Game of Thrones 6 - CineFatti

Game of Thrones 6: le prime impressioni

Cosa aspettarsi dal nuovo Game of Thrones? – di Francesca Fichera.

Stavolta non andremo oltre: a meno di grossi cambiamenti nel corso di questa sesta stagione, Game of Thrones occuperà le nostre pagine quel tanto necessario a discuterne insieme. Il resto dello spazio, com’è giusto che sia, spetterà alle novità. Quelle vere.

Perché qui di nuovo, in effetti, c’è molto poco a parte – logicamente – gli sviluppi della trama.

Tutto – o quasi tutto – riprende il discorso da dove lo avevamo lasciato: Sir Davos e Melisandre in quel del Castello Nero, Jaime di ritorno da Dorne, sua sorella Cersei ad Approdo del Re che, nell’attesa, tenta di ricomporsi dopo la “walk of shame”, Sir Jorah e Daario alla ricerca di Danaerys (mentre Varis e Tyrion si fanno due chiacchiere), Theon e Sansa in fuga da Ramsay, Brienne e Podrick nel bosco, Arya ridotta alla cecità e la povera Margaery in prigione.

Nulla ancora, per il momento, dal fronte Bran, ma l’anteprima del secondo episodio ci rassicura che la nostra attesa sta finalmente per terminare.

E intanto noi, che con la lettura dei libri siamo rimasti molto indietro, temiamo non poco il fatto di esserci affezionati a Sir Davos (interpretato dal bravo Liam Cunningham), e che il primo episodio del nuovo capitolo di Game of Thrones lo presenti pure come un personaggio d’importanza crescente.

Perché sì, come sempre la morte è in agguatovalar morghulis e tutto il resto, e questo 6×01 ne offre già una discreta dimostrazione, con la sua dose di uccisioni violente più o meno illustri.

Ma ogni cosa sembra seguire la stessa linearità che ha caratterizzato e, in parte, appiattito la quinta stagione dello show, sacrificando il pathos e il ritmo incalzante dei capitoli precedenti.

Una volta ristabiliti i nessi, quel che resta intorno sono: camminate nel bosco, cavalcate, chiacchierate, camminate per strada, cavalcate, chiacchierate, camminate nel deserto, Melisandre che si spoglia – e, a meno che lo spoiler non vi abbia raggiunti prima di noi, sappiate che lo spettacolo sarà meno entusiasmante di quanto immaginate, un po’ Racconto dei racconti un po’ WTF.

D’altra parte, alcuni momenti notevoli, fra cui s’annoverano il colloquio fra Jaime (intensissimo Nikolaj Coster-Waldau) e Cersei (una Lena Headey assai maturata dalle prime stagioni) assieme a quello fra il septon di Jonathan Pryce e la regina Tyrell di Natalie Dormer, fanno sì che alla base della Game of Thrones-addiction resista almeno qualche ragione.

E ad ogni modo, deads are coming. Quindi teniamoci pronti.

 

 

 

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