Halloween 5: la saga infinita – di Roberto Manuel Palo.
Questo quinto capitolo della saga di Halloween si apre con la scena finale del quarto episodio dove Michael Myers (Don Shanks) viene crivellato di proiettili dai poliziotti e va a rifugiarsi, gravemente ferito, nella capanna di un pescatore (Harper Roisman), il quale gli offre le sue cure.
Un anno dopo, il giorno di Halloween, Michael si ridesta in forma smagliante ed uccide il pescatore facendo ritorno ad Haddonfield alla ricerca della nipotina Jamie (Danielle Harris) sfuggitagli nel capitolo precedente.
Michael si è dunque manifestato nel pieno della sua aura demoniaca d’essere invincibile ed immortale. Ora dovrà vedersela col caparbio Dottor Loomis (Donald Pleasence).
Halloween 5
Dominique Otenin-Girard arriva dal mondo dei video-clip, ma in questo Halloween 5 dimostra di avere una discreta dimestichezza nell’uso della macchina da presa e nella creazione di situazioni suggestive.
È chiaro che il film va visto nell’ottica generale della saga e quindi, probabilmente, solo gli appassionati di Michael Myers riusciranno a divertirsi con questa pellicola, il classico slasher dove l’importante è il sangue, il cospicuo numero di omicidi e l’originalità di quest’ultimi.
Se nel punto fondamentale (morti innumerevoli) la pellicola non fallisce, lo fa miseramente negli altri due. Con degli effettisti come Greg Nicotero, Robert Kurtzman e Howard Berger era lecito aspettarsi molto di più rispetto a quello che effettivamente andrete a vedere.
Gli omicidi non sono ripresi integralmente e Otenin-Girard si limita a far vedere Michael nel momento precedente all’azione clou, poi c’è uno stacco e dopo si vede il (poco) sangue che scorre sul malcapitato di turno. Tutte le uccisioni sono prive di originalità e scontate tanto da far annoiare – e non poco – gli appassionati del genere.
Contribuisce di sicuro anche l’eccessiva durata della pellicola: 93 minuti, più del primo capitolo che dura 87 minuti.
La colonna sonora rimane sempre quella immortale di John Carpenter anche se, a tratti, viene riadattata in maniera funzionale alla scena, ma questo la rende orribile, inascoltabile e fastidiosa cantilena da inserire tra le note di demerito del film.
Note positive
Oltre alla confezione registica, le note positive arrivano dai due attori principali: in primis Danielle Harris, brava ad interpretare la nipotina di Jamie dal potere medianico di poter vedere in “diretta” gli omicidi di Myers (cosa che Carpenter sfrutterà poi nel suo Vampires del 1998).
Il secondo è Donald Pleasence che interpreta l’inossidabile Dottor Loomis sin dal primo capitolo del 1978, e, nonostante si noti la crescente presenza di rughe sul suo volto stanco, non si arrende mai nella sua caccia a Michael.
Par quasi che anche lui sia divenuto indistruttibile dato che nei quattro precedenti episodi si era già salvato da una coltellata mortale di Michael, da un’esplosione e da tanto altro che avrebbe causato un comune sintomo chiamato morte.
Però, non basta
Halloween 5 scorre dolcemente anche grazie alla sceneggiatura scritta a sei mani dal regista, Michael Jacobs e Shem Bitterman, priva di qualsiasi idea fresca, e molto asfittica nell’intento di dedicarsi solo ed esclusivamente alle scene di omicidio, nonostante i difetti sopra citati.
Ridicolo anche l’elemento comico rappresentato dai due poliziotti che vengono introdotti sempre con una musica da circo e irritanti sono i giovani personaggi come Rachel (Ellie Cornell), il fidanzato Spitz (Matthew Walker) e, soprattutto, Tina Williams (Wendy Foxworth).
La distribuzione italiana ci ha privato della commercializzazione di questo capitolo, ma niente paura: c’è sempre San Youtube che ce lo fornisce completo e sottotitolato in italiano. Sempre sia lodato!?
See You Soon.
Un pensiero su “Halloween 5 (Dominique Otenin-Girard, 1989)”