Penny Dreadful e il suo nuovo, folgorante inizio – di Francesca Fichera.
I nostri lettori più affezionati sapranno bene che Penny Dreadful, a differenza di GoT, non ci ha mai delusi. Per ben due stagioni di fila, e ora con l’inizio della terza, la serie tv ideata da John Logan per Showtime è riuscita nella difficile impresa di stupirci, procedendo in crescendo senza mai fermarsi.
E il primo episodio di questo terzo, attesissimo nuovo capitolo, conferma la tendenza. Siamo di nuovo a Londra, di fronte alle scale di un’abitazione in penombra dominata dalla polvere dell’incuria: la casa di Miss Ives. Lo straordinario personaggio di Eva Green giace rannicchiato nel dolore del distacco, provocato dai fatti terribili narrati nella seconda stagione, ed è, la sua, una disperazione ferina e profonda alla quale soltanto il sorriso di un amico potrà strapparla.
Nel frattempo, il tormentato Dr. Frankenstein (un Harry Treadaway pelle e ossa) riceve la visita di una vecchia conoscenza, alla quale confessa le tremende conseguenze dei suoi esperimenti. Il nuovo venuto, però, non è un individuo qualunque e, anche se chi ci legge potrebbe aver appreso già qualcosa dalle anticipazioni, qui su CineFatti preferiamo lasciare un margine all’effetto-sorpresa, limitandoci a dirvi: le conseguenze di questo ritorno potrebbero essere perfino peggiori della resurrezione di un cadavere.
E comunque Penny Dreadful non è – non più – solo a Londra: i percorsi dei suoi protagonisti si sono allontanati, Sir Malcom (Timothy Dalton) è in Africa, l’americano Ethan Chandler (Josh Hartnett) sta tornando a casa, la creatura (John Clare, interpretato dal bravissimo Rory Kinnear) sopravvive fra i ghiacci. Degli altri, per il momento, ancora nulla. In compenso però, ci è dato di ritrovare altri due volti familiari, con Wes Studi (ve lo ricordate Magua, il crudele urone de L’ultimo dei Mohicani?) e Patti LuPone, celebrata guest star della scorsa stagione ora in veste di presenza fissa.
Ma cos’altro troverete in questa nuova stagione di Penny Dreadful?
Ecco la risposta: nell’alternarsi nitido delle sue luci e ombre (fotografia di John Conroy), il Demimonde non potrà mai apparirvi più perfetto di così. Pochi minuti e l’eccellente scrittura di Logan non esita ad affondare i suoi fendenti, con dialoghi di qualità letteraria e un susseguirsi appassionato di azioni e reazioni cui offre il proprio, irrinunciabile contributo il cast degli attori – Eva Green in cima.
Riferimenti, simboli ed emozioni, racchiusi dalla consueta e curatissima cornice scenografica, non lasciano il tempo di pensare che all’immenso gioco di citazioni e scambi il quale, da solo, rappresenterebbe già un valido motivo per coinvolgere i veri amanti del genere, quelli – per intenderci – cresciuti con i libri di Bram Stoker e Robert Louis Stevenson sul comodino. A loro, soprattutto a loro, il cliffhanger immerso nel buio del nuovo incipit di Penny Dreadful farà venire qualche brivido in più: un sincero abbraccio ai miti oscuri del passato, da fare in tanti, perché anche la paura è migliore quando condivisa.
Sono tremendamente in dubbio: vedo un episodio per volta sentendomi male oppure aspetto che finisca, mi espongo al rischio spoiler, e me li sparo tutti insieme?
Ormai questa è la mia serie preferita e sto smaniando.
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Ti capisco bene, Lucia :D E lo stesso vale per me, perché non attendo altre serie come attendo Penny Dreadful (stavo per scrivere PD ma mi sono fermata in tempo.. brutto acronimo :P).
Io comunque opterei per la strategia “un po’ per volta”, così almeno si placa momentaneamente la sete e si tiene anche a bada il demone spoiler!
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