The FP e l’importanza di avere delle papere in città – di Fausto Vernazzani.
La vita nellFP è dura, figuratevi come potrebbe mai diventare se il 248 BTRO diventasse un 187 nel combattimento in Beat-Beat-Revelation contro L Dubba E dei 245. La battaglia si presenta dura, ma KCDC annuncia la vittoria del fratello minore di BTRO, JTRO, contro Sugga Nigga ed ora è il momento clou della serata: mentre JTRO si lancia sguardi damore con Stacy, BTRO perde a Beat-Beat-Revolution, le sue gambe cedono e il nuovo Champ è L Dubba E.
BTRO è un Chump, è 187 (è morto). JTRO giura di non giocare mai più a Beat-Beat-Revolution e per un anno sparisce, finché KCDC lo ritrova a fare il boscaiolo lontano dallFP, gli dice che presto non ci saranno più papere e (giustamente), che cos’è una città senza papere? È così che KCDC convince JTRO a farsi allenare dal misterioso BLT per slavare l’FP dalla distruzione.
Se non ci avete capito assolutamente nulla non preoccupatevi, è normale. The FP sarà mai distribuito in Italia? Ne dubito: nessuna casa di distribuzione riuscirà mai a trovare un traduttore disposto a riscrivere in italiano i dialoghi più strani che potrete mai sentire, figuriamoci i doppiatori a dover lavorare con uno slang così stretto, buono per renderlo il film più volgare della storia (solo la parola fuck viene detta 250 volte).
Vederlo in italiano sarebbe un crimine, la lingua originale in un caso come questo non può essere evitata ed i sottotitoli sono dobbligo se si vuole cercare in qualche modo di seguire questo racconto futuristico.
È una battaglia tra civiltà, i 245 di L Dubba E sono una sorta di selvaggi che combattono contro gli uniti e più civili 248, una fratellanza che da anni cerca di battere il clan nemico a Beat-Beat-Revolution (nella realtà Dance Dance Revolution) per poter così controllare lFP (Frazier Park) e portarlo ai livelli dun tempo; forse quelli nostri, di noi spettatori.
Diretto da Jason Trost e Brandon Trost, The FP ci si aspetta che sia un film orrendo, una di quelle assurdità che cerca di essere divertente e particolare, ma senza la benché minima intelligenza dietro la sceneggiatura né la macchina da presa.
Questa pazzia filmica è tutto il contrario: i due Trost riescono nel loro intento, non lasciano nulla al caso, costruendo un film a ritmo sfrenato, veloce, divertente, che intrattiene e tiene attaccati allo schermo per tutta la sua breve durata di circa 80 minuti.
Le musiche techno aumentano la tensione nelle scene più strane, quali i combattimenti sulle piste da ballo, dove la serietà e la cattiveria si confrontano con lassurdità della situazione, e non ci si spiegherà mai fino alla fine la dinamica della morte una persona – o forse è il Gangsta Mode della console, chissà.
Fatto sta che i costumi, le ambientazioni, una buona regia ed uno splendido montaggio sono elementi che non si possono dimenticare, specie se di fronte a cotanta (stupida) originalità nella sceneggiatura. Non avrei mai creduto che mi sarei seduto qui a scrivere e consigliarvi di vedere The FP , pensavo sarebbe diventato il nuovo The Room e i Trost Bros. una versione sdoppiata di Tommy Wiseau, ma non è affatto così.
E, prima di chiudere, è necessario fare un applauso a tutti gli attori per aver retto fino in fondo i loro bislacchi personaggi: il peggiore è purtroppo il protagonista Jason Trost, nei panni di JTRO, fantastici invece Art Hsu e Lee Valmassy, rispettivamente KCDC e L Dubba E, così come la sufficientemente facile Stacy, Caitlyn Falley.
Fidatevi, guardate The FP e pregate di avere sempre papere a sufficienza nelle vostre città o potrebbe essere la fine!