Brainstorm emozionale – ovvero le 10 scene più commoventi (secondo Frannie)

Quali sono secondo voi le scene più commoventi del cinema? Ve ne suggeriamo 10!

Ed eccoci qua, una volta tanto per uscire dagli schemi … e rientrarvi dalla porta di servizio.

Sempre stata contro l’etica (e l’estetica) delle classifiche, perché sono ingiuste, limitate e limitanti, ma l’afa, insieme con quell’insana ma incrollabile voglia di recensire l’ennesimo film, si è resa artefice di quella classica reazione definita “uguale e contraria” dalle leggi della fisica.

Con queste premesse concedo al mio istinto la scelta di 10 scene che, come si suol dire fra napoletani, “m’hanno fatt’ittà o sang'” (trad.: “mi hanno fatto rigettare sangue dal corpo”) in senso più o meno lato.

L’undicesima scena

Doveroso è però citare prima il Grande Escluso, il fantasista in panchina, l’undicesimo dito: per questioni d’onestà, non essendomi venuto in mente fin da subito, mi trovo costretta a tenerlo ai margini, non senza però farne almeno menzione.

Sto parlando del finale di Blade Runner, che se non fosse per il controcampo di Harrison Ford sarebbe di una bellezza e di una tragicità distruttive. Lo è già così, a ben pensarci.

[noticina: avete letto la parola finale, vero? Be’, mi sembra giusto avvisarvi, in questo post verrà ripetuta spesso, il che significa che vi sarà altrettanto SPOILER. Chi non ne vuole, a questo punto sa dove e perché fermarsi]

1

Dunque, andiamo al sodo. Vi stupirete forse, ma la prima scena che mi è balzata in testa, riportandomi alla memoria pianti strazianti e tonnellate di fazzoletti, è tratta da Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie di Zach Helm (2007).

Giudicato un filmetto dai più, con un Dustin Hoffman fin troppo sopra le righe, contiene qualche perla che val la pena di collezionare. Come, appunto, il momento in cui [SPOILER] Magorium lascia “il suo amore” (la vita, il mondo) citando niente di meno che William Shakespeare [FINE SPOILER]. Parlare di morte sorridendo? Struggente, a mio parere.

2

Rullo di tamburi per il secondo posto, occupato da Up (Pete Docter & Bob Peterson, 2009). Abbastanza scontato, eh? Questo diamante della Pixar, recensito a suo tempo dalla sottoscritta, non è certo privo di spunti per suscitare commozione nello spettatore, ma in my opinion quello che più brilla è questo:

3

Medaglia di bronzo invece a Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher (2008). La “chiagnuta metafisica” (trad.: “pianto di origine filosofico-catartica”) derivata dalla coinvolgente conclusione di questo lungometraggio ha fatto sì che io venissi trascinata di peso dall’interno del cinema, confusa e infelice (ne venne fuori pure una recensione, che trovate qui). A voi il link:

4

Sarete già sfiniti da tanta tristezza. Vi capisco, non avrei potuto scegliere tema più sconfortante per stilare la mia classifica delle migliori 10. Detto ciò, basta scuse e passiamo a rincarare la dose – per chi resiste – con Neverland (Marc Forster, 2004) e i suoi bimbi sperduti capaci di riportarci indietro nel tempo.

Finale catartico pure qui, soprattutto grazie alla disarmante tenerezza del piccolo Freddie Highmore.

5

A metà strada vien fuori il Re Stephen King (ma va’?) e una delle sue novelle più magiche trasformate in pellicola: Stand By Me, che sarebbe Il corpo, tradotto per il cinema da Rob Reiner nel 1986. L’infanzia e la vita protagoniste anche in questo caso, e il messaggio inviato allo spettatore/lettore è il seguente:

6

A S. King segue S. King: altro film tratto dalle storie oscure del Maine, stavolta per mano di Frank Darabont nel 1999. John Coffey è un gigante fragile che sente il dolore del mondo: a me pure è sembrato di sentirlo durante questa scena e il mio mascara ne ha pagato – e ne paga ogni volta – le conseguenze

7

Rischiai di presentarmi in lacrime davanti alla commissione dell’esame di maturità per colpa di lui, l’intramontabile Chaplin, e del finale di uno dei suoi indiscutibili capolavori: Tempi moderni, classe 1936 (preparare una tesina a partire da Modern Times. Poi uno dice che i segnali del destino non esistono…)

8

Per Marion CotillardLa vie en rose (Olivier Dahan, 2007) e forse proprio la scena in questione valsero la statuetta d’oro agli Oscar 2008. Qui s’aggiudicano un posticino fra le 10 scene più lacrimose di tutti i tempi (sempre secondo me). Tutta colpa di Edith Piaf!

9

Forza FORZA, siamo quasi alla fine (spero per voi non in senso letterale). Si torna piccoli, ancora, tanto che da qualche parte potrebbe spuntare il caro vecchio cittadino Kane di Quarto Potere e pronunciare “ROSABELLA” lasciando tutti nel panico.

Panico? Traumi?  Come non citare Il Re Leone (Roger Allers & Rob Minkoff, 1994) quando si tratta di commuoversi? Sarò buona, niente morte di Mufasa, sarebbe troppo. “In compenso”, Mufasa appare nel cielo e dice a Simba (e a tutti noi) di ricordarsi una cosa importante. Col vocione di Gassman per di più:

10

A conclusione di questa soffertISSIMA carrellata nel “Cinema che colpisce alle viscere” non poteva mancare il finale de Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck (2006) – ne abbiamo già parlato qualche tempo fa, come potete leggere.

Commozione sottile generata da un velo di poesia altrettanto impalpabile. E dagli occhi, indimenticabili, del compianto e bravissimo interprete Ulrich Mühe.

Ora avete un motivo in più per amarmi, detestarmi, ringraziarmi o, comunque vada, sfottermi alla grande.

Francesca Fichera
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10 pensieri su “Brainstorm emozionale – ovvero le 10 scene più commoventi (secondo Frannie)

  1. guarda uno che ama Von Trier potrebbe riempire la classifica,ma penso che si..Ecco
    1)Selma sul patibolo canta l’ultima canzone
    2)Ernest Borgnine scopre la sua solitudine di vedovo nell’episodio del film sull’11 settembre
    3)Una scena a caso di The Artist
    4)il cowboy che va a morire in riva al fiume con in sottofondo knockin heaven door di dylan in Pat Garret e Billy the kid
    5)Pesca a caso una scena di Magnolia
    6)il finale di Vivere di Zhang Yimou
    7)Una scena che vuoi tu da Mare dentro
    8)Il finale bellissimo di quel capolavoro assoluto che prende a pedate nel culo il dissidente la vita degli altri,cioè parlo del film della mia vita GOODBYE LENIN
    9)la follia santa finale di Auteil in ultima missione
    10)il dialogo tra bill pullman e bob thorton in soldi sporchi

    http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.com

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    1. Ti quoto in pieno il 2° posto, per l’8° invece ti chiedo: perché “Le vite degli altri” sarebbe dissidente?
      Fra l’altro, anche io apprezzo “Goodbye, Lenin” e simili (se ce ne sono) :) Gran bel film davvero. E pure Von Trier… c’avrei messo l’intero “Melancholia”, e non lo dico tanto per.
      Più che una roba fatta ‘per benino’, questo era un tentativo ludico per la serie “chi arriva prima vince”… Ho dato la precedenza alla mia memoria e a quei momenti cinematografici che lei ha inteso selezionare per l’occasione. Cioè, tipo, sono andati perduti: il finale de “I sentimenti”, quello di “Nuovo Cinema Paradiso”, una scena qualsiasi di “Once”, il finale di “Pocahontas”, la canzoncina sfigata degli amanti sfigati ne “Il gobbo di Notre-Dame”… ‘nsomma, un MACELLO!… e sicuramente ora che clicco su ‘Replica’ me ne vengono in mente altri mille.
      Poi diavolo, Zhang Yimou. E Park Chan-wook (“Lady Vendetta” è struggente in più di un punto, tanto per citarne uno)… e “L’ultimo dei Mohicani” (la scena delle stelle)… oooook, mi fermo, o non la finisco più! :P
      – Fran

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      1. la vita degli altri è il classico film fatto all’est per far vedere a noi quanto siamo fortunati a essere nati qui.
        Ci metterei delle scene a caso di Elephant Man,il finale di Milion Dollar Baby,il finale di Io e Marley-fammi vedere un cane e già mi commuovo-trovo commovente anche il finale di Turisti per caso,seppure in punta di piedi.Una scena a caso di The Killer,perchè Cho Yun Fat è commovente al massimo in quel capolavoro..La strada di Fellini,una scena a caso
        E infine Rosetta dei Dardenne ,commozione rabbiosa e militante

        Il cinema poi è-anche – un atto di commozione-

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      2. Non sarei così rigido sul giudicare Le Vite degli Altri, sai? Alla fine è storia anche quella, anzi, Storia, e di sicuro guardare quel film non ha modificato di una virgola ciò che penso del vivere “alla maniera occidentale” (se fosse corretto metterei molte più virgolette). In sostanza è un film sul peso dell’individuo nel divenire degli eventi storici e su quel che succede quando l’individuo stesso riconosce la propria identità e fa in modo, difendendola, che essa venga riconosciuta e ricordata dagli altri. Off Topic che potrebbe proseguire all’infinito, volendo andare più a fondo.
        Tornando IN, ovviamente a La Strada di Fellini c’avevo pensato, come pure ai MILLE finali di Chaplin che non ho incluso (Luci della Ribalta, Luci della Città, Il Circo), per non parlare poi dei film coi CANI (avevo pensato, oltre che a “Io e Marley” e ad “Hachiko”, pure a quel capolavoro di De Sica che è “Umberto D”, dove mentre sullo schermo scorre la storia di un cagnolino tenerissimo e del suo padrone e di tutto ciò che la contorna, lo spettatore si trasforma facilmente in un ciuco che raglia… almeno a me a suo tempo fece quest’effetto). Sì, il lato commovente del Cinema è importante, non va dimenticato. Ti confesso che personalmente gli do un’importanza enorme, a volte condizionando il giudizio dell’intero film che ho visto sulla base di quanto mi ha strizzato stomaco e ghiandole lacrimali :P
        – Fran

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      3. p.s.: naturalmente avevo dimenticato… diciamo che Clint fra “Million Dollar Baby” e “Hereafter” ci mette a dura prova più di una volta! E pure Sean Penn, oltre che nell’episodio di “11 Settembre”, con “Mystic River” e “Lupo solitario” (non so se quest’ultimo è fra i tuoi ‘già visti’, in caso contrario te lo consiglio!). Dei Dardenne ammetto di dover recuperare molto, invece. – F.

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    1. Hai ragione, anzi, ragionissima! Però, ho già detto, sono tanti i momenti cinematografici commoventi che la mia memoria ha messo involontariamente in un angolo… Chissà, potrei provare a raccoglierli tutti in una classifica di 50 posti (con un po’ di pazienza) ;)
      Grazie per il commento, e a presto! – Fran

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