Una Honeymoon infusa nell’angoscia.
Belli ma non troppo, giovani, due cuori innamorati nella solita benedetta luna di miele nell’abbandonato cottage di famiglia costruito sulla riva di un lago solitario, da visitare esclusivamente nei periodi più isolati possibili e immaginabili.
Tanto per sentirsi al sicuro una volta tanto. I personaggi conoscono il cinema visto da noi spettatori o nell’universo filmico le pellicole raccontano storie diverse?
È un argomento di cui si è discusso infinite volte e per l’opera prima di Leigh Janiak, dal titolo poco originale Honeymoon, non vale la pena di trattarla sprecandosi in discorsi fin troppo approfonditi che aggiungerebbero poco alla discussione sul film.
Lui è Paul (Harry Treadaway, il dr. Frankenstein di Penny Dreadful) e lei è Bea (Rose Leslie, Ygritte ne Il trono di spade e Gwen in Downton Abbey), si amano alla follia, si sono conosciuti con il solito pazzo primo appuntamento, hanno vissuto tante disavventure idilliache e nottate di fuoco come una marea di coppie.
Forse più le seconde delle prime a quanto è concesso vedere allo spettatore, a cui basta sapere quei pochi dettagli sulla loro vita privata per poter proseguire nella visione di quel che si rivelerà essere il classico prevedibile incubo.
La prevedibilità non scalfisce però la buona fattura del prodotto, Janiak confeziona a modo Honeymoon per essere l’horror indie perfetto, con due giovani star in ascesa e una storia accattivante, su cui poggia eternamente il dubbio su cosa realmente stia accadendo ai nostri due protagonisti.
La notte in cui Bea era nuda nel bosco cosa le è successo? Sarà stato il violento ex-fidanzato incontrato il giorno prima oppure qualcosa nel buio della notte si è fatta strada fino a lei? Sicuro è che nulla sarà più lo stesso, un po’ alla volta Bea perde memoria di cose comuni e tenta a tutti i costi di evitare il contatto fisico con Paul dopo giorni di passione senza interruzione.
La risposta al mistero la si può facilmente immaginare e la scena che la porterà con sé non lascerà al pubblico occasione alcuna di chiudere gli occhi (pur volendo): Honeymoon sembra essere costruito all’unico scopo di colpire nello stomaco lo spettatore con suoni e visioni angoscianti condensate nell’ultima parte del film, dove il duo Treadaway-Leslie dà il meglio di sé, come se non avessero dimostrato abbastanza il loro talento nelle rispettive serie televisive che li hanno lanciati (in particolare per il primo).
Non cè molto altro da aggiungere, la visione di Honeymoon è consigliata a tutti coloro fossero desiderosi di vedere un horror ben fatto e senza grandi pretese, un conflitto teatrale tra due personaggi e null’altro. Fa il suo dovere e non c’è altro che si possa o debba pretendere. Basta goderselo così com’è.
Fausto Vernazzani
Voto: 3/5