La bocca del lupo

La bocca del lupo (Pietro Marcello, 2010)

di Victor Musetti.

Vincitore alla 27esima edizione del Festival di Torino e successivamente premiato al Festival di Berlino, La bocca del lupo è un piccolo grande film realizzato a Genova con il sostegno dell’Associazione San Marcellino, organizzazione che da più di 70 anni si occupa dell’assistenza di persone senza dimora nel capoluogo ligure. Ottenuta la committenza, Pietro Marcello, che ha scritto diretto e fotografato il film, ha vagato per alcuni mesi per le vie della città, filmandone gli squarci più suggestivi e incontrando personaggi di ogni sorta, finché uno di questi non lo ha convinto a raccontarne la storia.

È così che ha conosciuto Enzo, uomo corpulento e dal carattere difficile. Una storia, la sua, intimamente legata al carcere, dove ha trascorso ben 27 anni della sua vita per crimini di vario genere. Proprio dietro le sbarre conosce Mary, una transessuale che diventerà la sua più intima e fedele compagna. La loro è una storia piena di passione che continuerà anche quando Mary in carcere non ci sarà più. Dovrà infatti aspettarlo per ben 14 anni scrivendogli lettere, sostenendolo, mandandogli regali e nastri con la propria voce registrata. Proprio questi nastri fanno da filo conduttore alla prima parte del film, in cui, senza ancora averli conosciuti, ascoltiamo i loro messaggi d’amore mentre, a fasi alterne, la voce fuori campo di Mary ci introduce il personaggio di Enzo a partire dalla sua infanzia fino ad arrivare ai motivi che l’hanno fatta innamorare di lui. Teatro della loro passione è Genova, che Pietro Marcello fotografa con un elevato gusto poetico ed estetico, curiosando tra i vicoli ad ascoltare gli scherzi e i giochi di alcune prostitute e ammirando con fascinazione le luci dell’alba e i movimenti dei primi pescatori al momento del risveglio lungo la costa.

Pietro Marcello mette in scena il suo protagonista, volto incredibilmente cinematografico, regalandogli inquadrature da spaghetti western un po’ alla Lee Van Cleef e abituandolo a poco a poco alla presenza della macchina da presa. Questa progressione nel rapporto tra il soggetto filmato e il regista è percepibile proprio perché viene utilizzata come scheletro di una narrazione per gradi, che ci fa passare lentamente da osservatori distanti a partecipanti attivi della convivialità quotidiana. E se il primo approccio diretto con il carattere della persona lo abbiamo all’interno di un bar, in una serata qualunque in cui si parla e ci si prende in giro ad alta voce, la vera anima di Enzo viene fuori soltanto alla fine, quando, insieme alla sua compagna, rivolge le sue parole direttamente alla macchina da presa.

È Mary che si prende la briga di ricostruire i fatti e di comunicare a parole la forza e l’eccezionalità di questo rapporto nato per caso e sopravvissuto alle più grandi difficoltà. Enzo parla meno ed è più reticente ai sentimentalismi eccessivi, anche se non ha vergogna ad esternare il suo amore sconfinato per la propria compagna, che chiama affettuosamente “grandissima bastarda”. E senza il fascino scandalistico e voyeuristico della televisione o di un certo cinema documentario avido di tragedie umane da sfruttare a proprio piacimento, Pietro Marcello restituisce allo spettatore il frutto di un’esperienza personale senza intaccare la dignità dei suoi personaggi. Ci accoglie e ci accompagna con naturalezza e, senza mancarci di rispetto, ci fa capire quando è arrivata l’ora di andarsene.

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2 pensieri su “La bocca del lupo (Pietro Marcello, 2010)

  1. Recensione letta stamattina, mi sono convinta e l’ho visto: che poesia! Se qualcuno adesso mi chiedesse di trovare una trasposizione cinematografica perfetta per I mangiatori di patate di Van Gogh, sceglierei in assoluto questa pellicola, perché è drammatica, struggente, sottile, senza eccessi. Vi ringrazio! Ho scoperto da poco questo blog grazie alla pagina di Facebook, credo che diventerò una CineFatti-fatta, è già il secondo film che vedo su vostro suggerimento ;) un buon principio, non c’è che dire!

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    1. Contentissimi del doppio risultato positivo, spero che manterremo sempre un buon punteggio anche coi prossimi consigli che seguirai :) ti ringrazio/ringraziamo molto per le belle parole, quasi ci commuoviamo! E su Pietro Marcello, che dire, solo parole buone si possono spendere in questo momento, non brillerà ancora in cielo, ma la sua filmografia è davvero degna di rispetto, non credo esista termine migliore!

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