Canto di Natale… al cianuro – di Ambra Porcedda.
Tra i peggiori feticismi sono da annoverare:
- Agalmatofilia
- Le robe giapponesi coi polpi e le blatte nelle mutande
- Le maratone di Enrico Mentana
- I film di Natale
Lultima, in particolar modo, è particolarmente diffusa tra persone di tutte le età, sesso e razza, reddito e fazione politica. Si tratta di una patologia particolarmente grave che, per un periodo di circa 25 giorni, porta il soggetto che ne è affetto a considerare la visione di melensi lungometraggi l’unica strada attraverso la quale raggiungere l’eccitazione e il piacere.
Allinterno della stessa categoria di perversione, i soggetti sviluppano alcune preferenze che considerata la programmazione ripetitiva dei canali nazionali si fissano nel tempo diventando così irrimediabilmente calcificate nella psiche del soggetto.
Una poltrona per due
Mio babbo e uno dei miei ex fidanzati, per esempio, ce lhanno con Una poltrona per due: per il primo lossessione comporta il fatto che dal primo dicembre non sia possibile incrociare qualcuno vestito da Babbo Natale senza che il mio genitore si chieda se per caso non abbia una pezzo di salmone sotto la giacca o sia sbronzo marcio; il mio ex, invece, quando si fuma le canne inizia a parlare come Eddy Murphy sul treno di Capodanno.
The Nightmare Before Christmas
Quelle che alle superiori avevano la borsa di Emily The Strange, matematico, proveranno un profondo e ormai inconfessabile piacere con Nightmare Before Christmas e almeno una volta si saranno mascherate da bambola di pezza mal cucita.
Babbo Bastardo
I miei amici dellUniversità continuano a parlare di Babbo Bastardo come se non esistesse un punti più alto raggiungibile dalla cinematografia mondiale e si stanno sparando lultima serie di Una mamma per amica solo perché Lorelai sarà per sempre quella che invitava Billy Bob Thornton ad amarla appassionatamente.
Mamma, ho perso l’aereo
Altri, durante il mese di dicembre, abbandonano tutte le loro pretese di fini conoscitori dellarte dei Lumiére per dedicarsi a lunghissimi discorsi in cui citano solo e soltanto i dialoghi di Mamma ho perso laereo.
Una psicosi collettiva, probabilmente causata dal diffondersi di sostanze psicotrope nellaria inserite nei bulbi delle lucine lampeggianti e nello zucchero del pandoro.
Neppure io, ovviamente, ne sono immune: SOS Fantasmi. Un film con un titolo mal tradotto á litaliana, di cui conosco ogni singola battuta e inquadratura e che mi ostino a citare costantemente nellindifferenza totale intorno a me.
Vacanze di Natale
Poi, ovviamente, ci sono le perversioni ancora più serie che finiscono letteralmente nello scatologico: tutta la serie vanziniana delle varie Vacanze di Natale, con antipasto di tette, primo alla scorreggia, secondo di ruttoni e dessert di vaffamocc alla romana.
Love Actually
Branchi scomposti di appassionate di mercatini natalizi vagano di stand in stand sognando candele alla vaniglia e una storia come in Love Actually, mentre si ritrovano solo con osceni stampi per torta in silicone a forma di angioletto che, a dolce fatto, si rivelano perfette matrici falliche da riutilizzare (film compreso) durante un San Valentino in solitaria.
Fenomenologia dei film natalizi
La fenomenologia del film di Natale si trasforma in un fenomeno sociopsicologico che provoca il manifestarsi degli stessi sintomi isterici in più di una persona, anche la più insospettabile. Un esempio di isteria da film natalizio è quello di un gruppo di persone convinto di essere affetto dalla stessa malattia o disturbo per cui, alla fine, considerano Nicolas Cage in Family Man come un esempio di recitazione indimenticabile mentre, lo sappiamo tutti, il nostro dà la sua prova magistrale in Left Behind La profezia.
Lunica fortuna e lunica cura, in tutti questi casi, è il tempo.
Con larrivo del nuovo anno e con i sensi di colpa derivati dai chili presi durante lingestione di cibi che vengono considerati troppo grassi anche per la pratica della tortura che porta alla produzione del Foie Gras, il fenomeno va naturalmente scemando.
Si ritorna alla normalità, poco a poco.
Ma nessuno è veramente salvo che, dopo solo 11 mesi, il virus zombizzante si ripresenta con unaggressività pari soltanto alla capacità di Dean Martin di ficcarvi quella cavolo di Let it Snow in testa.