Thelma - CineFatti

Thelma (Joachim Trier, 2017)

I proibiti e sovrannaturali dubbi di Thelma.

Esce finalmente nelle sale italiane grazie alla Teodora Film il dramma a tinte fantasy-horror, intrigante e accattivanteThelma, diretto dal pluri-acclamato regista norvegese Joachim Trier, vincitore anche stavolta di numerosi premi della critica e conquistatore del premio speciale della giuria e miglior sceneggiatura al Sitges del 2017.

Porte mentali chiuse

Thelma è la storia di una giovane ragazza (Eili Harboe) cresciuta in un ambiente dalle vedute ristrette dovute al fervente cristianesimo dei genitori.

Un bigottismo indotto che all’università le procura problemi a socializzare, con le numrose proibizioni religiose, come il semplice non poter bere o fumare.

Un giorno un malanno cambia l’esistenza di Thelma, è improvvisamente colpita da un violento attacco epilettico che le aprirà un mondo: il pronto intervento della sua compagna di studi Anja (Kaya Wilkins) è più di un semplice aiuto.

Con lei nasce un’amicizia che presto si sboccerà in amore, in diretto contrasto coi principi religiosi con cui ha dovuto convivere, un conflitto interiore che provocherà una serie di eventi che faranno capire a Thelma di possedere dei poteri particolari.

Poteri che poco alla volta la porteranno a spolverare un vecchio segreto di famiglia.

 

Uno spettacolo d’ensemble

Joachim Trier compone le scene in maniera davvero sublime, accompagnate egregiamente dalla stupenda colonna sonora, composta da Ola Fløttum, e dall’eccellente lavoro del direttore della fotografia Jacob Ihre.

Definito dalla critica USA “il Carrie norvegese” per le palesi similitudini tra la Sissy Spacek di Brian De Palma ed Elli Harboe, Thelma è una gioia per gli occhi a sé stante, dove la rappresentazione della quotidianità si alterna a visioni di notevole impatto.

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Ponete molta attenzione alla scena del teatro nella quale vediamo il primo approccio fisico di Anja con Thelma. È un momento meraviglioso da vedere e rivedere per studiare come colpire lo spettatore con un montaggio perfetto (Olivier Bugge Coutté).

Il ritmo calmo può apparire lento, ma Thelma non è mai noioso, complice la sceneggiatura di Trier ed Eskil Vogt, infusa di una forte carica erotica ben mescolata agli aspetti soprannaturali della storia, portando a una crescita costante della tensione.

L’amore negli occhi di Anja

Nota di merito va anche all’interpretazione delle due protagoniste.

Eili Harboe è superba nell’interpretare i turbamenti che la relazione, a suo avviso sbagliata, le provoca, divisa tra il desiderio di averla al suo fianco e la riluttanza e la richiesta di perdono a Dio non appena si allontana dal suo sguardo.

Kaya Wilkins regge infatti un ruolo dove l’espressione degli occhi è cruciale. Anja vuole amare Thelma, ma si accorge del suo disagio e cerca costantemente di creare un ponte empatico coi dolori interiori della sua amica e con noi spettatori. Risultati immagini per thelma 2017 gif

Sangue e frattaglie? No, grazie!

Joachim Trier dopo Segreti di famiglia torna ad affrontare il tema del segreto nascosto nel passato, tornando a Oslo finita la sua “pausa” statunitense.

Il rientro in patria in confronto al predecessore girato negli USA è una storia di formazione spiazzante che racchiude in sé l’intera gamma dei dolori e dei cambiamenti vissuti e subiti nell’adolescenza, tra contraddizioni, dubbi e in questo caso le forme dell’horror, del paranormale, con annessi superpoteri.

Thelma è un film che va visto assolutamente, sconsigliato a chi crede l’horror sia ancora solo sangue e frattaglie. È un genere che va oltre sangue e massacri, spesso, come in Thelma, riesce a immaginare l’orrore anche seguendo una vena altamente poetica.

Roberto Manuel Palo

Voto: 4/5

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2 pensieri su “Thelma (Joachim Trier, 2017)

  1. Bellissima recensione! Non sai quanto io stia male per aver perso questo film. Purtroppo dalle mie parti non lo danno dato che è estate e tendo a trasmettere pochi film.

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  2. Ti ringrazio per il feedback positivo alla recensione. Per quanto riguarda il recupero al cinema, non so dove abiti, ma mi dispiace molto che da te non sia in programmazione. Io sono fortunato stando a Milano, trovi un multisala ovunque ti giri xD. E, nonostante questo, capisco il tuo dramma perché ero molto curioso di vedere “Rabbia furiosa” di Stivaletti (la risposta horror al “Dogman” di Garrone), ma qui a Milano non l’hanno programmato xD.

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