Thor: The Dark World

Thor: The Dark World (Alan Taylor, 2013)

Le gag al buio di Thor: The Dark World.

Fare meglio del primo episodio di Thor diretto da Kenneth Branagh non era la cosa più difficile del mondo, ma Alan Taylor con il suo Thor: The Dark World è riuscito a dare a questo brand molto più di una marcia. Dopo che Joss Whedon ha dato nuova linfa alla reunion tra supereroi, questo nuovo episodio di Alan Taylor è per la maggior parte dei fan una conferma vittoriosa dei Marvel Studios.

Thor: The Dark World ha inizio subito dopo gli eventi accaduti in The Avengers e si apre con un flashback in cui vediamo gli Asgardiani guidati da Bor (Tony Curran) sconfiggere gli Elfi Oscuri di Malekith (Christopher Eccleston) che promettono vendetta. Nel presente Thor (Chris Hemsworth) deve mettere fine al subbuglio nei Nove Regni con le sue truppe, provocato dalle malefatte di Loki (Tom Hiddleston) che intanto giace nelle prigioni di Asgard.

Jane Foster (Natalie Portman) attende l’amato Dio del Tuono sulla Terra e nel frattempo scopre fortuitamente l’Aether, un congegno cercato dagli Elfi Oscuri in grado di trasformare la materia in antimateria e distruggere qualsiasi forma di vita. Bor aveva nascosto l’arma nelle periferie di Londra e gli Elfi si mettono subito in viaggio per prenderne possesso. Perciò Thor torna sulla Terra, porta la sua amata Jane su Asgard nel tentativo di proteggerla e libera Loki per recuperare l’arma e salvare Jane e l’Universo.

Alan Taylor, come si evince da Game of Thrones, è un esperto dei combattimenti  e dimostra questa sua grande abilità anche in Thor: The Dark World dove i combattimenti sono adrenalinici, divertenti e, cosa non del tutto scontata ma essenziale, chiari. La sceneggiatura scritta da Christopher Yost e Christopher Markus è molto semplice e prevedibile nonostante le innumerevoli situazioni che si verranno a creare – e questo per un film del genere non è del tutto un difetto, anzi.

Ovviamente il personaggio che piacerà di più al pubblico sarà Loki, in questo episodio ancora più cattivo, sarcastico e, almeno nelle intenzioni degli sceneggiatori, divertente. Alcune delle sue freddure sono degne di un film dei Vanzina. Siccome l’intero film trabocca di gag dalla dubbia efficacia, a un certo punto ho pensato di vedere un action/fantasy sceneggiato da Marco Martani. Nonostante tutto Loki resta uno di quei personaggi di cui mi fionderei a vedere lo spinoff dedicatogli, se mai lo realizzassero.

Prevedibilità a parte in Thor: The Dark World sono presenti alcune cose molto interessanti, come la battaglia finale tra Thor e Malekith in cui vi sembrerà di assistere a una sessione di gioco del videogame Portal; per i nerd una gioia, per i non esperti dei videogame un combattimento breve ma intenso e soprattutto nuovo.

Ricordate di non interrompete la visione appena termina Thor: The Dark World perché ad attendervi all’inizio e alla fine dei titoli di coda ci sono due post-credits scenes diretti dal mitico James Gunn, regista di Slither, pellicola pluricitata qui su CineFatti dal sottoscritto. E nel primo sketch abbiamo la presenza nientedimeno che di Benicio Del Toro nei panni del Collezionista (in una scena non spoilerabile).

Thor: The Dark World lo consiglio con riserva a tutti quelli che non sono nerd e non amano particolarmente i film sui supereroi; a chi fa parte delle due categorie sopracitate invece suggerisco caldamente di fiondarsi a vederlo. Tenendo presente che assisteranno a 117 minuti di combattimenti e a una sceneggiatura scritta per dar modo a Thor e compagnia di darsele di santa ragione, senza troppa elaborazione. Giusto così.

See You Soon.

Roberto Manuel Palo

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