Cluedo e assassinio sull’Orient Express.
Assassinio sull’Orient Express è il riadattamento cinematografico dell’omonimo classico di Agatha Christie, pietra miliare della letteratura gialla.
Le vicende dell’intramontabile investigatore Hercules Poirot, interpretato da Kenneth Branagh, anche regista e co-produttore del film insieme, tra gli altri, a Ridley Scott, si sviluppano sui binari di un raffinatissimo Cluedo on the road, nello storico Orient Express che attraversava l’Europa da Costantinopoli a Calais nei primi decenni del Novecento.
Il rapporto con il libro
Un treno bloccato nella neve, dodici passeggeri, un omicidio e una serie di collegamenti (apparentemente) inspiegabili tra i passeggeri e la vittima: questi sono gli ingredienti narrativi che Michael Green usa per creare una sceneggiatura prudentemente calibrata tra azione e riflessione.
Il film non perde il ritmo inglese della Christie, che riusciva a scrivere le cifre più oscure delle passioni umane come un’equazione da risolvere nel corso della lettura.
Perciò la fedeltà allo stile della scrittrice britannica coinvolge il pubblico in un gioco quasi scientifico di indizi e probabilità, una sfida virtuale a scoprire l’identità dell’assassino ancor prima che lo faccia Poirot.
Branagh approfitta di questo effetto-Cluedo con scelte visive sapientemente correlate: i lunghi piani sequenza che analizzano i volti di ogni indiziato nella sala da pranzo, le inquadrature fisse dall’alto durante la scena del delitto, l’attenzione ai dettagli dell’abbigliamento di certi personaggi, rendono la fotografia soffusa di Haris Zambarloukos l’arredamento perfetto per il legno lucido dell’Orient Express.
Cast da blockbuster
In termini di eleganza, Branagh e la 21st Century Fox non hanno badato a spese per il cast: Judi Dench irrompe superba sullo schermo avvolta in una pelliccia e in una scia di profumo immaginata, mentre lo sguardo di Michelle Pfeiffer gela i finestrini del treno.
Johnny Depp qui si libera finalmente della sua solita espressione perplessa e un po’ allucinata per interpretare Mr. Ratchett, il tipico “cattivo” ambiguo e indecifrabile che si nasconde dietro le cicatrici e un bicchiere di scotch.
Certamente la scelta di un cast così barocco, che include anche Willem Dafoe, Daisy Ridley e il ballerino ucraino Sergei Polunin, è un grosso vantaggio al botteghino ma non è necessaria per la riuscita di una storia basata sul disvelamento progressivo e meticoloso della trama piuttosto che sulla caratterizzazione dei singoli personaggi.
Grazie a questa strategia temporale in cui il delitto viene risolto in piccole dosi come un gioco da tavolo, Assassinio sull’Orient Express potrebbe sembrare l’episodio pilota di una serie tv incentrata sulle avventure dell’investigatore Poirot.
Non a caso, infatti, la 21th Century Fox ha annunciato lo sviluppo di un sequel, diretto e intepretato nuovamente da Kenneth Branagh. Che i libri siano sempre meglio dei film, quindi, non è una verità assoluta e Assassinio sull’Orient Express ne è la prova: non è il riassunto zoppicante di un libro, ma la sua traduzione in un altro linguaggio artistico.
Sofia Santosuosso
Voto: 3.5/5
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