Il braccio violento della legge (William Friedkin, 1971)

Perché Il braccio violento della legge è un film divertente 

C’è un aggettivo dialettale campano che descrive benissimo Il braccio violento della legge: pariantissimo. Due agenti della Narcotici di New York scoprono, per puro caso, un ingente traffico di droga di alcuni importanti trafficanti americani con i francesi. Avendo  avuto scarso successo nella ricerca delle prove, ai due agenti viene tolto il caso. Ma non si danno per vinti e decidono di indagare da soli.

Il braccio violento della legge è un film d’azione frenetico e dal ritmo incalzante con una delle scene di inseguimento più belle che abbia mai visto. È fantastico vedere l’agente Doyle (Gene Hackman) che insegue il treno dove sta viaggiando colui che lo voleva uccidere, Pierre Nicoli (Marcel Bozzuffi) rubando macchine e contravvenendo a tutte le regole della strada e del vivere civile in pieno stile GTA.

Il montaggio che si alterna sulle varie azioni di pedinamento dei due agenti Doyle e Russo (Roy Scheider) e di profonda attenzione a non farsi notare dei pedinati Boca, Charnier (Fernando Rey), Devereaux e Nicoli, danno al film una verosimiglianza anche temporale con i tempi che si dilatano a dismisura, accrescendo nello spettatore il grado di attenzione e di tensione.

No good is good

Ciò è dovuto in gran parte al fatto che non c’è nessuno buono e si potrebbe provare simpatia per il nemico numero uno della Narcotici, Chernier. Doyle è un agente da non prendere come modello: razzista, adopera metodi fascisti e violenti sia per gli interrogatori sia per le retate, beve, abusa del suo potere per avere dei favori dalle donne ed ha ucciso un suo agente nel caso che gli è stato affidato precedentemente. E (SPOILER!)

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alla fine, quando il blocco della polizia è completo e tutti i trafficanti sono stati circondati in un palazzo, Doyle, in preda all’eccitazione di poter catturare Chernier, l’obiettivo numero uno della polizia, uccide per sbaglio uno dei suoi agenti senza provare alcun rimorso.

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Questo film si è aggiudicato ben cinque premi Oscar nonostante, nel 1971, la critica si divise. Il braccio violento della legge conteneva molte frasi di stampo razzista e offensivo divise in egual misura tra i personaggi principali della storia. Inoltre la visione del poliziotto come essere marcio e tendente all’illegalità diede molti problemi al regista William Friedkin, costretto a tagliare moltissime scene nel prodotto finale. I cinque premi Oscar furono: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista a Gene Hackman, miglior sceneggiatura non originale a Ernest Tydiman e miglior montaggio a Jerry Greenberg.

Oltre al suo fantastico ritmo, è divertente come Doyle e Russo si troveranno a indagare su questo traffico di droga. Doyle invita Russo a bere un drink. Nel bar Doyle incrocia con lo sguardo Boca con altri importanti trafficanti in un tavolo poco lontano. Doyle, per divertimento, decide di pedinarlo e, insieme a Russo, scoprono tutto il misfatto marsigliese-newyorkese.

See You Soon!

Roberto Manuel Palo

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