Fantasmi da Marte (John Carpenter, 2001)

John Carpenter è un maestro assoluto del genere horror e nell’arco della sua carriera ha saputo alternare capolavori (Halloween, Distretto 13, La Cosa) a ottimi film (The Fog, Il seme della follia) e, ogni tanto, si è abbassato anche a girare buone pellicole (Il signore del male) fino a quando, nel 2001, decise di entrare in un ambiente da lui ancora inesplorato: la tamarrata fantascientifica. Nacque così Fantasmi da Marte, dove Carpenter reclutò la pensionabile Pam Grier, la star del rap Ice Cube nonché quel gran pezzo di…signora che è Natasha “Species” Henstridge.

Ambientato in un futuro prossimo, la vicenda si svolge su Marte, dove un gruppo di poliziotti formato dal comandante Helena Braddock (Pam Grier), dal luogotenente Melanie Ballard (Natasha Henstridge), dalla novizia Bashira Kincaid (Clea Duvall) e dal sergente Jericho Butler (Jason Statham) si reca in un carcere della colonia (in questo futuro prossimo Marte sta cominciando ad essere colonizzato dall’uomo) per prelevare un criminale soprannominato Desolazione Williams (Ice Cube). Al loro arrivo, oltre a non trovare anima viva, sono partecipi di uno spettacolo raccapricciante: una marea di persone decapitate e appese al soffitto. Nonostante i primi sospetti ricadano subito su Desolazione, la combriccola capirà presto che la realtà è un’altra e ben più spaventosa.

Si capisce che il maestro non si trova a suo agio col genere perché la componente fondamentale di una tamarrata è l’ironia, il non prendersi troppo sul serio e l’azione adrenalinica. Invece Carpenter si prende sin troppo sul serio e così fanno i suoi personaggi, involontariamente ridicoli. Non ci si può lamentare dal punto di vista dell’atmosfera apocalittica, dell’ottimo make-up del leggendario trio Greg Nicotero-Howard Berger-Robert Kurtzman e delle numerose citazioni che si possono scoprire, però il divertimento e, soprattutto, l’autorialità sono da tutt’altra parte. I personaggi del film sono piatti ed esageratamente marcati nella loro rozzezza e fanno tutto tranne che farti appassionare alla vicenda. Senza parlare della tribù di mostri che sembrano tanti membri dei Kiss che amano infilarsi oggetti nella carne in stile Hellraiser.

Tutto questo, unito alla faccia tenerissima di Desolazione (altro che criminale…), ai dialoghi scialbi, tristi e, specialmente quelli di Jericho, maschilisti, fanno venire meno una componente che, in situazioni del genere, può aiutare: il brivido. Nonostante sia simpatica l’idea del western futuristico con i cowboy impersonati dai poliziotti e la tribù d’indiani impersonata dai mostri che emettono dei suoni identici a quelli degli infetti del gioco Resident Evil 4, è tutto il resto che manca per renderlo un prodotto che intrattenga anche senza essere ubriachi in una serata tra amici (unica situazione in cui mi sento di consigliarlo).

Il maestro è anche un ottimo compositore di colonne sonore e, in tutti i suoi film, è lui che si occupa del reparto sonoro ed ha lasciato capolavori indimenticabili come la colonna sonora di Halloween o de Il seme della follia. Il povero John si prende la responsabilità anche qui, ma si fa aiutare dalla musica da truzzi che, secondo lui, sarebbe adatta nelle tamarrate e lo spettatore ha voglia di tapparsi le orecchie in presenza di tanto fracasso dove si salva soltanto la chitarra degli Anthrax.

Nota di demerito anche per i combattimenti privi di qualsiasi atmosfera e trasporto, li guarderete con la partecipazione che avreste nel vedere l’Angelus della Domenica. E allora cosa è successo? Il maestro ci ha preso tutti in giro? La mia risposta è sì, perché non voglio credere che abbia voluto fare un grezzo prodotto d’intrattenimento unendo in malo modo vari cliché presi da altri film come Pitch Black. No, non lo voglio credere!

See You Soon,

Roberto Manuel Palo

 

13 pensieri su “Fantasmi da Marte (John Carpenter, 2001)

    1. Duro, sporco e cattivo era “Distretto 13”. John è il mio regista preferito, come ho scritto, non ho visto un suo film che abbia reputato “brutto”, a parte questo “Fantasmi da Marte” che sembrava un film western di Howard Hawks ambientato nel futuro, ma con meno enfasi e più tamarraggine. E la faccia da Orso Yoghi di Ice Cube non è certo d’aiuto. Anche i grandi, ogni tanto, possono sbagliare. E’ successo a Kubrick, può succedere anche a Carpenter.

      Hanuman

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    1. De Gustibus. Avendo visto tutta la sua filmografia e ritenendolo uno dei miei registi preferiti, rimango molto orgogliosamente immerso nella mia idiozia:D. A meno che non mi argomenti i motivi della tua dichiarazione (perchè la ritieni idiota e Carpenter allo stato puro) e mi fai ricredere:D. Per carità, sono molto avvezzo ai cambi d’idea quando le argomentazioni sono convincenti, quindi potrei arrivare a dire sia che “Fantasmi da Marte” è Carpenter allo stato puro, sia che sono un idiota. Fino a quel giorno, ovviamente, non saremo d’accordo:D.

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      1. Lungi da me il volerti convincere… come hai detto tu, i gusti sono gusti!
        Tuttavia ti darò le mie argomentazioni sul perché reputo (simpaticamente, sia inteso) idiota la tua recensione:

        intanto, definire “pensionabile” un attore mi fa pensare che sei partito prevenuto… cosa vuol dire pensionabile? Un attore è attore sempre e non mi risulta ci siano limiti di età!

        Ora, tutto si può dire di questo film (che sicuramente non è esente da difetti) tranne che non sia volutamente pervaso da un’ironia tagliente…
        Dal tizio “sballato” che si taglia un dito solo per farsi bello dinanzi alla tipa al suo fianco, alla divertentissima scena in cui la posseduta Melanie si salva grazie alla pasticca di droga che gli fanno ingurgitare…
        Un film pervaso da innumerevoli citazioni nascoste e dalla solita critica alla società odierna…
        Per non parlare degli effetti speciali, poveri ma ottimi, mai esagerati ed efficacissimi… talmente pulp e splatter che sembra di vedere un film della coppia Tarantino/Rodriguez!
        I personaggi volutamente descritti senza nessuno spessore psicologico sono ripresi paro paro da quelli del capolavolo Distretto 13, così come l’ambientazione (qui però in chiave futuristica) e, dulcis in fundo, non manca neanche il tipico marchio di fabbrica del Maestro, ossia l’inversione dei ruoli classici (i cattivi che si alleano con i buoni)…
        Se aggiungiamo le musiche tipicamente carpenteriane e più cattive del solito grazie all’apporto degli Anthrax… non so per te ma per me questo film è Carpenter allo stato puro!
        Questo film è il cinema!
        ;-)

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      2. Continuo a non essere convinto. La Grier l’ho definita pensionabile non perchè ero partito prevenuto, ma perchè, semplicemente, in latex a fare la dura, è decisamente improbabile:D. Posso ammettere che, forse, il termine non è appropriato, ma è dovuto all’età dell’attrice e al ruolo che interpreta, semplicemente questo:D.

        Sono pienamente d’accordo che le scene da te citate possono risultare divertente ma, e presumo che a te non è parso assolutamente così, a me è sembrato che non ci volesse essere dell’ironia in queste scene, specie nella scena della pasticca che dava tanto la sensazione di essere involontariamente comica. Io non sto dicendo che questo film è thrash come “Paganini horror” o “Zombi horror”, ma è il classico film d’azione spacchiamo i culi a tutti (come poi, appunto, i due protagonisti diranno alla fine) privo di adrenalina perchè Carpenter, a tutti i costi, ha provato ad essere autoriale, cioè ciò che lui è.

        Sul make-up ottimo e le tante citazioni mi son premurato di dirlo anche in recensione, quindi siamo d’accordo. Sull’ambientazione futuristica di Distretto 13 ci siamo, ma Distretto 13, per fare la battuta, è su un altro pianeta, decisamente, non c’è alcun dubbio. Come è stato scritto in un altro commento Distretto 13 era duro, sporco e cattivo, “Fantasmi da Marte” non è nessuna di queste tre cose.

        E, mi perdonerai, ma sulla questione musicale, a parte gli Anthrax, non siamo in sintonia. Ho trovato questo Carpenter-compositore decisamente sottotono rispetto al solito, forse perchè non si trova affine qui al mio gusto musicale.

        Quindi resto dell’idea che questo non è un Carpenter puro e che il cinema è di casa altrove:D. Comunque ti ringrazio tanto per questa bella risposta e, spero, che il dibattito possa continuare e sempre in maniera così costruttiva:D

        Hanuman.

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  1. Caro Hanuman,
    ti rispondo con un nuovo post perché non trovo più la barra per la replica.

    Ribadisco che non voglio convincerti ma se leggo inesattezze, scusami ma non posso non fartele notare!
    Certo che il film è il classico “spacchiamo i culi a tutti”, lo è perché quello vuole essere!
    Il fatto che i protagonisti lo affermino nonostante sappiano di andare a morire contro gli invincibili alieni (anche se in questo caso gli alieni invasori sono gli umani) è appunto la dimostrazione lampante dell’ironia che Carpenter ha voluto imprimere al film ma che tu, e molti altri, non hanno saputo cogliere!
    Ribadisco anche che il film non è esente da difetti… Non è un capolavoro ma ragazzi, avercene di film così, pur se baracconesco e sgangherato, vista la pochezza che gira al cinema ultimamente…
    Un film sicuramente indigesto ai palati fini e che sia stato un fiasco colossale al botteghino non mi ha affatto stupito e sono sicuro che lo stesso Carpenter non si aspettava certo di sbancare il box-office…
    Però di girare questo b-movie, sorta di remake di Distretto 13 su Marte, il Maestro ci teneva eccome, se consideri che oltre alla regia, sua è anche la sceneggiatura, la musica e la produzione esecutiva!
    La mano di Carpenter si vede in ogni singola inquadratura anche se stavolta ha utilizzato una tecnica di montaggio atipica per lui, confezionando un gioco di sequenze flashback ad incastro.
    Accetto quindi il tuo giudizio e, di nuovo ribadisco, i gusti son gusti…
    Del resto leggo che reputi solo buono un film come Il Signore del Male, che personalmente reputo uno dei capolavori assoluti di John Carpenter ma si sa, il mondo è bello perché è vario…
    ;-)

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    1. Ma appunto dico: Vuole essere un “spacchiamo i culi a tutti”, allora fai un “spacchiamo i culi a tutti” fracassone e staccacervello. Perchè, diciamoci la verità, quando uno guarda un film “spacchiamo i culi a tutti”, non va certo cercando la trovata d’autore o l’inquadratura perfetta o le frasi ad effetto. A me è aprso che il maestro abbia voluto a tutti i costi metterci cose serie. E’ una cosa, questa, in cui non riesco a spiegarmi benissimo, però, nonostante tutto, io l’ironia, specie nella frase finale, non ce l’ho vista. Mi dispiace, non riesco a coglierla, Ice Cube lo dice in maniera talmente seria che non riesco a credere che John ci abbia voluto mettere dell’ironia. E, a questo punto, sorge un’altra domanda nella mia testa: forse che è stata la scelta degli attori e relativa recitazione a non far cogliere alla maggior parte delle persone l’ironia che il maestro ha voluto dare alla pellicola? Eh, questa è una bella domanda che potrebbe riconciliare molti pareri discordanti.

      Sulla pochezza del cinema ultimamente sono completamente d’accordo, ma “Fantasmi da Marte” si eleva di pochissimo, sempre secondo il mio parere e, infatti, proprio perchè ha fatto tutto lui, come tu dici, mi aspettavo moooooooooolto di più. E mi sorge un altro dubbio: è possibile che, proprio perchè si vede la mano di Carpenter in ogni singola inquadratura (come ho detto all’inizio), il film non sia piaciuto? Carpenter è un autore, questo è un b-movie. Un b-movie non può avere inquadrature d’autore altrimenti, è notorio, non piace perchè l’autorialità non rientra nel genere.

      Sul “Signore del Male” sono d’accordo, mi ha messo una strizza non da poco ed è un film carico di tensione e di suspence. Però, ti confesso, gli ho preferito “Il seme della follia” anche perchè, nella parte centrale “Il signore del male” un pochino si perde in troppe chiacchiere per andare ad un finale da togliersi il cappello così come l’inizio, non so se sei d’accordo.

      Comunque, detto tutto ciò, una promessa te la faccio: rivedrò “Fantasmi da Marte” molto presto. Magari, ad una seconda visione, almeno sulle musiche potrei ricredermi:D. Presterò, inoltre, molta attenzione su quella frase finale e ti farò sapere (anche per tutto il resto del dibattito, ovviamente:D).

      A risentirci.

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