Blade II, Wesley Snipes l’ammazzavampiri torna con Del Toro.
Guillermo Del Toro, dopo l’esperienza americana di Mimic del 1997, fu chiamato a dirigere Blade II nel tentativo di cercare di eguagliare l’enorme successo avuto dal predecessore, la storia di un ammazzavampiri mezzo umano e mezzo succhiasangue a causa di un morso ricevuto dalla madre prima di partorirlo, interpretato da Wesley Snipes e nato dalla matita di Mary Wolfman e Gene Colan per la Marvel.
Blade torna all’opera al fianco del fido Whistler/Kris Kristofferson e Scud/Norman Reedus e deve contrastare una nuova minaccia: dei vampiri mutanti che attaccano anche la loro controparte “normale”.
A causa di ciò il vampiro capo Damaskinos/Thomas Kretschmann) propone una tregua a Blade cercando un’alleanza che permetterebbe di contrastare questa nuova schiera di creature della notte. Per riuscirci Blade viene invitato a lavorare con un gruppo di vampiri chiamati Bloodpack.
Tra i vari componenti dei Bloodpack c’è anche la figlia di Damaskinos, Nyssa/Leonor Varela e un Donnie Yen in trasferta americana nel ruolo di Snowman.
Del Toro conosce benissimo i meccanismi dei film del genere, dove i dialoghi non sono sempre il punto forte della confezione e in Blade II, gioca tutto sul dinamismo, l’azione frenetica e lo splatter cercando di non scendere troppo nel ridicolo, a tratti senza riuscirci.
In questo viene aiutato molto dagli ottimi effetti speciali e dalla fotografia di Gabriel Beristain che rende Praga, la location del film, ancor più cupa e misteriosa di quanto sia in realtà.
Per quanto possa sembrare strano da dire per pellicole simili, in Blade II la recitazione – a parte Snipes che non si riesce a non odiare – è ottima, grazie al cast stellare composto da attori come i succitati Kristofferson e Yen – al quale basta la sola presenza per innalzare una pellicola ad alti livelli – e Ron Perlman.
È chiaro che Blade II ha molte soluzioni forzate: nel primo episodio Whistler era morto e il modo in cui lo si fa resuscitare nel successivo capitolo rasenta il ridicolo – guardare per credere.
Visto l’enorme successo della scena in discoteca di Blade era normale che venisse riproposta anche qui; niente di particolarmente originale dunque, a parte il vampiro mutante che denota la grande creatività di Del Toro. Vampiri che in futuro daranno l’ispirazione per i Crawlers di The Descent e, allo stesso tempo, sono stati ispirati dal Nosferatu di Herzog e Kinski.
Blade II è adatto per una serata all’insegna del divertimento con amici, birra e popcorn o per chi ama gli horror a basso tasso di orrore e ad altissimo tasso di gore. Se amate script elaborati o horror spaventosi, scappate a gambe levate.
Va preso e visto per quello che è: 110 minuti in cui bisogna spegnere il cervello e perdersi nelle sue innumerevoli e spettacolari scene d’azione. Ogni tanto ci vuole anche questo.
” 110 minuti in cui bisogna spegnere il cervello”
Grazie al cielo non è così. Quello era “Transformers 2” per dire. XD Quando sento parlare di film in cui bisogna spegnere il cervello mi viene un pò l’ orticaria. Ma che uno quando legge un libro, vede un quadro o una statua… spegne il cervello.
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