Sorcerer - Il salario della paura - CineFatti

Sorcerer – Il salario della paura (William Friedkin, 1977)

Quel maledetto ponte da attraversare per un salario da paura.

Non si può dire che William Friedkin abbia una carriera immacolata e priva di passi falsi. La sua vita cinematografica gode ora di una rivalutazione meritata, poco importa se per arrivare a Bug e Killer Joe si sia dovuto passare per il fiacco Regole d’’onore e il tremendo tanto quanto dimenticabile The Hunted.

Passata l’’estasi da Matthew McConaughey per l’’ottimo secondo adattamento di un testo drammaturgico di Tracy Letts, la Biennale ha ben pensato di fare un enorme regalo: la restaurazione di un suo film dimenticato, di un anno speciale, il 1977, ovvero Sorcerer.

Perché sia un anno speciale lo scoprirete facilmente chiedendolo a qualsiasi fanatico del cinema di fantascienza. In quei 365 giorni il sci-fi vide nascere due immensi cult, Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg e Guerre Stellari di George Lucas.

Niente sarebbe stato più lo stesso e la pagina di Wikipedia di Sorcerer – Il salario della paura sottolinea questo ’aspetto. Sorcerer fu un flop, cadde in battaglia contro un nemico inaspettato, fatto di spade laser e alieni vari contro cui a niente servivano i camion guidati dall’’eccezionale quartetto protagonista del capolavoro di Friedkin.

Riportarlo nei cinema è il tributo dovuto a un capolavoro dimenticato per colpe non sue, certo non una novità nella storia, ma nessuno può lasciare un Friedkin in un angolo, soprattutto se di questo calibro. Sorcerer è un remake, anzi, una seconda visione del romanzo di Georges Arnaud Le Salair de la peur, da cui già Henri-Georges Clouzot nel lontano 1953 trasse il suo indimenticabile e drammatico Vite Vendute.

Vite vendute

Inizia tutto con le motivazioni: dal Messico (Francisco Rabal), da Israele (Amidou), dalla Francia (Bruno Cremer) e dagli Stati Uniti (Roy Scheider) arrivano in Porvenir, Sud America, quattro persone di diversa estrazione sociale, con le ideologie più disparate, ma non uno di loro può dire di non essere un disgraziato, un criminale o un segnato.

Fuggiti, uno per uno, in un paesino povero, con una nuova identità, dove gli abitanti guadagnano una miseria spaccandosi la schiena per una compagnia petrolifera statunitense. Sognano di scappare ancora una volta, in luoghi dove la loro condizione possa migliorare. L’’occasione si presenta con l’’esplosione di uno degli impianti, il cui incendio potrebbe rischiare di distruggere il tesoro sotterraneo e per fermarlo è necessario farlo saltare in aria con della nitroglicerina instabile. L’’unico modo per trasportarla è attraverso la foresta, con due camion rappezzati con mezzi di fortuna.

Un viaggio esplosivo

Paga elevata e proporzionale al pericolo, tollerabile se messo di fronte alla situazione dei quattro, tra cui gli straordinari Scheider e Cremer.

Dopo il successo de Il braccio violento della legge e L’’esorcista, Friedkin delude solo il botteghino, ma ogni spettatore fortunato abbastanza da aver deciso di recuperare Sorcerer, sa come il regista di Chicago non avesse affatto perso il suo tocco magico.

La tensione è alle stelle, la curiosità al massimo, il cambio di prospettive e di location un colpo brutale sulle vite fittizie e vendute raccontate, la corsa dei camion attraverso la foresta e la scena cult dell’’attraversamento del ponte è un vero capolavoro di regia.

Impossibile batter ciglio.

Battito drammatico

Ma il lato thriller della vicenda, evolutosi dai paesi di provenienza del gruppo, muta verso il finale, cambia in un vero dramma esistenziale, allucinatorio, riservando ancora un’’altra sorpresa dopo le tante avventure vissute fino a questo momento.

Al solo Scheider, interprete meritevole di ricordi più affettuosi, viene affidata la camminata finale, l’’ultimo respiro insieme alle musiche dei Tangerine Dream, qui alla loro prima colonna sonora, convincendo definitivamente il pubblico della straordinaria qualità e abilità di Friedkin.

Siamo fortunati a poter ancora comprare un biglietto per andare al cinema a vedere un suo film, sperando che non sia solo merito di Tracy Letts se Friedkin è tornato in gran salute. È un periodo felice quello in cui registi come Friedkin sono celebrati.

Fausto Vernazzani

Voto: 5/5

2 pensieri su “Sorcerer – Il salario della paura (William Friedkin, 1977)

    1. Sfortunatamente no, solo poche versioni rintracciabili tra amazon e eBay. La recente rimasterizzazione lascia sperare che qualcuno in Europa o negli USA provvederà ad un nuovo DVD nei prossimi mesi. Chi lo sa, speriamo perché è uno dei migliori film di Friedkin! :)

      Faust

      "Mi piace"

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