The Last Laugh e il tempismo dello humor – di Elvira Del Guercio.
A quanto pare, se si ride di una tragedia, l’umorismo, la sagacità della battuta o la tendenza a sdrammatizzare devono avvenire secondo una precisa tempistica come affermano gli attori e i comici intervistati in The Last Laugh.
In modo particolare Mel Books che si dimostra, e si è dimostrato nel corso della sua carriera, assolutamente risoluto nella scelta dei contenuti da trattare e nel modo in cui avrebbe, in seguito, provveduto a ridicolizzarli.
La riflessione di The Last Laugh esplora il rapporto tra umorismo e determinate tematiche considerate, anche a detta dell’attrice e comica Sarah Silverman, tabù. L’eventualità che queste, qualora non vengano toccate per paura di intaccare la sensibilità del gusto medio-borghese, cosiddetto popolino, divengano pericolose non è remota.
Chi ha pianto abbastanza, adesso rida
The Last Laugh si configura come un documentario sull’Olocausto decisamente non convenzionale, ma si deve sottolineare un aspetto: l’oggetto della pellicola non è tanto la tragedia in quanto tale, ma la possibilità di poter estrinsecare da questa dei modi per renderla più friabile.
Al giorno d’oggi, è opinione diffusa che avvenimenti del genere debbano essere ricordati in ogni singolo dettaglio, per suscitare incredulità e, soprattutto, orrore; c’è stato Primo Levi che ha narrato la sua storia in ogni suo aspetto più crudo e feroce, privandola di qualsiasi forma di mera idealizzazione ed altri che sono rimasti ugualmente dei sommersi.
Considerando soltanto questa forma, in questo caso, letteraria di ricordo non si potrebbe mai apprezzare o trovare ” non di cattivo gusto” alcun tipo di sdrammatizzazione, ma bisognerebbe capire una cosa, che lascia intendere The Last Laugh.
Rappresentare la svastica, allo stesso modo Mel Books in Per favore, non toccate le vecchiette, in un musical dove si prende palesemente in giro il nazismo e tutto ciò che ha significato, non è una mancanza di rispetto nei confronti di chi le conseguenze del regime le ha patite, bensì un’implicita forma di protesta e, si potrebbe dire, vendetta nei suoi confronti.
Pertanto, in base anche alle molteplici testimonianze dei sopravvissuti, si potrebbe affermare che l’umorismo è una vera e propria forma di liberazione della tirannia dei grevi ricordi del passato .