di Fausto Vernazzani.
Deliver Us From Evil è appunto la traduzione in inglese del verso del Padre Nostro, e il titolo del documentario di Amy Berg. Comincio a rendermi conto che se si vuole vedere un film veramente spaventoso, che faccia paura, bisogna darsi al genere documentario, perché a volte ti mostra una realtà che va al di là di ogni storia di fantasmi. Dal momento in cui ho visto il film di Amy Berg ho scoperto qual è il film più spaventoso di tutti i tempi, un film che ti fa davvero venire i brividi.
Padre Oliver O’Grady, che per amicizia chiameremo Padre Ollie (Father Ollie, come lui si faceva chiamare) era un comune parroco di uno dei tanti paesini della California. Era molto amato da tutti e anche lui amava tutti, al punto da aver violentato non decine, ma sembra addirittura centinaia di bambini. E non è uno stupratore crudele di un film, no, è un uomo che ha vissuto e vive ancora. Libero. Da libero cittadino che vive in Irlanda ha rilasciato più interviste ad Amy Berg per realizzare il suo film e confessa tranquillamente i suoi reati facendosi riprendere all’interno di una chiesa limpida e pulita come fosse un uomo di religione degno di essere tale. Non si ritiene innocente o che altro, ma perdonabile, e pertanto scrive lettere a quelli che una volta erano i bambini da lui abusati per poterli incontrare e parlare con loro. Parlano invece davanti alla macchina da presa della Berg, raccontano il loro dramma e così fanno anche i genitori di Anne Jyono, creando forse una delle scene più pesanti da sostenere nella storia del cinema semplicemente raccontando il loro vero passato.
Ciò su cui si concentra la Berg non è però soltanto il dolore delle famiglie e degli ex-bambini, della tranquillità di Padre Ollie nel raccontare le bestialità che ha fatto, l’orrore del vederlo camminare per strada libero quando per i suoi crimini dovrebbe vivere il resto della sua vita in carcere. No. Si concentra anche sul crimine che la Chiesa stessa ha commesso: non punirlo. Spesso su Facebook girano gruppi come Se il Papa donasse uno dei suoi anelli potrebbe sfamare il Congo, Berg ci dimostra come basterebbe che smettessero di pagare per l’insabbiamento di tutti i crimini di pedofilia commessi dai preti sparsi in tutto il mondo per sfamare l’intera Africa e l’America del Sud. Il racconto dell’insabbiamento, della consapevolezza documentata della Chiesa riguardo ai crimini di Padre Ollie, e non solo, è forse la cosa più atroce che la regista ci mostra, l’indifferenza del Vaticano e del Papa stesso sono più spaventosi di un fantasma che esce fuori dal televisore. Il dolce Papa Ratzinger stesso fu accusato di favoreggiamento per aver coperto gli abusi, ma tu guarda un po’ si nasconde dietro l’immunità diplomatica concessagli dal mitico Bush Jr..
C’è tanto altro che si può scoprire con questo documentario, che in Italia non verrà mai e poi mai distribuito (un altro crimine indecente), un film che andrebbe mostrato nelle scuole così che i ragazzi possano crescere e capire che il più grande criminale del mondo non si nascondeva in Pakistan, ma è in bella vista su un trono d’oro a guidare un suo stato, infinitamente ricco ed infinitamente colpevole.
E intanto nessuno pensa ai bambini.
Un pensiero su “Deliver Us From Evil (Amy Berg, 2006)”