente in secondo piano rispetto alla profondità della recitazione e, si spera, anche della riscrittura della saga.
La (s)fortuna dei principianti
Ciò non toglie che il duo Goldsman/Pinkner alla sceneggiatura, famoso per alcuni fra i più grandi blockbuster e successi di pubblico della storia del cinema, potrebbe rappresentare un problema. assieme ai ripetuti annunci riguardanti gli attori, spesso emergenti, selezionati per interpretare personaggi anche e soprattutto secondari.
Dal giovanissimo e quasi esordiente Tom Taylor, coinvolto per il fondamentale ruolo di Jake Chambers, all’inquietante (ma assai bravo) Jackie Earle Haley, volto di Sayre (il demoniaco capo dei Can-Toi) passando per Abbey Lee, aka Tirana, e i recentissimi reclutamenti di Claudia Kim (direttamente da Age of Ultron), Michael Barbieri (altro ragazzino agli esordi) e Katheryn Winnick (bellezza nordica di Vikings), nei rispettivi panni di Arra Champignon (presente solo nei fumetti), del piccolo Timmy e… di un personaggio ancora top secret.
Ma la bella vichinga non esita a lanciare qualche indizio dai suoi profili social, dove parla di una trasformazione in corso… Nella strega Rhea? Sarebbe meglio di una Susan Delgado, questo è sicuro.
Diventa fan/NON sei più fan
D’altro lato i post rivelatori piovono un po’ ovunque, talvolta inopportunamente, o scatenando tempeste (di ogni tipo) nel mostrare il neo-pistolero Elba in tutta la sua possenza e McConaughey appena sbarcato in Sud Africa per unirsi al resto del cast.
Tuttavia, attorno al personaggio di Susannah Dean/Detta Walker regnano ancora la nebbia e l’oscurità, con non poco disappunto dei fan: il suo è senz’ombra di dubbio l’annuncio più atteso (assieme a quello su Eddie Dean) che investirà il progetto di adattamento di Nikolaj Arcel e soci di enormi e pesanti aspettative.
E, con ogni probabilità, di altre polemiche (ma anche basta). Noi intanto, trepidando per il fatidico 17 febbraio 2017, crogioliamoci pure fra queste succulente anteprime dal set o da Stephen King in persona.
L’intervista
Intanto è proprio il Re, assieme al regista, a rispondere alle domande di Andrew Breznican su EW Radio a proposito della Torre cinematografica: l’intervista, disponibile in podcast al seguente link, apre una serie di confronti fra la Torre Nera e le più note saghe fantasy di sempre, da Il signore degli anelli (collegamento esplicito e alquanto ovvio) a Star Wars, del quale la pellicola ispirata alla Torre riprenderà – a suo modo – la struttura iniziale in forma di prologo, utilizzando la celebre frase introduttiva “L’uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì“.
Da quanto detto, comunque, sembra confermata la volontà di Arcel e degli sceneggiatori di non partire dal primo libro della saga, ma per capire da quale capitolo avrà origine il racconto cinematografico disponiamo purtroppo soltanto di una manciata di indizi, fra cui il fatto che la rappresentazione insisterà molto sull’incontro fra Medio-Mondo e tempo “attuale” – lo stesso Breznican ipotizza una prima partenza da Terre desolate.
Il caso Elba
In quanto alla scritturazione di Elba poi il regista danese ha ammesso di essere da tempo fan dell’attore, in virtù soprattutto della sua incredibile (e sottovalutata) attitudine al dramma.
Una vera e propria folgorazione, dunque, per la quale l’unico ostacolo era costituito dalla profonda e radicata ammirazione di Arcel nei confronti della scrittura di King; un’ammirazione che avrebbe dovuto necessariamente trasferirsi a Elba affinché la trattativa per il suo ruolo nella Torre Nera potesse dirsi chiusa (evidentemente così è stato).
Attenzione però, perché anche King ha qualcosa da dire. Anche per il Re l’immagine su cui poggia e a cui s’ispira il personaggio di Roland di Gilead è stata tradita. Ma, come dire, il mondo è andato avanti, le cose sono cambiate, e anche se lui stesso ha sottolineato la frequenza con cui la descrizione fisica del pistolero (dagli occhi azzurri in avanti)appare nel libro, la conclusione che vale è una e una sola: “the character is still the character“.
Per di più ricordando le più significative implicazioni con il personaggio di Susannah, Arcel afferma di “avere un piano” per riportare sullo schermo la relativa parte della storia.
Ma non è tutto Torre Nera: c’è anche The Mist!
Adam Bernstein dirigerà il primo episodio della serie televisiva tratta dal racconto che fu già film grazie a Frank Darabont.
Non sapete chi è? Beh, giusto il regista del pilota di Fargo e di Scrubs, oltre che di svariate puntate di Breaking Bad, Better Call Saul e Californication. Sembra anche che lo si vedrà presto all’opera, dato che l’inizio della produzione – targata Spike TV – è previsto per l’estate prossima.
Rullo di tamburi dunque per una nuova serie tv kinghiana! Tratta pure da un racconto. Ci auguriamo sia migliore dei passati (e un po’ scadenti) Incubi & Deliri.
Cell: non manca che il film
Molto prima della Torre Nera e di The Mist, avremo modo di guardare un altro adattamento, in cantiere da diverso tempo: quello di Cell, uno dei libri di King più disprezzati in assoluto.
Il film di Tod Williams interpretato da Samuel L. Jackson e John Cusack ha già un trailer, un poster ufficiale e una release: l’8 Luglio 2016 vedrà la luce (e il buio) in sala, mentre un mese prima, il 10 Giugno, verrà distribuito in VOD; In Italia avrà voce in capitolo per la distribuzione, come precedentemente annunciato, la Notorious Pictures.
Inutile dirvi che stiamo perfettamente nella pelle e non ci interessa più di tanto, anche se da bravi kinghiani saremo in prima fila per vederlo. Idem con la Torre Nera, nonostante le diverse tacche in più di entusiasmo. Checché ne pensi la maggioranza.