About Elly - CineFatti

About Elly (Asghar Farhadi, 2009)

Everything (and nothing) about Elly.

Durante un tranquillo fine-settimana, la bella Sapideh (Golshifteh Farahani) organizza un incontro fra Elly (Taraneh Alidousti), la giovane insegnante di sua figlia, e l’amico Ahmad (Shahab Hosseini), divorziato da poco. Riunito un folto gruppo di colleghi con tanto di bambini al seguito, la ragazza prende in affitto una villa sul mare disabitata da tempo.

Nel giro di ventiquattr’ore giochi e risate cedono il posto al dramma: uno dei piccoli, rimasto solo in spiaggia, rischia di annegare. Elly, a cui era stato chiesto di sorvegliarlo, scompare nel nulla. Ma la soluzione del mistero, per quanto la si possa cercare, è sotto gli occhi di tutti.

Lungo il tratto labile di una trama comune, in About Elly l’’iraniano Asghar Farhadi riesce a disporre con maestria i suoi colori: il giallo dell’’indagine, il nero della bugia, il porpora della tragedia. Sullo sfondo, la realtà di Teheran come– forse – non la si era mai vista al cinema: con persone in tutto e per tutto vicine a noi, ma rese distanti dalla relatività delle conquiste fatte, dagli schemi culturali – per noi quasi impensabili da vivere, per loro ovvi e incombenti. La scomparsa (fuga? morte?) di Elly è solo il pretesto per uno sfogo, una denuncia rassegnata; ed anche un modo, del tutto originale, per descrivere il progredire delle congetture, delle presunte verità che la gente suole edificare sul silenzio di una persona: che sia essa viva o morta.

Mentre il gomitolo di About Elly si srotola, senza commenti che differiscano dal costante fruscio delle onde, la tensione sale verso un colpo di scena che non c’’è. Riprese incerte e barcollanti non fanno che aumentare la vertigine, il senso di sbandamento verso un solo punto sicuro: l’’ineluttabilità di quel finale amaro che è pur sempre «migliore di un’’amarezza senza fine». E che, tuttavia, lascia pochi minuti di respiro, di speranza, in quella breve scena in cui Elly fa sfrecciare l’aquilone nel cielo. Finalmente libera.

Francesca Fichera

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