Il Cacciatore di Ex (Andy Tennant, 2010)

di Roberto Manuel Palo.

Vi presento Il cacciatore di Ex, un film con Jennifer Aniston. Quando la Aniston è protagonista di un film abbiamo la certezza assoluta che sia una commedia sentimentale e stomachevole.

Gerard Butler è passato da “Questa è…SPARTAAAAAAAAAA!” a prendersi una scarica da 250 volt dall’ex moglie.

Ma andiamo con ordine: Butler è Milo Boyd, ex poliziotto divorziato e ora cacciatore di taglie. Aniston è Nicole, ex moglie di Milo e giornalista affermata alle prese con uno scoop riguardante un suicidio, ma che si trasformerà in qualcosa di molto più serio. A causa di questo servizio, Nicole manca l’appuntamento in tribunale per oltraggio a pubblico ufficiale. Destino vuole che Milo Boyd abbia l’incarico di portarla in cella.

Ritmi bassissimi, discorsi al limite della deficienza.

I due protagonisti finiscono a metà film nella Capanna di Cupido, luogo dove hanno fatto la luna di miele e posto più sicuro dove stare. Ripensando a quei momenti felici di luna di miele, accade una cosa del genere:

Nicole: “Guarda che situazione” “In effetti, siamo proprio in un bel sacco di merda” “Ma non parlavo che siamo in pericolo di vita, ma del fatto che ceniamo insieme” “In effetti, ora che mi ci fai pensare, mi sento in pericolo” “Cretino. Cioè, non so se ridere o se piangere” “Se ti guardi con quel vestito che ha una cravatta che c’entra come uno zombie non omosessuale in un film di Almodovar, sicuramente piangeresti” “Sì, parli tu che hai un vestito che sembra la fontana magica della piazza sotto il castello del Montjuic a Barcellona” “Ma perchè la gente fa così” “Così come?” “Invece di assumersi le responsabilità dei propri errori, lascia correre” “Di che cosa stai parlando?” “Ma di te, di me, di tutto ciò che di mortale c’è e che mi piace tanto, tanto, tanto, tanto, tanto”.

Il discorso si evolve fino ad arrivare a quest’altro tipo di dialogo:

“Nicole, io sono stato un grande stronzo, lo ammetto” “No, no, a volte penso che è stata tutta colpa mia” “No, è mia” “No, mia” “Mia” “Mia” “Mia” “Mia” “La finiamo?” “No, abbiamo un’altra mezz’oretta da riempire. Mia” “Mia” “Mia” “Mia” “Ci riappacifichiamo con un pò del sano vecchio sesso selvaggio” “Sì, però comunque poi ti porto in prigione” “Che grande stronzo”.

Succede poi che devono entrare di nascosto in un luogo dove c’è della droga e due uomini molto sospetti. In maniera molto intelligente, Milo si porta dietro Nicole che ha 50 cm di scarpe col tacco.

“Ora stiamo attenti. Poco rumore, altrimenti ci scoprono. Tu resta qui” “Caro, non mi lasciare qui” “Ma se un bimbo che piange fa meno rumore di te, vuoi farci ammazzare?” “Ma non è colpa mia se ho i tacchi di 50 cm” “E togliti le scarpe” “No, si sporcano i piedi”.

E si sente uno sparo. Da qui Nicole si trasforma in Rambo e cerca di salvare il suo amato che viene fatto prigioniero dal rapitore.

“Sei un gran pezzo di merda, Milo Boyd” “Aspetta! Ragioniamo, dai. Hai appena sparato a un poliziotto, spararne un altro non ti aiuterà col giudice” “E io, secondo te, sono così coglione che mi faccio prendere per andare in un tribunale” “In effetti a questo gli sceneggiatori che mi hanno dato la battuta non ci avevano pensato” “Ma no! Peccato! Muori coglione”. Entra in campo Rambo:”Giù la pistola dalla tempia di mio marito altrimenti ti faccio saltare il cervello con questo coso. Come è che si chiama? Aspetta, che ho lo scatolo qui con me. Allora, vediamo, fu-ci-le a pompa. Si chiama fucile a pompa”.

Spari all’impazzata e in tutto ciò chi si ritrova a terra è, ovviamente, il cattivo. E sono tutti sani e salvi. Anche noi.

See you soon!

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.