The Greatest Showman - CineFatti

Scintille e magie in The Greatest Showman

Hugh Jackman, è lui The Greatest Showman.

Passo felpato, atmosfera soffusa e leggera penombra, Hugh Jackman è The Greatest Showman. Intona una nota, un movimento danzato e con un dito puntato verso l’alto scatena una manciata di luci e sogni.

A orchestrare il tutto è la fresca immaginazione del giovane Michael Gracey.

Ladies and Gents, This Is the Moment

Festa circense, musical, spettacolo teatrale, film. The Greatest Showman, uscito in chiusura d’anno al tintinnio del Natale, vuole essere una contro risposta armoniosa e misurata all’amarezza di La La Land.

Niente lustrini o facili conclusioni da sogno americano però, solo rigore e rispetto del genere in grande stile, a partire dal comparto musicale firmato da John Debney, Benj Pasek e Justin Paul.

Seduti al cinema, ma anche a teatro

Anche qui non mancano scenografie spettacolari a nascondere la polvere della malinconia e del compromesso, ma va in scena sul grande schermo un musical vero e proprio, senza alcun travestimento.

La canzone che arriva al momento giusto, ma soprattutto un ritmo, una coordinazione spaventosa e spettacolare al punto che ci si potrebbe illudere di trovarsi proprio su una poltroncina rossa in teatro.

C’era una volta P.T. Barnum

Phineas Taylor Barnum è stato il primo ad accostare nel corso della metà dell’Ottocento la parola spettacolo a business. Figlio di un sarto, capisce alla morte del padre che non gli resta altro che se stesso. La fantasia, l’amore e i sogni sono quanto cela di più prezioso, ma deve saperne fare una strada per sopravvivere.

Inizia allora come contabile, per accumulare denaro nell’attesa che l’occasione giusta si presenti. A nulla vuole rinunciare, né alla felicità di moglie e figli, né ai suoi sogni e alla sua fervidissima immaginazione, che lo porta a essere un pioniere di più forme spettacolari, dal freakshow al circo.

The Show Must Go On, ma mai da soli

Megalomane, sognatore, dispensatore di illusioni e anche acuto venditore fanno di Barnum uno showman del business che di certo sa il fatto suo. Nonostante ciò  comprende a proprie spese l’importanza di avere al proprio fianco le persone giuste, quelle che il più delle volte nascondono un potenziale inespresso.

Come quei suoi fenomeni da baraccone che diventeranno la sua seconda famiglia, e Philip Carlyle/Zac Efron, compagno di viaggio d’affari e poi fidato e riconoscente socio.

A proposito di Efron: ci lascia finalmente una prova d’attore gradevole e di alto livello, tenendo testa a un superbo Hugh Jackman che a un certo punto sembra quasi farsi da parte. Gesto doppiamente simbolico che ci ricorda un messaggio spesso dimenticato: lasciare la scena è sempre dramma, a qualsiasi età, ma anche un dono.

Basta scegliere la persona giusta pronta a continuare la magia sul palco.

Verso i Golden Globe e oltre

Candidato a tre Golden Globe – miglior film o commedia musicale, miglior attore in una commedia o musical a Hugh Jackman, miglior canzone per This Is Me – The Greatest Showman merita di andare anche oltre l’anticamera degli Oscar, perché è davvero difficile trovargli un difetto. È magia allo stato puro, e se qualcuno ancora non riesce proprio a strizzare l’occhio al musical al cinema cambierà immediatamente idea.

Il film di Gracey è un omaggio alla pura arte di fare spettacolo nella sua piena contraddizione: c’è il sacrificio, la delusione, la diversità, l’amore, l’odio, la paura, il sogno, l’illusione, l’ascesa e la caduta, tutte raccontate con un’onestà lodevole.

Se certo cinema americano, musical o dramma che sia, lascia lo spettatore con un necessario “facciamo finta che tutto vada bene, nonostante tutto” non è questo il caso.

The Greatest Showman è una ninna nanna da regalare a chi ha il coraggio di fare della diversità non una categoria ma una visione della realtà. A chi ha deciso di sorprendersi non solo da bambino, ma per tutta la vita.

This is The Greatest Show!

                                                                                                                                                                Valentina Esposito

Voto: 5/5

 

 

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2 pensieri su “Scintille e magie in The Greatest Showman

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