BFI58: Fishing Without Nets (Cutter Hodierne, 2014)

di Fausto Vernazzani.

Cutter Hodierne è famoso per due cose dallo stesso titolo: Fishing Without Nets. Iniziò come cortometraggio e vinse il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival, incoraggiamento sufficiente a spingerlo a dirigerne un lungometraggio accaparratosi il premio alla regia allo stesso Sundance due anni dopo, cioè nel 2014. Come si suol dire, non lasciar la vecchia via per la nuova e così grazie alla stessa storia ha duplicato il successo ottenuto all’inizio di questa che si prepara a essere una promettente carriera nel cinema internazionale e statunitense.

Fishing Without Nets prende il testimone di Captain Phillips, film d’apertura del BFI London Film Festival nel 2013 e prosegue il trend dei film sui pirati: protagonista è Abdi, un giovane pescatore vessato da una situazione economica insostenibile, costretto a lasciare sua moglie e suo figlio nelle mani dei contrabbandieri per farli fuggire dalla Somalia, paese ormai distrutto dalla guerra e dall’inquinamento dei mari. L’unica soluzione ai suoi problemi l’ha evitata fino all’ultimo minuto: cedere la propria esperienza in mare ai pirati, unirsi a loro pur di guadagnarsi da vivere.

Fishing Without Nets

Il nostro Cicerone si chiama Abdikani Muktar, attore che non lascia il segno, a metà tra la povera riva e il mare inospitale dove navi di ogni genere sono costrette a passare pur sapendo l’enorme rischio corso da loro. Il pericolo è dietro l’angolo, sia per i pirati ceduti a leggende metropolitane, sia per i naviganti lasciati in mare senza alcuna difesa. Due punti di vista attraversati dai toni di un thriller carico di tensione, sulla scia della scuola di Peter Berg, Doug Liman e Paul Greengrass, registi dedicatisi a una forma di regia iperattiva quasi documentaristica. Fishing Without Nets, pur non essendone la copia, segue la scia di Captain Phillips e riesce a sfruttarne il successo grazie all’involontario richiamo, differenziandosi con un tocco più riflessivo.

Ma al contrario del film di Greengrass non ci sono personaggi a cui affezionarsi, Abdi è il veicolo di una rappresentazione generale della povertà in Somalia e per quanto le sue vicende siano drammatiche, non le si riesce a percepire come un orrore di un singolo: l’intera narrazione di Fishing Without Nets sfugge al particolare e entra nel generico. Un vantaggio volendo osservare il film di Hodierne sotto un’ottica di informazione e apprendimento delle meccaniche dietro gli atti di pirateria di cui sentiamo sempre più spesso parlare (e in cui l’Italia è coinvolta con la situazione dei Marò in India). Non si approfondisce mai e questo è il difetto che rende la visione un ottimo prodotto di regia – premio al Sundance meritato -, ma non un’opera esattamente coinvolgente. Si poteva fare di meglio e siamo sicuri che Hodierne può riuscirci.

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