The Final Girls e l’horror in prima persona.
Con un biglietto d’oro Charlie entrò ne La fabbrica di cioccolato, Danny Madigan invece dentro l’ultimo action movie di Jack Slater in Last Action Hero. Tutti gli amici di Max Cartwright/Taissa Farmiga useranno il mezzo più adatto per entrare dentro un film horror, un machete per trovarsi in Camp Bloodbath nel film The Final Girls.
Entrare nello schermo
In molti film si immagina il cinema nella realtà, Woody Allen ne La rosa purpurea del Cairo portò l’eroe romantico interpretato da Jeff Daniels a incrociarsi con la sua fan Mia Farrow. Drew Goddard usò invece un approccio diverso, ogni cliché dell’horror era parte di un piano per soddisfare i lovecraftiani antici nello spassoso Quella casa nel bosco.
Todd Strauss-Schulson opta per una strada simile, con lo stesso intento di parodiare una branca del genere, in questo caso gli slasher di seconda mano degli anni Settanta, mettendo alla berlina in particolare quella sua misoginia di fondo, dove l’unica ragazza a sopravvivere, la cosiddetta Final Girl, era la sola vergine del gruppo protagonista.
Autobiografia da paura
Non manca però anche una nota autobiografica che tende al romantico, quel dettaglio che fa di The Final Girls un film/riflessione superiore alla media. Lo sceneggiatore Joshua J. Miller (con M.A. Fortin) si ispira al proprio rapporto col genitore, Jason Miller, il Padre Carras de L’esorcista, visto morire sullo schermo centinaia di volte.
Cosa accadrebbe dunque se entrando nel film fosse possibile salvarlo? E così scrive la storia di Max, orfana da un anno della madre Amanda, invitata suo malgrado a presenziare alla nottata dedicata a Camp Bloodbath, uno slasher dove interpretò una delle ragazze uccise dal killer di turno. Una serata spiacevole giratasi in horror.
Smarmella tutto
Entrati nello schermo per sfuggire a un incendio improvviso, Max, Chris/Alexander Ludwig, Vicki/Nina Dobrev, Gertie/Alia Shawkat e Duncan/Thomas Middleditch (il so-tutto-io dell’horror come il Jamie Kennedy di Scream) capiscono che l’unico modo per tornare alla realtà è vivendo tutto il film, da spettatori oppure… vittime partecipanti.
La cupa avventura sarà immersa in colori sgargianti, un campo estivo iper-illuminato, smarmellato alla Boris potremmo dire, dove i ridicoli costumi dei personaggi si confrontano con la contemporaneità di pensiero dei malcapitati. Un modo originale per mostrare la distanza di tempo e anche la natura di questo tipo di slasher.
di Fausto Vernazzani
Voto: 3.5/5
2 pensieri su “#VenerdìHorror: The Final Girls (Todd Strauss-Schulson, 2015)”