Torna al cinema la baia più sexy della televisione.
Forse dovrei nascondermi dietro una storia di infanzia, fette biscottate, Nutella spalmata e colpevoli pomeriggi passati su Italia 1 con Baywatch. La mia verità racconta un’altra storia, il ralenti di David Hasselhoff l’ho iniziato a scoprire in contemporanea col cinema di François Truffaut e le menate su Quentin Tarantino da cinefilo in erba.
Ora che Baywatch è tornato con l’adattamento cinematografico di Seth Gordon in molti sono scattati coi ricordi lontani (molto lontani) coi nasi storti davanti ai trailer e quella inutile domanda che tutti ormai conosciamo: “Ma c’era bisogno di un film su Baywatch?”. Come risposta non basterebbe neanche un Sì, ci vuole anche un ceffone à la Batman.
Un successo globale
Baywatch è la serie dei record, entrata nel 2001 nel Guinness dei Primati per essere la più vista al mondo. E vi garantisco, durante i mesi di ricerca per la mia tesi sul cinema globale il nome Baywatch è spuntato in continuazione: la Cina la adorava, in Iran si sfidava la legge per guardarla, in India è stato un successo sensazionale.
Neanche dovremmo stupirci, Baywatch vendeva due intramontabili sogni americani: le spiagge della California e donne in bikini. Pensate a Wong Kar-wai e alla sua Faye Wong in Hong Kong Express, col suo locale occupato dalle note di California Dreamin’ dei Beach Boys. È un luogo entrato nel nuovo Libro delle Leggende Internazionali.
Curve e addominali
Quindi è logico vedere Dwayne Johnson e Zac Efron fare coppia coi loro corpi scolpiti, a ristabilire l’ordine vendendo anche gli addominali del wrestler The Rock e dell’ex mito delle teenager con High School Musical. Non ci sono più solo le curve che furono di Pamela Anderson e ora appartengono a Kelly Rohrback e Alexandra Daddario.
Due star maschili di altissimo calibro che sotto la guida di Gordon si scontrano coi loro altrettanti generi di riferimento: l’azione brillante e la commedia un po’ pecoreccia. C’è chi viene da comedy d’azione come L’acchiappadenti e Una spia e mezzo, chi invece dalle più spinte Cattivi vicini, Quel momento imbarazzante e Nonno scatenato.
Bagnini vs Dracula
Scelte perfette se contiamo che Baywatch non ha nessuna intenzione di prendersi sul serio, ben consapevole di cosa fosse il materiale di origine: storie assurde di bagnini alle prese con granate trovate nella sabbia, strane ossessioni per i nani, inseguimenti con serial killer, gente che crede di essere un vampiro e rifiuti tossici.
Questo senza contare lo spin-off Baywatch Nights in cui dalla seconda stagione Mitch Buchannon inizia a combattere anche creature e fenomeni paranormali (se mai uscirà un sequel spero tantissimo che sceglieranno questa strada, sarebbe magnifico).
Per certi versi la storia del Baywatch di Seth Gordon è persino morbida, bagnini che cercano di fermare un traffico di droga e la potenziale privatizzazione delle spiagge. Sì, la gente muore, ma è solita storia pro-libertà e contro i grandi capitali, stavolta nelle mani di Priyanka Chopra, megastar indiana al suo debutto in un film USA.
L’elogio del Pene
La seriosa Baywatch lascia spazio a un classico blockbuster leggero, dove però le scene/battute troppo spesso cascano nel grottesco, lanciate talvolta in modo troppo diretto per lasciare il tempo di farsi una risata. È uno di quei casi in cui il Rated R è usato solo per dire “pene” e far vedere un pene. Se c’è una novità da applaudire è che gli uomini sono gli unici a spogliarsi, le donne basta averle in costume.
Acqua stagnante
Il che può suonare, ovvio, deludente. È un film nato vecchio, la differenza muscoli/cool e grassi/sfigati (povero Jon Bass) è usata ancora per dei gag e travestirsi da donna a quanto pare fa ancora ridere. Se Baywatch è tollerabile è grazie ai momenti in cui rievoca se stesso, quando diventa parodia e non cerca di essere a suo modo “nuovo”.
L’apparizione del titolo con tanto di delfini saltanti è spettacolarmente trash, le lotte nelle nursery e gli ottocento complimenti e applausi ricevuti da Mitch/Johnson per aver salvato praticamente chiunque abiti nell’area o sia mai passato su quella spiaggia. Come parodia ci siamo, peccato il passo di gambero quando ha cercato la novità.
Sarà mai un franchise? Chi lo sa, forse avrà più fortuna l’attesa versione cinese, a cui è stato dato l’Ok in contemporanea con questa USA ora nelle sale, è certo che il flop al botteghino è meritato, anche se la visione non annoierà di certo e gli occhi, maschili e femminili, saranno abbondantemente soddisfatti, in puro stile Baywatch.
Fausto Vernazzani
Voto: 2.5/5