Madre! (Darren Aronofsky, 2017)

Madre!, quei fischi a Venezia…

Mother is the worst movie of the year, maybe century

Questo è il titolo della recensione di Madre!, il nuovo film di Darren Aronofsky da mercoledì scorso nei nostri cinema, scritta da Rex Reed per Observer. Analizzando soltanto il titolo e tralasciando le motivazioni dell’articolo più o meno giuste, capiamo che con quel maybe century il povero Aronofsky viene considerato al pari di registi come Uwe Boll, David De Coteau, Ed Wood, e Tommy Wiseau.

È fuor di dubbio che Aronofsky è un regista sopravvalutato a causa del Teorema del delirio e, soprattutto, di Requiem for a Dream, così come è vero che Madre! ha più difetti che pregi, ma non si può collocare il regista nella categoria dei peggiori. È semplicemente un regista normale che, per un qualche motivo, è salito alla ribalta promosso ad Autore di Culto, il che ha significato anche la sua rovina.

La Bibbia secondo Aronofsky

I protagonisti di Madre! non hanno nome, un poeta in crisi creativa (Javier Bardem)  con la sua moglie (Jennifer Lawrence) vivono in una grande e isolata villa. La Lawrence, dopo che la villa era stata precedentemente distrutta da un incendio, si sta impegnando a ricostruirla e si dedica in tutto e per tutto al marito nella solitudine dell’isolamento.

Stato che viene interrotto da un uomo (Ed Harris) ospitato da Bardem. L’uomo porta con sé la moglie (Michelle Pfeiffer) e i due figli che litigano per il testamento. La situazione degenererà in uno scenario piuttosto singolare e apocalittico.

Madre! trasuda Bibbia da tutti i pori, da Caino e Abele all’Immacolata Concezione, la Redenzione, i Re Magi, il porgere l’altra guancia e chi più ne ha più ne metta, una Bibbia horror dove dall’isolazionismo di una coppia si passa a un albergo 24h gestito da Bardem che cerca l’ispirazione con la compagnia dello Sconosciuto.

C’è del buono in qualsiasi cosa…

Ed Harris e Michelle Pfeiffer sono due mostri sacri che trasformano tutto ciò che toccano in oro e già questo è una prima ragione per cui Madre! non può essere il film più brutto del secolo e neanche dell’anno.

Un altro motivo è l’inizio della pellicola, che ci introduce ai personaggi con pochi dialoghi e scene dove è palpabile l’atmosfera di tensione pronta a culminare in un’esplosione di pazzia  anche se non ci si aspetta il delirio dei 30 minuti finali che sono il terzo motivo per cui Aronofsky questa volta è stato preso eccessivamente di mira.

30 minuti finali che oltre ai riferimenti biblici evidenti (su i400calci si scrive: paragonare l’artista a Dio attraverso citazioni religiose che mancano solo i riferimenti al versetto in sovraimpressione giusto per essere sicuri) sembrano quasi un modo di Aronofsky di scaricare lo stress da prestazione mandando a quel paese i suoi detrattori – per la serie: uccidetevi e fate pulizia tra voi, così sarò un regista normale nella nuova generazione

..e anche del marcio

Madre! non è il film più brutto del secolo, né dell’anno, ma non è neanche quello che si dice un film riuscito. Lo dimostra il fatto che i 90 minuti prima del delirio scorrono lentamente e soprattutto, dopo il silenzio iniziale, si parla troppo, la regia comincia a essere stanca e Darren non riesce più a tenere alta l’attenzione.

Una volta che si è capito cosa sta succedendo, il regista dilunga i tempi ribadendo sempre gli stessi concetti in modi differenti, fino a che Bardem inizia a organizzare ricevimenti funebri e rave party e piano piano si scade nel ridicolo.

Lo stesso vale per i dettagli, come il momento nel quale la Lawrence, sentendo l’allarme antincendio, si ricorda di avere lasciato la colazione sui fornelli, corre in cucina e, vedendo la padella in fiamme, la tocca con le mani nude e si scotta gemendo di dolore. Arriva Michelle Pfeiffer e (genio) tocca pure lei la padella e si ustiona. Aronofsky dichiara di aver scritto la sceneggiatura in quattro giorni e gli si può credere vedendo queste scene degne di una comedy demenziale.

(Mi sorge un dubbio: ma vuoi vedere che sto cercando un motivo per salvare il film perché mi piacciono il trash, il sangue, le frattaglie, la follia, le commedie demenziali… Madre!)

Roberto Manuel Palo

Voto: 2/5

 

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