Tree of Life: recensione… o intervista? – di Elio Di Pace.
Javier Bardem, uno degli attori più intensi e eclettici della sua generazione, è impegnato nelle riprese di Bond 23, nuovo film dellagente 007 Daniel Craig diretto da Sam Mendes e scritto da John Logan.
Qualche mese fa (addirittura) ha finito (addirittura) le riprese del nuovo progetto (film non sia mai, è un progetto) di Terrence Malick (ADDIRITTURA!!!).
Un incontro
Per la stampa, naturalmente, il film è Untitled. Per Javier Bardem, che incontriamo in uno splendido parco di Buckinghamshire, in un giorno libero della lavorazione del film che Mendes sta girando ai Pinewood Studios, il film di Malick un titolo ce lha (almeno agli attori e ai tecnici ha dovuto dirlo, però pare che macchinisti e elettricisti non lo conoscano).
Non posso proprio, mi capisca, dice con un candore che farebbe pensare che il tizio che ho davanti e lattore premio Oscar per Non è un paese per vecchi non siano la stessa persona.
Immaginavo. Però almeno una parte del cast ce la può rivelare?
Ma non possiamo parlare di questo di Sam Mendes? È una nuova avventura di James Bond, anche questo dovrebbe fare appeal
Sicuramente, ma il giornale ha già preso appuntamento con Mendes la prossima settimana, per unintervista di fine riprese.
Daccordo
Voleva sapere del cast?
Estrapoli dallinsieme Tutto quello che sa il sottoinsieme Quello che può dirmi e parliamone.
Io interpreto un prete. Poi Rachel McAdams e Ben Affleck, che sono i protagonisti, Jessica Chastain, Barry Pepper, Rachel Weisz
Un grande cast. Quando pensa che uscirà il film?
Questo davvero fa parte dellinsieme Cose che non so. Le riprese sono solo il nucleo della lavorazione dei film di Terrence, ma i processi che ci sono prima e dopo sono molto laboriosi, e ovviamente soggetti ai suoi desideri creativi. Per quanto ne so, potrebbe anche decidere di farlo uscire tra cinque o sei anni. E scatenerà un putiferio di fraintendimenti, perché a quel punto il pubblico e la critica finirebbero per distogliere lattenzione dallopera darte e giudicherebbero il film solo sulla base dellevento mediatico.
Un po come successe lanno scorso con Tree of Life.
Esattamente, stavo pensando proprio a quello.
A lei è piaciuto?
A lei è piaciuto?
Mi dispiace, glielho chiesto prima io.
Giusto. Con Terrence ho parlato spesso di Tree of Life. Gli ho confessato di averlo trovato uno dei progetti cinematografici più ambiziosi di tutti i tempi, parlando dal punto di vista del contenuto, dellidea, del messaggio che si voleva veicolare, ma gli ho anche detto che secondo me è riuscito solo in parte.
Perché?
Glielo dirò, ma tenendo presente che di mestiere faccio lattore e non il critico. Dal punto di vista tecnico, davvero nulla da eccepire. Terrence ha girato Tree of Life come ritenendosi un Dio, e questa mossa si è dimostrata utile alla sua visionarietà: ha pensato movimenti di macchina di grande originalità, è andato a cercare nella semplicità estetica di una famiglia media americana degli anni 50 quella bellezza allo stato puro che hanno certi quadri o certe sculture. Ma probabilmente, ed è questo quello che gli ho detto, si è spinto un po oltre. Molte di queste inquadrature, seppur belle, forse non servivano strettamente alla storia. Finivano per distrarre.
Che cosa pensa invece della sequenza sulle origini del mondo e della vita?
Quello era concettualmente il punto più alto del film, e la novità dellidea di Terrence. Le arti, la filosofia, le religioni hanno sempre concentrato la loro ricerca sulla morte. Soprattutto cercando di scoprire cosa cè dopo. Come biasimarli? Ormai siamo qui, la vita è una cosa acquisita, la morte non lo è, quindi è su di essa che bisogna speculare. Terrence ha spostato la prospettiva: non cosa cè dopo la morte, ma cosa cè prima della vita. O, per dire meglio, oltre la vita.
Potremmo dire che Tree of Life indaga sul vagare dellanima nel tempo.
A lei è mai capitato di chiedersi cosera prima del momento del concepimento della vita umana? Ecco, quelle immagini spettacolari dellinizio del film e quelle del finale (che per la verità ho trovato prolisso) vogliono dirci proprio questo. La vita è in realtà un infinito flusso nel quale ogni persona si innesta col suo stare al mondo.
E come la mettiamo con Dio e con il Male? La madre e il figlio, in voce off, di fatto parlano con Dio e gli chiedono di abbattersi contro il padre, che per loro è il Male.
Però poi lo abbracciano. E anche in quella specie di limbo Sean va a cercare Brad per cingergli le spalle.
Potrebbe significare che il Male è una cosa terrena e il Bene (quindi Dio) è ultraterreno?
Credo di sì.
Concludiamo e sintetizziamo.
A lei il film è piaciuto?
Sì, molto. Le riflessioni che le ho appena fatto hanno occupato i miei pensieri per molto tempo dopo aver visto il film. Questo vuol dire che il film, sebbene non completamente riuscito, o prolisso, o qualunque difetto gli si voglia trovare, spinge a farsi delle domande. Come risultato direi che non è male.
La ringrazio, signor Bardem. È stato molto gentile.
Si figuri. Sicuro che del film di James Bond non vuole sapere nulla?
So abbastanza per poterne fare un pezzettino. Piuttosto, come sta Roger Deakins?
Oh, è in gran forma. È geniale, sembra un rabdomante, solo che invece di cercare lacqua cerca la luce. E poi mette tutti di buonumore. La parola problema per lui non esiste.