Dal monster movie al thriller psicologico, l’avventura di 10 Cloverfield Lane.
Dare una connotazione negativa ai termini sequel e remake è sbagliato perché può capitare, lo sappiamo non bene, benissimo, qualcuno sfoghi la sua creatività per realizzare qualcosa di originale pur partendo dalla posizione opposta.
Il progetto segreto 10 Cloverfield Lane della Bad Robot di J.J. Abrams è sbucato fuori dal nulla pochi mesi fa con un trailer che lasciava presupporre ci fossero ben pochi collegamenti con Cloverfield, il monster movie cult di Matt Reeves girato interamente con la tecnica del found footage. Dopo averlo visto possiamo affermare che 10 Cloverfield Lane potrebbe essere il primo di un’infinità di sequel.
Il film, diretto in modo abbastanza scolastico da Dan Trachtenberg, parte dalla conclusione di Cloverfield, ma non rende necessario l’uso di spoiler per descriverne la trama: Michelle/Mary Elizabeth Winstead, in fuga da New Orleans in seguito allennesimo litigio col fidanzato, è coinvolta in un incidente automobilistico da cui si risveglia solo molte ore dopo, nel bunker di Howard/John Goodman. Ancora sotto shock, crede di essere stata rapita, ma in realtà Howard l’ha salvata da un improvviso attacco nucleare agli Stati Uniti. Siamo solo noi spettatori a sapere realmente cosa li aspetta all’esterno del loro rifugio antiatomico.
Lì sotto vivranno in tre, Michelle, Howard ed Emmett/John Gallagher Jr. e per tutta la durata del film non saranno protagonisti di un monster movie, bensì di un classico thriller psicologico claustrofobico.
La domanda a cui trovare risposta, essendo già a conoscenza dei pericoli dellesterno da Cloverfield, è cosa nasconde Howard e cosa cè alla base della sua severa follia con cui Michelle ed Emmett dovrebbero convivere per almeno due anni, in attesa che l’aria in superficie torni ad essere respirabile. Per cui non aspettatevi alcunché di simile a Cloverfield, né di poter vedere un classico film di fantascienza.
A quest’ultimo genere appartengono solo gli ultimi minuti, il resto è John Goodman, John Goodman e ancora John Goodman. Il ruolo dello psicopatico gli calza a pennello, memorabile in Barton Fink e senza di lui, è probabile, 10 Cloverfield Lane non avrebbe alcun senso di esistere, se non forse come secondo capitolo di un set di film destinato a mostrare la vita su un mondo aggredito da un mostro gigantesco. E qualcos’altro, forse questo possiamo annunciarvelo, senza rivelare troppo. Un peccato però avere così pochi minuti dedicati al riallaccio con l’opera originale, un dato che non mancherà di deludere chi aveva tutt’altre aspettative.
Sarebbe adesso curioso vedere cosa accadrà: dove può andare il franchise? La Paramount potrebbe divertirsi con una saga originale, diversa sotto ogni aspetto da qualunque altra. Interessante, ma è innegabile che la discreta esecuzione di Trachtenberg è insipida come il film di Reeves, sufficiente e godibile per una buona serata al cinema, certo, però senza alcuna profondità. 10 Cloverfield Lane lascia il tempo che trova e così sarà se non troverà un modo per proseguire attraverso altri sequel, tanto sappiamo che una mente disturbata (in senso positivo) come quella di Abrams è già impegnata a incastrarci ancora una volta in uno dei suoi tanti misteri sparsi nel cinema.
Fausto Vernazzani
Voto: 3/5