Animali notturni - CineFatti

Animali notturni (Tom Ford, 2016)

La contrapposizione tra benessere e disperazione nel nuovo film di Tom Ford Animali notturni.

Sette anni dopo l’amatissimo A Single Man, è tornato in concorso lo stilista Tom Ford con uno strano e ambiguo thriller sul tema della vendetta: Animali notturni.

Amy Adams è un’artista contemporanea di successo. È ricca, vive in una villa gigantesca e ha un marito apparentemente perfetto. Un giorno però riceve un manoscritto dal suo ex marito che non sente da anni, un romanzo a lei dedicato che le farà rimetterà di fronte a tutti i suoi sbagli.

Animali notturni inizia forse con i titoli di testa più belli visti negli ultimi anni. Una scena a rallentatore in cui delle donne di mezza età e parecchio sovrappeso ballano completamente nude come delle cheerleader.

What if…

Se il film fosse stato tutto così, ovvero giocato sull’estetica dell’assurdo, probabilmente ci saremmo trovati di fronte a un capolavoro. Tom Ford invece decide di raccontare due storie assolutamente inconsistenti con uno stile piatto e impersonale.

Una è quella dell’artista, che passa tre quarti del film sdraiata su un letto (bianco) a leggere il manoscritto. L’altra è quella che riguarda il contenuto del romanzo, in cui Jake Gyllenhaal, che interpreta anche l’ex marito di lei, è il personaggio principale: un padre di famiglia a cui vengono sottratte la moglie e la figlia da un gruppo di maniaci in mezzo alla strada.

Tutta la parte del romanzo è una sorta di crime-movie a metà strada tra Non è un paese per vecchi e True Detective, con la differenza però di personaggi assolutamente non interessanti e per niente credibili (per quanto Michael Shannon sia uno spettacolo puro).

Quando si guarda un film qualsiasi si applica la sospensione dell’incredulità e, automaticamente, si è portati a vivere quell’esperienza dando per scontato che stia avvenendo realmente.

Ma se la storia a cui stiamo assistendo è esplicitamente presentata come falsa, dato che contenuta in un libro letto dalla protagonista e completamente scollegata da tutto il resto della storia, perché dovrebbe appassionarci?

Oltre a questo strano e incomprensibile problema di struttura del film, c’è anche da dire che dal punto di vista registico si tratti di un bel passo indietro rispetto A Single Man.

Animali notturni ha infatti tutti i peggiori difetti del cinema mainstream americano: una regia piattissima e scolastica, dialoghi sentiti e risentiti e una mancanza totale di sperimentazione di linguaggio cinematografico di alcun tipo.

Ed è strano che il film di Tom Ford, che rappresenta in tutto e un’idea di cinema vecchia e datata, si sia portato a casa un Gran Premio della Giuria in uno dei Festival, quello di Venezia, dove si trovano i più grandi sperimentatori visivi contemporanei.

Animali notturni è un film che sa di vecchio, che annoia per il suo non rappresentare niente, che non aggiunge niente a quanto già abbiamo visto e conosciamo da altre centinaia di film simili. In pratica, un film che piacerà tantissimo.

Victor Musetti

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