Welcome to Moulin Rouge!
Parlare di musica parlando di musical: tautologico? Forse. Però a tirare di nuovo in ballo (è il caso di dirlo) le coinvolgenti melodie di Moulin Rouge!, il cult che ha reso ultrapopolare Baz Luhrmann, non ci si va mai a perdere.
Perché sì, stiamo parlando di un estatico tripudio di citazioni e rivisitazioni dei maggiori successi della scena rock e pop dello scorso secolo, con brani di David Bowie, Beck, Fatboy Slim, Massive Attack, Bono… roba da riempire un articolo intero solo per elencarli tutti.
Eppure non è intenzione di chi vi parla riportare alla memoria le hit che, nell’ormai già lontanissimo 2001 (vi rendete un po’ conto?), venivano trasmesse in loop da radio ed emittenti televisive; non staremo qui a discutere della cover di Lady Marmalade di Patti LaBelle, meritevole del titolo per il videoclip più cafonamente magnetico della storia.
Il fatto è che dietro la colonna sonora di Moulin Rouge! c’è un nome che non tutti ricordano, anzi, probabilmente quasi nessuno: quello di Craig Armstrong, un compositore scozzese meritevole di aver esplorato in prima persona – un po’ come l’adorato Max Richter – i generi musicali più disparati, dal sinfonico all’elettronico, e che con questo film si è giustamente guadagnato un riconoscimento ai BAFTA e ai Golden Globes.
A lui dobbiamo pezzi originali come lo struggente tema di Christian e Satine oppure – e qui, invece, è il caso di dire che si parte dalla fine – l’ipnotico Bolero protagonista dei titoli di coda, vero e proprio carosello di nomi ed emozioni in crescendo.
E poi, sulla sua partitura di Come What May, la splendida canzone portante di Moulin Rouge! – anche detta “degli amanti” – è intervenuto Josh G. Abrahams per confezionare una versione remixata, destinata per lo più alle radio e ai canali tv a tema, il cui ritmo incalzante non sacrifica affatto la latente amarezza del testo e dell’impianto musicale ma, al contrario, funge da sua perfetta amplificazione. Non per nulla, è la preferita della vostra Fran, che chiude qui con tanto di video e luna piena (che fa rima con Alessandro Safina, però non è una battuta).