Seven Below

Seven below (Kevin Carraway, 2012)

Vade retro, Seven Below! – di Roberto Manuel Palo.

Per la serie Speriamo per il bene dell’appassionato di cinema che questo film non verrà mai distribuito in Italia, oggi CineFatti vi presenta Seven Below di Kevin Carraway, horror del tipo casa posseduta da spiriti inquieti uscito negli Stati Uniti il 14 Aprile.

Dove speriamo resti a lungo.

Pioggia per tutti i 90 minuti di pellicola, incidente che costringe i malcapitati a stare in una casa maledetta, divisioni in pieno bosco con il buio più totale. Non manca nulla dei classici cliché del genere in questa pellicola, abbelliti dal fatto che gli alberi mossi dal vento sono realizzati al computer e non perché la location è ventilata, con un risultato che inorridirà lo spettatore.

La trama

Sei individui stanno facendo un viaggio per rilassarsi e abbandonare per qualche tempo i problemi quotidiani. Alla vista di una specie di fantasma, l’autista (Eric Fischer) sbanda e la jeep va a finire contro un albero, facendo sperare a noi visionanti che il film sia già finito. Ma non è così, perché sopravvivono tutti tranne l’autista (poverino) che sarebbe potuto essere la rivelazione della storia.

I sei protagonisti vengono aiutati da Jack (Ving Rhames) che li porta a casa sua prima che cominci la tempesta. Ed è così che, insieme alla tempesta, iniziano a succedere cose strane in quella casa che fu teatro, un secolo prima, di un tragico episodio, il quale sembra si stia compiendo nuovamente. Purtroppo non siamo noi spettatori a farlo riaccadere.

Beware of the dogs

I sei protagonisti di Seven Below non meritano neanche di essere citati, tanto che sono cani. La cosa più bella è che se ne aggiunge una settima, che è la più cagna di tutti: la commessa della stazione di benzina Courtney interpretata da Rebecca Da Costa. L’unico che mi sento di citare è Val Kilmer nei panni di Bill McCormick, semplicemente perché è il primo a morire e quindi il primo a rendersi conto della cavolata in cui stava recitando.

Girato con maestria da gioielliere che si occupa di nanotecnologia e sceneggiato da criceti a cui i padroni non hanno messo la ruota nella gabbia (lo stesso Kevin Carraway, alla sua seconda regia, e Lawrence Sara), questo film vi tedierà come pochi in quanto non c’è ritmo, non c’è azione e la lentezza assoluta non è dettata certo da desiderio di sperimentazione, ma dalla legge del bradipo.

Una recensione si fa per rispetto al lettore, anche se qui si potrebbe riassumere tutto così: se guardi questo film, morirai all’istante, non dopo sette giorni. Io sono ancora vivo perché ormai sono immune dalla maledizione casa posseduta, dialoghi idioti, separiamoci che tanto è buio, ci ritroviamo… prima o poi.. .e da qualche parte!

Ma chi non ha esperienza con questo tipo di visioni, stia alla larga, può essere fatale, cominci con cavolate meno gravi. Anche un Haunting – Presenze va bene – al massimo vi ferite col vantaggio di temprarvi per cose orribili come questa, qualora vogliate sperimentare.

Speriamo di rivederci il più tardi possibile, caro Kevin, altrimenti la faccio io la strage secolare.

2 pensieri su “Seven below (Kevin Carraway, 2012)

  1. Beh. fa tristezza vedere uno come Kilmer che interpreta boiate del genere.
    Anche, se mi sa che se l’è andata a cercare…
    Speriamo davvero che questo “capolavoro” non arrivi mai in Italia.

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    1. Fa molta tristezza, credimi. E penso se ne sia reso conto anche lui, ma tutti devono mangiare. Secondo me, proprio per questo, si è fatto apposta mettere nel contratto la seguente clausola: devo essere il primo a morire e ad andarmene:D

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