di Francesca Fichera.
Devono trascorrere almeno 100 anni perché un albero raggiunga la completa maturità. E per un uomo come funziona? Questa domanda e la poesia che ne consegue sono contenute nel film di Shûichi Okita The Woodsman And The Rain, minuscolo capolavoro selezionato per il Far East Film Festival. Lo stupefacente senso della mimesi, messo in pratica anche e soprattutto grazie alla meravigliosa interpretazione del protagonista Koji Yakusho, rende questo particolare omaggio al Cinema una duplice lezione di vita.
Lanziano taglialegna Katsuhiko, respirando insieme con gli alberi, sè fatto custode delle leggi naturali e della loro eternità. Lincontro con linsicuro Koichi (Oguri Shun), regista esordiente che gira il suo primo lavoro tra le ombre e le luci della foresta, è il pretesto perché la saggezza, misurata in anelli, si riveli. Ma non vè un solo istante in cui The Woodsman And The Rain si muta in dispensatore di principi Zen e universalismi: la levità della seconda opera di Shûichi Okita è sua caratteristica principale, suo ornamento. È uno di quei pochi esempi di Cinema in cui il cuore si commuove ridendo. Il regista spoglia il bosco della sacralità sospesa ipostatizzata dal Rash?mon di Akira Kurosawa e gli restituisce la concretezza di un percorso umano: quello del perdono ai propri errori. La stessa macchina da presa è indulgente e non giudica, immobile testimone di una distanza destinata a un progressivo riempimento.
Il taglialegna, rapportandosi a Koichi il regista, si accosta a Koichi (Kora Kengo) figlio. Ad entrambi dona il frutto della sua esperienza: una sedia di legno direttamente intagliata in un tronco, simbolo di un tempo immortalato e che insieme sfugge. Come diceva Kim Novak in Vertigo: Siamo solo un attimo nella vita di un albero. Ma siamo identici nel modo di crescere, fatta eccezione per il terrore che ne abbiamo e che ritarda quel naturale processo che ci spinge ad occupare il nostro posto, la nostra sedia in riva al mare.
4 pensieri su “FEFF14: The Woodsman And The Rain (Shuichi Okita, 2011)”