Left Behind - CineFatti

Left Behind (Vic Armstrong, 2014)

Left Behind, l’apocalittico fondo del barile dove striscia Nic Cage.

La stima per Vic Armstrong mai sarà abbattuta. Uno stuntman celebrità, la sua storia come controfigura di Indiana Jones e tanti altri non sarà cancellata.

Neanche nel caso in cui si macchiasse della colpa di aver diretto il secondo film più brutto della carriera di Nicolas Cage. La corona è nelle mani di Zandalee.

Per riuscirci ci voleva l’’apocalisse biblica nata dalla penna di Jerry B. Jenkins e Tim LaHaye, autori della trilogia Left Behind, da cui il titolo del film appena uscito.

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Pentitevi, peccatori!

Un piccolo dramma familiare si sta consumando in casa Steele, Chloe (Cassi Thomson) è appena tornata a casa da sua madre Irene (Lea Thompson) per preparare la festa a sorpresa al padre Rayford (Cage), ma non si sorprende quando scopre che il lavoro lo porterà ancora una volta lontano dai suoi.

Rayford è un pilota di aerei di linea che poco regge le menate religiose della moglie, la quale lo avvisa da tempo della profezia che presto si avvererà.

Non prima di un incontro amorevole tra Rayford e Chloe, guarda caso inciampata in Buck Williams (Chad Michael Murray), giornalista bellissimo e anche ultra-coraggioso, pronto anche lui a prendere il volo sotto il “capitanato” del sorridente Rayford.

Ma va all’inferno!

Fin qui tutto normale, dinamiche familiari spiegate nel giro di una frazione di secondo prima che la profezia (ebbene sì, sorpresona!) si avveri.

Non è The LeftoversI langolieri, in Left Behind è chiara la causa della sparizione improvvisa di milioni e milioni di persone che getta nel caos il pianeta, il giorno del giudizio è arrivato e i buoni sono stati chiamati in Paradiso. Senza vestiti.

Chiunque è rimasto sulla Terra dovrà guadagnarsi un posto nei cieli al fianco del Signore oppure attendere che le porte dell’’inferno li risucchino nelle bollenti profondità, dove Satana li punirà per i loro imperdonabili peccati.

Anche la suspense va in paradiso

Ovviamente nessuno dei nostri protagonisti merita un posto nel regno dei cieli – altrimenti il film sarebbe finito subito – e la situazione non è affatto gradevole a bordo dell’’aereo quando il co-pilota cristiano di Rayford sparisce.

Intanto sulla terraferma Chloe deve affrontare l’idea che sia il suo fratellino che sua madre sono spariti: gli innocenti hanno preso per mano Dio in un istante.

E ora? Ora in realtà Vic Armstrong cerca di creare un minimo di suspense con la storia dell’’aereo, ma poco importa: è tutto così involontariamente divertente!

Risate a volontà.

Una commedia mascherata da film apocalittico, con azione a dir poco scialba, il che stupisce visto il curriculum di Armstrong, dialoghi e colpi di scena superficiali, personaggi caratterizzati dagli impegni segnati sulle loro agende.

Left Behind ha davvero toccato il fondo. Non si può neanche tanto dare la colpa a Nic Cage, meno peggio del solito, poverino, costretto ad avere a che fare con una storia al limite del ridicolo e non perché parliamo di un film a sfondo religioso, è il modo in cui si è scelto di raccontare l’’Apocalisse a essere profondamente inadeguato.

Prendiamola a ridere…?

Facciamola finita la rappresentò con ironia, Left Behind rende l’’idea noiosa e incomprensibile. Sappiamo perché alcuni personaggi non otterranno la grazia, ma perché in alcuni casi sembra sia così solo perché non sono religiosi?

L’’impressione è che gli eroi abbiano ricevuto una punizione per non essere credenti o partecipato a domenicali letture della Bibbia, al di là della bontà delle loro azioni.

Una visione un po’’ medievale, curiosa per un film uscito nel 2015, non a caso condannato anche da molte comunità cattoliche USA che hanno cercato di allontanare Left Behind da loro.

Insuccesso globale, persino inteso come primo capitolo di una possibile trilogia, lasciandoci in pena per Nicolas Cage, a cui non potremmo mai augurare un male simile, nessuno merita un dolore così.

Inutile dire che non dovrebbe neanche passarvi per l’’anticamera del cervello l’’idea di andare al cinema a vederlo, anche se la campagna marketing potrebbe essere piuttosto convincente (certo che in Italia si sbattono per film come Left Behind, poi per altre perle neanche una parola è spesa).

Soltanto i veri fan di Nic Cage troveranno pane per i loro denti.

Fausto Vernazzani

Voto: 1/5

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