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Loving Vincent: la stella di Van Gogh

Loving Vincent racconta Van Gogh al cinema coi suoi capolavori.

Pollici in su ed entusiasmo per Loving Vincent di Dorota Kobiela e Hugh Welchman, il primo lungometraggio dipinto su tela dedicato al genio di Vincent Van Gogh, arrivato al cinema grazie all’audacia di Nexo Digital, che da qualche anno propone i capolavori della storia dell’arte e dei loro artefici sul grande schermo.

Siamo in Francia, nell’estate del 1891. Nelle mani di Armand Roulin (Douglas Booth) arriva da parte di suo padre, postino, una lettera indirizzata a Théo Van Gogh.

Il collegamento a Vincent Van Gogh (Robert Gulaczyk), il noto pittore che da poco si è tolto la vita, e su cui ancora c’è un certo riservo a parlarne. considerata l’esuberanza di un personaggio così controverso, è immediato.

Al giovane Armand non fa piacere che il padre intrattenga questo tipo di amicizia, ma allo stesso tempo il mistero che aleggia intorno all’artista lo spinge a non tirarsi indietro, ma anzi fare luce sulla figura di Van Gogh.

Bisogna allora risalire a chi ha vissuto accanto a Vincent da sempre, o meglio ancora nelle ultime ore per comprendere realmente cosa c’è dietro quel colpo di rivoltella.

Père Tanguy (John Sessions), commerciante di colori, Adeline Ravoux (Eleanor Tomlinson), figlia del proprietario della locanda dove alloggiò Vincent, e il dr. Paul Gachet (Jerome Flynn), saranno gli incontri chiave per Armand, che sulle tracce di Van Gogh cercherà di comprendere anche di più se stesso e una vita che gli appare insensata.

Più di una carrellata di dipinti

Se qualcuno nutrisse ancora qualche dubbio sull’idea di portare al cinema i grandi capolavori della storia dell’arte, Loving Vincent è la piccola perla con la quale possiamo felicemente sciogliere ogni dubbio.

Per chi, invece, pensasse che si tratti semplicemente di una lunga carrellata di dipinti più o meno noti che si alternano sullo schermo, quasi ad assistere alle ormai diffusissime mostre interattive, possiamo rassicurarvi anche in questo senso.

Kobiela e Welchman, infatti, rispetto forse ad altre produzioni precedenti, riescono a catturare l’attenzione dello spettatore proprio perché cercano un fil rouge nei quadri ben noti di Van Gogh, come Notte Stellata, Campo di grano con volo di corvi, Caffè di notte, per citarne alcuni, che ne racconti la storia, i segreti che si nascondono dietro ogni scelta artistica, stilistica e contenutistica.

Tra Vincent e Théo

A ciò si aggiunge la ricerca e la raccolta di uno dei materiali di letteratura artistica che abbiamo a disposizione: la corrispondenza epistolare tra Van Gogh e suo fratello Théo, sono, oltre ai dipinti, il carteggio che ha svelato il lato più intimo di Van Gogh, quella dolcezza nascosta dietro un volto duro e corrucciato che solo chi ha saputo entrare in una speciale empatia con il pittore ne ha potuto fare esperienza.

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Frammenti di vita, frammenti d’arte

Ci sono in ogni quadro i colori, i luoghi, le persone, i movimenti, gli affanni e le gioie: ecco che allora un quadro è molto di più di una fotografia in tela, ma è un frammento di vita che prende forma, e se consideriamo che l’impressionismo è stato un felice presagio della fotografia, e la fotografia a sua volta un canovaccio del cinema, allora abbiamo un film che ci svela le trame segrete non solo della vita di Van Gogh ma anche degli sviluppi che l’arte nelle sue più svariate forme ha sviluppato nel tempo.

Osservazione fatta dallo stesso Van Gogh che ritroviamo anche nel carteggio con Théo:

Non si può fare a meno di costruire delle immagini del futuro. Lo si fa anche se si è convinti di non poter predire alcunchè di certo né con sufficiente precisione. Ma quel che scrivi oggi può influenzare molto il futuro. Chissà che non possa condurre a un rinsaldarsi dei legami che ci uniscono.

Scriveva Van Gogh: “Non possiamo che parlare con i nostri dipinti. Ecco possiamo dire che con l’esperimento di Loving Vincent abbiamo scoperto l’essenza vincente che potrebbe rendere ancora più accattivante quest’avventura de la Grande arte al Cinema.

                                                                                                                                 Valentina Esposito

Voto: 4/5

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3 pensieri su “Loving Vincent: la stella di Van Gogh

    1. Eh davvero un peccato sì! Merita davvero. In ogni caso devi assolutamente recuperarlo non appena uscirà in dvd/blu-ray, è davvero da piccola cineteca :D

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