Inception secondo Mr. Zimmer – di Francesca Fichera.
È tra i film di Christopher Nolan che, da Memento al Cavaliere Oscuro, hanno lasciato il solco più profondo nell’immaginario cinematografico comune: stiamo parlando naturalmente di Inception, del 2010.
Una storia di sogni, ricordi, idee, verità; un discorso sul tempo, lo stesso che dà nome a uno dei brani dalla struttura più imponente e memorabile del film: l’epico Time di Hans Zimmer.
Si direbbe (per scherzare): non uno sprovveduto. Di origine tedesca, il compositore che si è impegnato ad amplificare l’anima di questa noliana “visione nella visione” può contare su di una carriera che definire brillante sarebbe riduttivo.
Dal Re Leone a 12 anni schiavo, da Il gladiatore allo stesso Dark Knight di Nolan, le sue emozionanti musiche, trionfi di archi e percussioni, armonia di fiati e di contrasti, hanno letteralmente fatto la fama dei film a cui erano legate.
Azione e sentimento
A colpire è più di tutto la sua versatilità, la capacità di Zimmer di spaziare fra generi e umori diversi. E non soltanto all’interno di una filmografia così varia e così vasta: succede anche nello stesso spazio di Inception, dove dall’impeto del thriller si passa alla profonda gradualità dei sentimenti senza che lo scarto possa essere avvertito come segnale di incoerenza.
Così il tappeto musicale del caro Hans, nell’accompagnare le iperboli visive del film di Nolan, resta fedele a se stesso: una presenza possente, imponente nella dimensione del racconto; un commento solenne dalla cadenza magnetica; un’imprescindibile parte del tutto, che contribuisce a rendere il tutto ciò che è.
A questo punto non c’è che da lasciarvi come al cinema: con i titoli di coda. Su musiche di Hans Zimmer rielaborate dal dee-jay e compositore Junkie XL.
E la piccola trottola che gira, senza rimorsi né orologi.