Dieci imperdibili e (quasi) invisibili esemplari di fantascienza.
Sugli stati generali della fantascienza al cinema abbiamo scritto a profusione. È un genere in vetta alle classifiche e gradualmente si è spostato verso l’affetto di registi di culto, acquisendo un folto numero di appassionati anche tra le fila di chi lo considera un guilty pleasure o si vergogna di pronunciarne il nome.
Evitando di esprimermi per l’ennesima volta contro chi preferisce scrivere frasi come “trascende la fantascienza”, neanche stessimo parlando di uno straccio per pavimenti, eccoci a una lista ispiratami dà un’altra letta qualche settimana fa sul web: film di fantascienza degli anni 2000 sconosciuti al grande pubblico.
In quella sede lessi cinque titoli certo non ultra noti, ma neanche così lontani dalla realtà degli appassionati rimasti sulla superficie del genere. Così ho pensato di tirarne fuori altri 10, tra cui un paio di cui avrete certamente letto il titolo in giro. Opere pregiate che spero spariscano dal dimenticatoio per entrare nelle discussioni quotidiane dei fan.
Chi proveniente da paesi su cui di rado casca l’occhio del pubblico delle sale cinematografiche, chi talmente bizzarro da essere scartato senza pietà alcuna al primo rigo della sinossi, chi invece si è introdotto di nascosto ed è strisciato sotto il nostro sguardo sfuggendo agli artigli di noi spettatori affamati di sci-fi. Questi 10 sono per voi.
Coherence
L’esordio al lungometraggio di James Ward Byrkit è senza alcun dubbio il più famoso della squadra, dunque anche il primo di cui discutere: è la storia di un multiverso stesosi su un solo piano dell’esistenza e costretto a interagire per una notte con se stesso a causa del passaggio di una cometa. Pane sia per i denti degli amanti del cinema intricato sia per chi è alla ricerca di un sci-fi sullo stile dei film di Shane Carruth.
Fish Story
A proposito di comete, cosa fareste se una fosse prossima all’impatto con la Terra? Ascolteresti la storia di un brano punk e di tutte le vicissitudini accadutevi attorno, un lungo processo di eventi che porteranno al giorno in cui l’umanità potrebbe finire. La storia corale di Yoshihiro Nakamura si dipana su oltre tre decenni, con storie una più interessante dell’altra. È un maestro nel creare tensione solo con le armi del dramma.
The FP
La mia stima per Brandon Trost nasce col suo lavoro da direttore della fotografia, ma quando vidi il suo film girato col fratello Jason fu amore. Parodia seriosa dei post-apocalittici e dei teen movie, The FP è ambientato in un futuro dove la guerra fra bande rivali è combattuta sulle piattaforme del videogioco Dance Dance Revolution, introdotto dalla Konami negli anni Novanta. Sboccato, bizzarro, è un capolavoro del trash, un cult meraviglioso.
Haunters
Lo consiglio a chiunque sia stanco dei cinecomic o abbia voglia di supereroi in stile Unbreakable. Un ragazzo col potere di controllare le menti altrui si scontra con un giovane intraprendente capace di resistergli e di guarire in tempi rapidissimi. Nonostante l’azione e gli effetti siano notevoli è la cura di ogni singolo personaggio a rendere Haunters un gioiello preziosissimo. Ne esiste anche un remake nipponico.
Into the Forest
Uscito nel 2016 e schiacciato da una lista di sci-fi d’autore o ultra pompati dagli studios, ma superiore a molti suoi colleghi. Patricia Rozema con Ellen Page e Evan Rachel Wood protagoniste mette in scena un Nord America privato della corrente elettrica, ormai unica fonte di civiltà in una società tenuta in piedi dall’energia. Notevole soprattutto per ragioni di regia, raffinata come la recitazione di Evan Rachel Wood.
Isn’t Anyone Alive?
Furono in molti a essere insoddisfatti dal ritorno alla regia di Sogo Ishii, ma dalla prima londinese a cui assistetti io ne uscii estasiato. Tratto da un testo teatrale di Shiro Maeda, è il racconto della fine del mondo vista dagli studenti di un campus universitario, uno per uno destinati a morire di un male misterioso. Niente di sanguinoso, è una spassosa commedia brillante piena di momenti commoventi e spunti di riflessione.
Men & Chicken
È uno dei miei preferiti in assoluto, non solo degli anni 2000. Anders Thomas Jensen lascia subito intendere dove approderà la sua geniale commedia grottesca. Cinque fratelli di cui quattro semi-decerebrati, incapaci di vivere nella società, scopriranno cosa lì lega al mondo circostante indagando sul passato da ingegnere genetico del defunto padre. Mads Mikkelsen in stato di grazia, l’interpretazione più bella della sua carriera.
Parasyte
È diviso in due parti l’unico blockbuster di questa lista. Takashi Yamazaki dirige l’adattamento del manga di successo di Hitoshi Iwaaki, dove si racconta un’invasione aliena portata avanti da parassiti mutaforma mescolatisi alla razza umana. Il protagonista di Shota Sometani, entrato in perfetta simbiosi col suo, cercherà di fermare il conflitto tra alieni e umani. Non mancano risvolti drammatici, ovviamente.
Phase 7
Quando devo pensare ai miei personaggi preferiti in assoluto non manco mai di volare al ricordo del fucile di Zanutto di Federico Luppi, uno dei protagonisti della commedia nera di Nicolás Goldbert. Un virus dilaga per Buenos Aires e gli abitanti di un condominio sono messi in quarantena mentre il panico e il caos distruggono la nazione. Come reagiranno e come si comporteranno coi proprio vicini? Male, molto male.
Save the Green Planet
Credono tutti Byeong-gu sia pazzo, ma qualsiasi sia la diagnosi la convinzione che da Andromeda stia per partire un’invasione della Terra lo spinge a rapire un alto dirigente per strappargli la verità sui piani per la conquista del pianeta. Uno dei film sud coreani più belli che vedrete, nonché uno dei più ingegnosi, retto in modo strabiliante da una sceneggiatura sensazionale. Il finale sarà un grandioso colpo di scena.
Se non vi bastano e ne desiderate ancora, andate qui alla lista della fantascienza dimenticata del nuovo millennio, film di successo finiti col tempo nel nulla.