“Mr. Alfred Hitchcock, what’s your definition of happiness?”
Una strana domanda da porre al maestro cinematografico dell’angoscia. Eppure Alfred Hitchcock seppe tenere testa all’intervistatore e conduttore Fletcher Markle nel corso dell’episodio di Telescope (CBC, 1964) a lui dedicato, A Talk with Alfred Hitchcock. Tenne testa fino a stendere tutti con la forza della sua risposta che, un po’ come la lettera di Hopkins a Cranston, ha già fatto da tempo il suo giro virale del World Wide Web.
Noi di CineFatti però siamo gelosi delle cose belle e ce la riscriviamo qui perché scripta manent e vogliamo che il nostro archivio faccia da custode. Cosa c’entra tutto questo coi Dialoghi sul cinema? È la gemma racchiusa nel tesoro di queste parole.
Orizzonti di gioia
“Qual è la sua definizione di felicità?”
Un orizzonte limpido, niente di cui preoccuparsi.
Avere dalla propria solo cose che sono creative e non distruttive.
Dentro di sé.
Credo che l’odio sia uno spreco di energia, che sia totalmente improduttivo.
Siamo uomini e come tali proviamo una gran quantità di emozioni, diciamo anche negative, ma quando queste ultime vengono rimosse e si può guardare avanti, e la strada è libera, è allora che si può creare qualcosa.
Non potrei immaginare una felicità più grande di questa.
Francesca Fichera
per l’intervista integrale (non sottotitolata) basta un clic qui.
Non arriverei mai al Suo stesso livello. Che grande e bella figlia sei stata.
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