Tootsie - CineFatti

Tootsie (Sidney Pollack, 1982)

Equivoci e costumi nel cult Tootsie di Sidney Pollack.

Ottenere il successo indossando una maschera è controproducente. Soprattutto se supera ogni tua aspettativa e non puoi fare a meno di chiederti cosa succederebbe se tutti scoprissero chi realmente sei.
Gli allori sono dolci ma c’è sempre un prezzo da pagare. Chiedete a Michael Dorsey-Dustin Hoffman, attore a corto di scritture che, infilata gonna e parrucca, trova finalmente la gloria e i soldi per pagare l’affitto.

È il 1982 (lo stesso anno di un’altra sofisticata pellicola sul doppio, Victor-Victoria) quando sul grande schermo irrompe Tootsie di Sydney Pollack, travolgente commedia degli equivoci ma anche caustica e divertita satira del mondo della televisione.

L’importanza di chiamarsi Dorothy

Nel film Hoffman è un talentuoso attore teatrale che a causa del suo caratteraccio fatica a trovare ingaggi (Pretendevi di dire la tua sulla sceneggiatura anche quando in uno spot interpretavi un pomodoro! gli fa notare il suo manager). Stanco dei rifiuti, tenta il tutto per tutto: si traveste da donna e soffia il ruolo in una soap-opera all’amica Sandy (Teri Garr).

Ben presto il gioco gli sfugge di mano, perché la pacata e risoluta Dorothy Michaels (così si chiama il suo alter-ego femminile) piace proprio a tutti. A Julie, sexy infermiera sul set tenera mamma single nella vita (Jessica Lange, Oscar come Migliore attrice non protagonista) e al suo anziano padre, al collega attempato, alla stampa, al pubblico.

Tra battute folgoranti e irresistibili momenti comici (fondamentale il contributo di Teri Garr e Bill Murray, rispettivamente nei panni della sciroccata Sandy e del coinquilino attore di Michael), il copione di Larry Gelbart e Don McGuire trova il suo ispirato interprete in un istrionico Dustin Hoffman che qui, come altrove, riesce a far dimenticare il suo aspetto ordinario e con il suo talento mutevole, accentra su di sé ogni sguardo. Julie alla fine dovrà a arrendersi al suo fascino. E noi con lei.

 

Francesca Paciulli

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