Kingsman - Il cerchio d'oro - CineFatti

Kingsman – Il cerchio d’oro (Matthew Vaughn, 2017)

La Kingsman di Matthew Vaughn continua a puntare sul weird.

Un finale da Scanners sotto acido spinse Kingsman via dal branco di parodie di James Bond dandogli modo di essere un oggetto a suo modo originale grazie alla giusta dose di commedia e a un’ottima gestione delle scene d’azione.

Su Kingsman – Il cerchio d’oro, nuovamente diretto da Matthew Vaughn c’è poco da aggiungere se non apprezzamenti vari per aver mantenuto il gusto per il weird sadico fuoriuscito in quel felice finale. Per tutto il film.

Nuovi agenti, nuovi nemici

Così quel delizioso cammeo iniziale di Mark Hamill in Kingsman ora viene espanso dando a Elton John un ruolo esilarante come prigioniero di Julianne Moore, kingpin (pseudo)cannibale iper-tecnologica amante del retrò.

Contro lei quel che resta della Kingsman abbattuta dai suoi missili, alleati con l’equivalente americano, gli Statesman, spie-cowboy guidate da Jeff Bridges e con agenti Channing Tatum, Halle Berry e un ottimo Pedro Pascal.

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Le novità aggiunte al buon talento di Taron Egerton e ai due consolidati Mark Strong e Colin Firth sono quanto convince di più de Il cerchio d’oro e soprattutto spara colori sgargianti in ogni dove illuminando lo schermo.

Azione in Eastman Color

La città in stile American Graffiti della villain Poppy nel mezzo di una foresta cambogiana a dominante rossa, i jeans Denim a riempire la sede degli Statesman e il ciliegio tutto attorno ai Kingsman evitano l’appiattimento grafico.

Se considerate anche la splendida auto-ironia arcobaleno di Elton John c’è di che rimanere incantati sul fronte visivo, mai in secondo piano rispetto alle splendide scene d’azione che cadono a pioggia dall’inizio alla conclusione.

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Scommesse vincenti?

Forse manca quell’elemento sorpresa dietro il successo di Kingsman, quella novità con cui gioire e sperare nel futuro. Un secondo sequel senza innovazione potrebbe infatti rischiare di far inciampare il franchise e conformarlo.

Ora come ora siamo però felici di tenerci la ennesima buona riuscita di un blockbuster britannico e puntiamo tutto su un ruolo maggiore per il buon Tatum, relegato a sorpresa in un ruolo minore del previsto.

Fausto Vernazzani


Voto: 4/5

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