Siamo ormai agli sgoccioli, il Festival del Cinema di Venezia è giunto quasi alla fine e quindi ecco che sono svelati i primi vincitori.
È la sezione Controcampo Italiano a chiudere adesso con la vittoria di Francesco Bruni per il suo debutto alla regia Scialla! con Fabrizio Bentivoglio protagonista.
La sezione definita come una mostra delle nuove forme del cinema italiano, cosa che sembra quasi una battuta visto che l’Italia non ha molta familiarità con il nuovo, premia un film con una trama che effettivamente in Italia non si era mai vista.
Un professore (Bentivoglio), solo e senza figli, lascia l’insegnamento scolastico per darsi a delle lezioni private in cui il contatto umano è completamente assente, come il padre di Luca (Filippo Scicchitano), causa dell’irrequietezza del ragazzo.
Sono sicuro che un film con una storia del genere avrà dei risvolti inaspettati, professori e studenti che si completano, straordinariamente originale per la cinematografia italiana che finalmente sembra ricercare nuove storie, nuove idee, perfettamente in linea con quello che la sezione Controcampo vuole rappresentare!
Ovviamente sono ironico.
Ironia a parte, che non potrà essere confermata fino all’uscita del film, sinora ho sempre apprezzato Bruni per le bellissime sceneggiature scritte per Paolo Virzì (Ovosodo, Tutta la vita davanti, La prima cosa bella) e mi hanno sempre divertito quelle per il duo comico Ficarra e Picone (Il 7 e l’8, La Matassa).
L’idea alla base di Scialla! – “lascia stare” in dialetto romano – sembra tornare ai tempi del simpatico Caterina va in città, anche questo sceneggiato da Bruni, non dà assolutamente l’idea di essere qualcosa di nuovo né sufficientemente interessante come altri film in concorso.
Nelle altre sezioni vincono il cortometraggio A Chjàna che racconta la storia di un immigrante del Burkina Faso che giunto in Italia cerca di mettersi in contatto con i suoi amici nello stesso momento in cui sta per nascere una rivolta.
Ambientato dunque nell’estate del 2010, quando ci fu, ricorderete, la rivolta di Rosarno, durata diversi giorni spaventando l’Italia con immagini di vandalismo e attacchi conseguenti, ma io personalmente aggiungerei anche una piccola dose di speranza per il risveglio di un popolo in coma (Noi).
Per la sezione documentari, invece, viene premiata Fiorella Infascelli con Pugni chiusi e la sua storia dei lavoratori della Vinyls sull’isola di Asinara, che trovatisi senza lavoro decidono di protestare imprigionandosi da soli nel carcere abbandonato dell’isola, senza però sortire alcun effetto su nessuno se non se stessi.
Menzioni speciali della giuria sono andate a Francesco Di Giacomo per la fotografia di Pugni chiusi e al documentario Black Block di Carlo A. Bachschmidt, racconto della vergogna italiana del G8 genovese e delle testimonianze dei partecipanti alla manifestazione su torture e soprusi da parte della polizia italiana. Evviva.
Fausto Vernazzani