Le donne di Volver – di Francesca Colucci.
Pedro Almodóvar è uno di quei registi che ha sempre dimostrato di essere vicino all’universo femminile, di essere capace di descriverlo in maniera straordinariamente delicata e raffinata. Dopo la vittoria di due Oscar con Tutto su mia madre e Parla con lei (rispettivamente, per la miglior pellicola straniera e per la miglior sceneggiatura originale), nel 2006 esce nelle sale il suo Volver.
La storia ruota attorno a tre generazioni : le sorelle Raimunda (Penelope Cruz) e Sole (Lola Duenas); Paula (Yohana Cobo), figlia adolescente di Raimunda; infine, nonna Irene (Carmen Maura). È ambientata prevalentemente in un paese de La Mancia, la regione da cui proviene Almodóvar e che lui ha sempre dichiarato di amare profondamente per i suoi campi gialli e i cortili pieni di vita. Ancora una volta allo spettatore viene quindi proposta un’immagine inedita della Spagna in cui tradizione ed avanguardia si intrecciano continuamente.
Il film, premiato a Cannes per la miglior sceneggiatura, non è semplicemente una commedia. Almodóvar riesce, come al suo solito, a mescolare generi differenti in maniera equilibrata e armonica, ammiccando anche al mélo e al noir. Le sue strepitose donne sono ritratte nella loro reale quotidianità (fatta di bugie, litigi, affetti, segreti inconfessabili, fantasmi e tradimenti) e al tempo stesso sono immerse in una dimensione magica, surreale. Volver assume allora una molteplicità di significati: tornare alle origini e alla vita familiare; tornare ad essere finalmente donne dopo aver resistito con fatica alla lotta contro il mondo maschile, opprimente e prevaricatore.
Oltre alla presenza di Carmen Maura (che torna a collaborare con il regista dopo quasi vent’anni), nel cast spicca lincantevole Penelope Cruz, musa del regista fin dai tempi di Carne Tremula. I suoi abiti colorati e le sue acconciature ricordano le attrici del cinema italiano degli Anni 60, delle quali rievoca anche lintensità partecipativa. Il suo personaggio è quello di Raimunda, una donna fragile ed emotiva che, però, ha dovuto imparare a tenere testa alle avversità della vita. La sua tenacia e la sua sensibilità materna fa sì che qualsiasi spettatrice instauri con lei una forte empatia e si immedesimi in lei, nella sua inossidabile volontà di proteggere sé stessa e tutto ciò che le sta a cuore. Soffermandoci sulla colonna sonora, è impossibile non citare lo storico tango di Carlos Gardel (Volver) reinterpretato in maniera sentita e commovente da Estrella Morente, che presta la sua voce alla Cruz in una delle scene più toccanti del film.
Volver: una dedica particolare
Le donne per me sono lorigine della vita e anche di tutta la fiction possibile, perché ho vissuto tutta la mia infanzia circondato da donne che raccontavano storie e cantavano. È questo luniverso che ho voluto omaggiare in Volver,
è così che Almodovar spiega le ragioni che lo hanno spinto a realizzare questa pellicola che, nonostante non sia paragonabile alla potenza espressiva dei suoi capolavori, rimane uno dei più delicati ritratti cinematografici del genere femminile.