The Grey - CineFatti

The Grey (Joe Carnahan, 2011)

Liam Neeson in versione survival in The Grey.

Joe Carnahan tanto tempo fa poté godersi il successo al Sundance Film Festival con un film low budget di cui era anche protagonista, ma poco gli bastò per fare carriera, fino ad arrivare al 2010, con anni di fama alle spalle come regista di action e thriller, con la trasposizione cinematografica di The A-Team.

L’’amore di Tom Cruise per i suoi vecchi lavori lasciò intendere una futura collaborazione tra i due, tuttavia il futuro ha scelto un’’altra strada, migliore e forse in salita: Liam Neeson diventa un feticcio in evoluzione, partendo come leader del Team della serie TV di ‘anta anni fa per diventare il John Ottway protagonista della nuova fatica di Carnahan, The Grey.

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La divina e crudele provvidenza

Ottway lavora come cacciatore, i proiettili del suo fucile salvano dai lupi i lavoratori dell’’enorme industria petrolifera eretta nel mezzo del gelido Alaska. Pattuglia come un lupo solitario gli edifici fumanti, accompagna nella morte le sue vittime con lo stesso rispetto con cui nei ricordi guarda la moglie.

Una donna luminosa a cui scrive una lettera dichiarando la sua intenzione di suicidarsi. Sarà il destino o un atto divino a “salvare” Ottway, in viaggio insieme ai suoi colleghi su un aereo schiantatosi nel nulla, ma è quella stessa provvidenza a consegnarli nelle mani di ’un branco di lupi grigi in totale controllo del territorio.

Il resto è un classico survival movie e Liam Neeson, neo-star del cinema d’i azione da un po’’ di anni a questa parte, insegna ai suoi diffidenti colleghi come sopravvivere all’’orda di animali inferociti e portare a casa la propria pelle.

Survival superiore

Le aspettative degli spettatori spesso non sono superate dal genere di The Grey, se escludiamo il buon A Lonely Place to Die di Julian Gilbey, ma Carnahan sorprende con un tocco di introspezione e di scene oniriche, riuscendo a distinguersi dal prodotto medio quanto basta per lasciare il segno.

Carnahan abbandona la frenesia del thriller e corre alla velocità della neve, attacca come il freddo gelido con stupende scene d’’insieme fotografate da Masanobu Takayanagi e taglia la tensione con il sogno di Ottway.

Sfumature di bianco

Le variazioni sul bianco vanno dai ricordi luminosi ai riflesssi di luce solare sulle coperte e la pelle di sua moglie Ana, all’’oscuro e nebbioso pallore del vento e della neve che copre il terreno dell’’Alaska.

Costruire una distinzione tra normalità e terrore in base al colore più puro è un elemento raro nel cinema del freddo, chiamiamolo così, le cui temperature son qui viste come contorno e non come nemico principale.

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È il segnale che aspettavamo, Carnahan non è nato solo per abbattere aeroplani con dei carri armati in volo, ma anche per riuscire a raccontare ciò che si nasconde dietro la barriera dell’’eroismo dei suoi protagonisti, tratti dalla triste novella di Ian Mackenzie Jeffers (Ghost Walker).

Inutile dire che gli attori reggono bene il gioco, Neeson è un maestro mal sfruttato dall’’industria che preferisce trasformarlo in un giocattolo, di qualità certo, ma pur sempre in secondo piano rispetto a quanto meriterebbe.

Non è da meno anche il resto del cast da cui spuntano l’’antagonista/amico Frank Grillo e il giovane Joe Anderson, saltato dalle allegre note dei Beatles di Across the Universe per finire braccato dai lupi grigi.

The Grey è un film da sala cinematografica, ma anche da coperta di pail sul divano di casa per proteggersi dal freddo che avvolge i sopravvissuti in fuga verso una ’improbabile salvezza e un finale tanto inusuale quanto apprezzabile.

Fausto Vernazzani

Voto: 3.5/5

4 pensieri su “The Grey (Joe Carnahan, 2011)

      1. l’ho visto ieri sera al cinema. dopo la pausa della prima ora ero davvero teso, scene intense, profonde, piene, continuando fino alla fine. mi ha lasciato bene devo dire, liam si è confermato uno splendido attore e la storia ed il suo contorno non hanno mai perso di interesse, sempre incollato alla poltrona. un bel 7 1/2

        "Mi piace"

  1. Luca mi fa piacere che ti sia piaciuto, è stata davvero una bella sorpresa, mai mi sarei aspettato un film di buon livello! Sarò meno generoso di te dandogli un 7, ma a Liam darei anche un bell’8!

    F.

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