Come vivo ora nel mondo degli Young Adult.
Lo young-adult è uno dei modelli cinematografici presi in prestito dalla letteratura tra i più importanti al giorno d’oggi, se parliamo in termini di incassi e profitti. Prendiamo a esempio il successo domestico e in tutto il mondo di film come Twilight e The Hunger Games, entrambi tratti da bestseller di fama internazionale.
Solo nel 2013 due nuovi tentativi sono stati fatti, con The Mortal Instruments e Beautiful Creatures, tutti scritti con la medesima struttura: un protagonista, di solito un outsider, scopre l’esistenza di un mondo nascosto dove l’ordinario è capovolto.
Verso il vecchio mondo
Funziona diversamente con Meg Rosoff e il suo Come vivo ora, adattamento diretto dal buon Kevin Macdonald, dove i limiti della propria conoscenza personale vengono sfondati con l’approdo nel vecchio mondo, il Regno Unito, terra da scoprire.
A esplorarla è Daisy/Saoirse Ronan, mandata da suo padre in Inghilterra per le vacanze estive, lì dove vive la famiglia della sorella di sua madre, deceduta alla nascita di lei.
Il disagio è una condizione naturale per Daisy, ragazza le cui preferenze riguardano solo se stessa e una solitudine in cui macerare il suo dolore, ignorando ciò che la circonda, anche una Terza Guerra Mondiale abbattutasi sull’Europa.
Il dolore in vetrina
Nei primi giorni della sua permanenza coi cugini Isaac, la piccola Piper e il sedicenne Edmond/George MacKay, Daisy si ritroverà a scoprire un lato di sé sepolto dal dolore per una famiglia che non c’è e non riusciamo a vedere.
Ragazzini abbandonati dagli adulti, senza regole e col germoglio di un amore tra Daisy ed Edmond, in contemporanea con lo sgancio di una bomba nucleare in terra britannica e l’inizio dellinvasione nemica che imporrà la Legge Marziale.
Ragazzi presi per andare in guerra, ragazze per lavorare e salvare il salvabile dalla terra ora contaminata, ma la furia della guerra permette a Daisy e Piper di scappare attraverso una landa rappresentata con arguzia, con i soliti pericoli.
Tra gruppi di dissidenti, saccheggiatori, cumuli di cadaveri e l’omicidio dei disertori, la IIIWW è vissuta con occhi estranei, né adulti né infantili, solo abituati all’idea di un cambiamento netto nello stile di vita, con la giusta quantità di paura.
La guerra impietosa
Tra tanti young adult Come vivo ora spicca non per originalità (basti ricordare Il domani che verrà e il capostipite Alba rossa), ma per l’ambientazione distopica e la volontà di equilibrare lo zucchero nel rapporto sentimentale tra Edmond e Daisy.
Ronan e MacKay si equiparano, recitano entro le righe e camminano nella buona luce di Franz Lustig, bella pur sembrando realizzata per uno spot finanziato dal ministero del turismo piuttosto che indirizzata a una proiezione cinematografica.
Macdonald sa come confezionare un buon prodotto, manca di quella scintilla necessaria per fare grande cinema, ma al momento è proprio a lui che si deve il migliore young adult di questi anni fatti di invasioni la cui fine non si vede all’orizzonte.
Un modo giusto per evitare di leggere ancora di Guerrieri delle Ombre, di Streghe, di Vampiri o dei futuri Divergenti, ma esseri umani, se così si possono definire gli adolescenti, in situazioni reali e niente affatto per bambini o spettatori sensibili.
Fausto Vernazzani
Voto: 3/5
Un pensiero su “Come vivo ora (Kevin Macdonald, 2013)”